La Lancia Thema a cavallo tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 è stata la berlina d'eccellenza per il mercato Italiano.
Scopriamo, nel racconto di Fabio Di Pasquale, l'apice dell'esperienza Thema, la “8.32”, nata dal binomio tra due grandi marchi italiani: Lancia e ferrari.
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La prima Lancia adottata nella nostra famiglia è stata una Turbo i.e. ma io tutti i giorni mi recavo dal concessionario Lancia ad ammirare “l'oggetto dei desideri” di ogni italiano: la Thema Ferrari.
Scelta di immagine
Modello di prestigio, creato per nobilitare il marchio Lancia più che perseguire il successo commerciale, la Thema 8.32 per il gruppo Fiat (e per il suo AD Vittorio Ghidella) è il ritorno alle berline di alta classe, con una delle più prestigiose ed amate vetture del marchio nella sua storia recente.
Il binomio tra le due case automobilistiche è suggellato dalla scritta “Lancia by Ferrari” sul motore V8 preso in prestito dalla Ferrari 308 che trasforma la Thema nella trazione anteriore più veloce del mondo con i suoi 240 Km/h di velocità massima ed una accelerazione da 0 a 100 in 6,8 secondi.
I particolari che fanno la sostanza
8.32: 8 cilindri e 32 valvole, 215 cv di potenza per la prima versione non catalitica. Gli interni curati dall'italianissima e prestigiosa “Poltrona Frau”, gli inserti in radica di noce selezionati ed ottenuti da un unico albero in modo che la vettura abbia lo stesso colore omogeneo.
Nulla è lasciato al caso: Speedline realizza i cerchi da 15 pollici con disegno a stella appositamente per la Thema (molto simili a quelli che equipaggiano le vetture del Cavallino), la Good Year prepara un pneumatico specifico e Blaupunkt crea il modello Brera per la 8.32. E' la prima berlina ad installare un alettone a scomparsa sul bagagliaio, da aprire elettronicamente per aver maggiore deportanza alle alte velocità.
Non è ancora tutto. Sospensioni elettroniche, sedili elettrici e riscaldabili sia anteriormente che posteriormente ed addirittura un sistema di cuffie per ascoltare musica comodamente seduti dietro ed isolati dal resto dell'auto. Un sottile filetto giallo corre poco sotto la linea di cintura della macchina con la griglia anteriore in alluminio che richiama le Ferrari di produzione.
La scritta 8.32 su fondo giallo come il logo del cavallino rampante, un cruscotto ridisegnato ad elementi circolari, tra i più belli mai riusciti, rendono questa Thema una delle berline più esclusive del momento, una straordinaria alchimia fra comfort, prestazioni, stile e glamour.
La “Milano da bere”
La Lancia Thema 8.32 diventa un'icona della Milano “da bere”. La consegna, una sorta di rito iniziatico, fa assomigliare la berlina Lancia ad una vera fuoriserie esclusiva, con la consegna chiavi che avviene allo stabilimento di produzione a Borgo S. Paolo in torino.
“Costava oltre 60 milioni di Lire,
il doppio di una Thema normale“
Ne possedeva una Umberto Agnelli (di colore blu), una Cesare Romiti (grigia), una Vittorio Ghidella (amaranto).
L'”Avvocato” se ne fece fare una station wagon argento metallizzato con interni in pelle blu per andare a Saint Moritz. Insomma, avere una 8.32 alla fine dei mitici “Ottanta” era una questione di rango.
L'auto dei sogni
Ricordo un giovedì pomeriggio. Mi reco presso la concessionaria Lancia che ero solito frequentare per ammirarla, ma la macchina dei miei sogni non c'è più.
Era stata acquistata e ricordo il ritorno a casa col motorino, sconsolato. Il sabato seguente (era il 21 Novembre 1987), mio padre venne stranamente a prendermi a scuola e quando girai l'angolo vidi la macchina dei miei sogni, bella come il sole. Un'emozione che, a distanza di 33 anni, non riesco a dimenticare.
Ne costruirono due serie, la prima dal 1986 al 1988 (la più apprezzata dai collezionisti) la seconda dal 1988 al 1991 seguendo gli aggiornamenti della gamma Thema con una potenza che passata da 215 a 205 CV a causa dell'adozione, sulla seconda serie, del catalizzatore.
Ritorno a casa
Dopo pochi anni mio padre sostituì la macchina con altre vetture: Saab 9000, Lancia Thema Turbo 16V, Lancia Delta Integrale, ma come lei nessuna. Decise di riacquistarne una. Era il 1992 e fu una bella avventura trovarla, quando ormai il modello era uscito di produzione.
La seconda Thema 8.32 arrivò dalla Francia, con i fari gialli, perché da una ricerca fatta in rete dal Concessionario Lancia, in Italia non ne esistevano più. Rimase in famiglia almeno una decina di anni con tante soddisfazioni e ricordi indelebili.
Credo che da allora Lancia (e forse anche l'Italia) non abbia più creato un oggetto del desiderio di quel livello. Io lo capii a 14 anni, appena vidi il cofanetto in radica di noce con il depliant della vettura avvolto in una custodia di alcantara nera con le cuciture rosse. Uno stile che non esiste più.
Fabio Di Pasquale classe 1974 è un professionista nel mondo dell'edilizia. Grazie al padre eredita la passione per le auto d'epoca. Sin dall'età di 22 anni, Fabio frequenta il mondo dell'auto classica fino a diventare tra i Presidenti di club più giovani d'Italia. Guida per 5 anni la Old Motors club d'Abruzzo e promuove la rinascita del Circuito di Pescara.
Nel 2018 viene eletto primo Presidente della Commissione Giovani dell'Asi, sezione che crea, norma ed avvia. Sotto la sua guida viene realizzato il docufilm dedicato ai 50 anni dell'Asi e grazie ai tanti ruoli ricoperti, frequenta i principali protagonisti del mondo dell'automobilismo quali Paolo pininfarina, Andrea zagato, Giovanni Bianchi Anderloni, Nicola Bulgari, Lapo Elkann, Cesare Fiorio, Silvia Nicolis, Corrado Lopresto e tanti altri.