When placing this car in the instagram feed, I’ve immediately decided to place the back of the car as the first pic of the carousel.
The reason is quite simple: IMHO is the best part of the car.
The way Pininfarina resolved the third volume is a 60s classic.
And even if the front of the Flavia that I usually nickname as the “Minion car” (look at half of the front and you’ll agree with me) wasn’t much appreciated at the beginning, this coupé version was immediately convincing.
Looking at the later evolutions of this car (the 2000) I see the same kind of strategy I saw with the 2nd-3rd series of the Appia, where Lancia placed a more modern front on an old body (here, for me, with a far better result).
Anyway, I would love to have one. of these!
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Dal 2017, firmo gli articoli di Ciclo Otto
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The 037 Stradale, is the base of the one of the greatest 80s Lancia Rally legends. This car is part of the production units requested to homologate the model in the Rally Group B (seems that 207 cars has been made in total) a creation involving Pininfarina, Dallara and Abarth.
Lancia 037 Stradale
Lancia 037 Stradale
This masterpiece from the last @automoto_r fair looks stunning. Powered by the supercharged “Lampredi” 2 liters engine developing 205 HP this icon, is valued something like 500k euros on the classic car market!
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Elegant and instanctly recognisable
The design of the Lancia Gamma, even if created in the Fiat era, has a strong link with the spirit of the cars that made the Turin’s brand famous.
Lancia Gamma Coupé Pininfarina – 1983 – Front
Lancia Gamma Coupé Pininfarina – 1983 – Rear
This is even more emphatised by this version, the Coupé, a wonderful Pininfarina styled car with a classy 70s edged design.
The one here featured is a very pleasant Lancia Gamma in the Azzurro Chiaro Metallic color powered by the “reduced” Lancia engine, the 2.0 liters 4 cylinders flat unit, specifically created for the Italian market (to avoid the luxury taxes) derived from the 2.5 unit that has been the real own engine of the car.
This car is the today’s game solution for “The Classic Car Challenge” Game. Join the game on the @ciclootto Instagram Stories and follow both #ciclootto and #tccchallenge hashtags for more!
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Dopo l’Asta Bolaffi (ne abbiamo parlato qui) anche Wannenes riparte con la aste, organizzando un incanto che unisce la beneficenza ad una variegata offerta di auto moto e automobilia, per un’asta che risulta piuttosto ricca, soprattutto considerando il periodo post-Covid che l’Italia sta vivendo
Top bid: Porsche 2.7 Targa e Alfa Touring
La selezione di Wannenes è eclettica e ben calibrata con una forbice media di prezzi stimati nell’ordine dei 25/30.000 euro. Due le vetture “storiche” di rilievo poste all’incanto.
Porsche 911 2.7 Carrera Targa – Asta Wannenes
La top bid, almeno per stima di vendita, è una rara Porsche 911 2.7 Carrera Targa (lotto 130 – Telaio 9114610104) vettura particolare in quanto monta il motore della mitica 2.7 Carrera RS, su un corpo vettura Targa.
Modello venduto solo in Europa e Sud Africa e mai sbarcato ufficialmente negli States, questa vettura datata 1974 ha visto le sue quotazioni schizzare verso l’alto negli ultimi anni. La stima di Wannenes è di 185-270.000 euro, con una forbice di prezzo molto ampia, a sottolineare la prudenza del battitore per gli esiti di questo incanto.
Alfa Romeo 1900 CSS Touring – Asta Wannenes
La seconda e più elegante top-bid (e immagine copertina dell’asta) è una stupenda Alfa Romeo 1900 CSS Touring (lotto 127 – Telaio 10115).
L’auto appartiene alla terza serie, il cui stile si avvicina di più alle linee della Giulietta Sprint (soprattutto sulla coda) e rinuncia a qualche raffinatezza interna delle serie precedenti, pur rimanendo una meravigliosa vettura fuoriserie Alfa. Anche in questo caso, piuttosto ampia la forbice di stima (170-250.000 euro)
Tra beneficenza e bellezza
La componente charity dell’asta di Wannenes è strettamente legata a Garage Italia (dove avviene anche l’esposizione delle vetture) a Lapo Elkann e la Fondazione Laps e offre in questo evento, oltre a molta automobilia (comprese interessanti tute ex- Formula 1), l’eccentrica accoppiata Ferrari GTC4 Lusso “Azzurra” e Fiat Abarth 595 Competizione, due vetture one-off di Garage Italia in livrea bicolore.
Porsche 911 Turbo (930) – Asta Wannenes
Tornando alle nostre classiche, oltre alle due top bid, segnaliamo tra le altre una Porsche 911 Turbo (930) 3.3 (lotto 125 – Telaio 110*172424*) in un bellissimo Verde Menta e una ottima Mercedes-Benz 190SL (lotto 129 – Telaio WPOZZZ99ZtS372256) interessante import USA il cui conta miglia indica solo 4000 miglia (anche se, vista la scarsa enfasi del battitore, non sono certo siano “certificate”).
Lancia Aurelia B20 GT – Asta Wannenes
Per le vetture “nostrane”, abbiamo a disposizione la sorella “minore” del lotto 127, una Alfa Romeo Giulietta Sprint 1300 (lotto 126 – Telaio 110*172424*) nel classico Blu Tornado, e su sponda Lancia, una meravigliosa B20 GT del 1955, con partecipazione alla Mille Miglia 2008 ed ovviamente elegibile.
Fiat 500C Giardiniera Legno – Asta Wannenes
Per chiudere con Fiat, al lotto 114, viene proposta una Fiat 500C Giardiniera Legno in splendido color beige metallizzato, completamente originale e con ancora le gomme di primo equipaggiamento montate. Una rarità in meraviglioso stato di conservazione (eccetto quel bozzetto accanto al faro, che davvero non le rende giustizia).
Asta e dettagli
L’asta si svolgerà il 16 Luglio 2020 ore 15.00 presso il Garage Italia Milano, Viale Certosa 86, Milano. Asta sarà in presenza con possibilità di bidding online. tutte le info sul sito Wannenes
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The Classic Car Challenge (#tccchallenge) results for the Lancia Flavia Convertibile Vignale (1964) game!
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La LanciaThema a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 è stata la berlina d’eccellenza per il mercato Italiano.
Scopriamo, nel racconto di Fabio Di Pasquale, l’apice dell’esperienza Thema, la “8.32”, nata dal binomio tra due grandi marchi italiani: Lancia e Ferrari.
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La prima Lancia adottata nella nostra famiglia è stata una Turbo i.e. ma io tutti i giorni mi recavo dal concessionario Lancia ad ammirare “l’oggetto dei desideri” di ogni italiano: la Thema Ferrari.
Scelta di immagine
Lancia Thema 8.32 – Prima Serie – Nero Metallizzato. Immagine Gulfblue.it
Modello di prestigio, creato per nobilitare il marchio Lancia più che perseguire il successo commerciale, la Thema 8.32 per il gruppo Fiat(e per il suo AD Vittorio Ghidella) è il ritorno alle berline di alta classe, con una delle più prestigiose ed amate vetture del marchio nella sua storia recente.
Lancia Thema 8.32 – Particolare del motore – Immagine Gulfblue.it
Il binomio tra le due case automobilistiche è suggellato dalla scritta “Lancia by Ferrari” sul motore V8preso in prestito dalla Ferrari308 che trasforma la Thema nella trazione anteriore più veloce del mondo con i suoi 240 Km/h di velocità massima ed una accelerazione da 0 a 100 in 6,8 secondi.
I particolari che fanno la sostanza
8.32: 8 cilindri e 32 valvole, 215 cv di potenza per la prima versione non catalitica. Gli interni curati dall’italianissima e prestigiosa “Poltrona Frau”, gli inserti in radica di noce selezionati ed ottenuti da un unico albero in modo che la vettura abbia lo stesso colore omogeneo.
Nulla è lasciato al caso: Speedline realizza i cerchi da 15 pollici con disegno a stella appositamente per la Thema (molto simili a quelli che equipaggiano le vetture del Cavallino), la Good Year prepara un pneumatico specifico e Blaupunkt crea il modello Brera per la 8.32. E’ la prima berlina ad installare un alettone a scomparsa sul bagagliaio, da aprire elettronicamente per aver maggiore deportanza alle alte velocità.
Lancia Thema 8.32 – Prima Serie – Colore Rosso Winner – Alettone Posteriore – Immagine Yahoo.it
Non è ancora tutto. Sospensioni elettroniche, sedili elettrici e riscaldabili sia anteriormente che posteriormente ed addirittura un sistema di cuffie per ascoltare musica comodamente seduti dietro ed isolati dal resto dell’auto. Un sottile filetto giallo corre poco sotto la linea di cintura della macchina con la griglia anteriore in alluminio che richiama le Ferrari di produzione.
Lancia Thema 8.32 – Console Centrale – Immagini ClassicDriver
La scritta 8.32 su fondo giallo come il logo del cavallino rampante, un cruscotto ridisegnato ad elementi circolari, tra i più belli mai riusciti, rendono questa Thema una delle berline più esclusive del momento, una straordinaria alchimia fra comfort, prestazioni, stile e glamour.
La Lancia Thema 8.32 diventa un’icona della Milano “da bere”. La consegna, una sorta di rito iniziatico, fa assomigliare la berlina Lancia ad una vera fuoriserie esclusiva, con la consegna chiavi che avviene allo stabilimento di produzione a Borgo S. Paolo in Torino.
“Costava oltre 60 milioni di Lire,
il doppio di una Thema normale“
Ne possedeva una Umberto Agnelli (di colore blu), una Cesare Romiti (grigia), una Vittorio Ghidella (amaranto).
Lancia Thema 8.32 Station Wagon Sn #67316 – Ex-Agnelli – Immagine Bonhams
L'”Avvocato” se ne fece fare una station wagon argento metallizzato con interni in pelle blu per andare a Saint Moritz. Insomma, avere una 8.32 alla fine dei mitici “Ottanta” era una questione di rango.
L’auto dei sogni
Ricordo un giovedì pomeriggio. Mi reco presso la concessionaria Lancia che ero solito frequentare per ammirarla, ma la macchina dei miei sogni non c’è più.
Lancia Thema 8.32 – Prima Serie – Nero Metallizzato – Immagine ClassicDriver.com
Era stata acquistata e ricordo il ritorno a casa col motorino, sconsolato. Il sabato seguente (era il 21 Novembre 1987), mio padre venne stranamente a prendermi a scuola e quando girai l’angolo vidi la macchina dei miei sogni, bella come il sole. Un’emozione che, a distanza di 33 anni, non riesco a dimenticare.
Ne costruirono due serie, la prima dal 1986 al 1988 (la più apprezzata dai collezionisti) la seconda dal 1988 al 1991 seguendo gli aggiornamenti della gamma Thema con una potenza che passata da 215 a 205 CV a causa dell’adozione, sulla seconda serie, del catalizzatore.
Ritorno a casa
Dopo pochi anni mio padre sostituì la macchina con altre vetture: Saab 9000, Lancia Thema Turbo 16V, Lancia Delta Integrale, ma come lei nessuna. Decise di riacquistarne una. Era il 1992 e fu una bella avventura trovarla, quando ormai il modello era uscito di produzione.
Lancia Thema 8.32 – II serie – Auto e Moto d’Epoca Padova 2018
La seconda Thema 8.32 arrivò dalla Francia, con i fari gialli, perché da una ricerca fatta in rete dal Concessionario Lancia, in Italia non ne esistevano più. Rimase in famiglia almeno una decina di anni con tante soddisfazioni e ricordi indelebili.
Credo che da allora Lancia (e forse anche l’Italia) non abbia più creato un oggetto del desiderio di quel livello. Io lo capii a 14 anni, appena vidi il cofanetto in radica di noce con il depliant della vettura avvolto in una custodia di alcantara nera con le cuciture rosse. Uno stile che non esiste più.
Fabio Di Pasquale classe 1974 è un professionista nel mondo dell’edilizia. Grazie al padre eredita la passione per le auto d’epoca. Sin dall’età di 22 anni, Fabio frequenta il mondo dell’auto classica fino a diventare tra i Presidenti di club più giovani d’Italia. Guida per 5 anni la Old Motors club d’Abruzzo e promuove la rinascita del Circuito di Pescara.
Nel 2018 viene eletto primo Presidente della Commissione Giovani dell’Asi, sezione che crea, norma ed avvia. Sotto la sua guida viene realizzato il docufilm dedicato ai 50 anni dell’Asi e grazie ai tanti ruoli ricoperti, frequenta i principali protagonisti del mondo dell’automobilismo quali Paolo Pininfarina, Andrea Zagato, Giovanni Bianchi Anderloni, Nicola Bulgari, Lapo Elkann, Cesare Fiorio, Silvia Nicolis, Corrado Lopresto e tanti altri.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Dal 2017, firmo gli articoli di Ciclo Otto
L’Aurelia fu prodotta in soli 18.200 esemplari (in tutte le sue versioni), auto sofisticatissima, apprezzata anche all’estero, con motore anteriore e cambio posteriore, una soluzione mutuata dalle corse che garantisce un ottimo bilanciamento dei pesi.
Monta il primo propulsore sei cilindri a V di 60°, una configurazione che l’industria tedesca e quella americana invidiavano a Lancia. Persino Ferrari, per realizzare il propulsore della Dino, si ispirò a questo motore.
L’Aurelia è un simbolo dell’eccellenza meccanica e stilistica raggiunta dall’industria italiana negli Anni 50, ed è la protagonista del celebre film “Il sorpasso” di Dino Risi, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant.
E’ proprio lei?
Lancia Aurelia B24 al Museo dell’Automobile – Torino
La nostra storia, invece, nasce circa 20 anni fa, quando conobbi in un raduno di auto storiche in Sicilia, Adalberto Beribè un imprenditore marchigiano dall’animo nobile. Un signore d’altri tempi che mi disse (assolutamente senza farsene un vanto, riconoscendo di fronte a sé un vero appassionato), “si è lei quella del film”.
Uscito nel 1962, “il Sorpasso” è considerato come il capolavoro del regista e costituisce uno delle opere cinematografiche più rappresentative dell’Italia del benessere e del miracolo economico di quegli anni.
Lancia Aurelia B24
All’inizio ebbi una reazione incredula come tutti quelli che la vedono per la prima volta.
Può essere lei? Proprio lei? Da dove la riconosci? Ma come hai fatto a trovarla?
La vettura è una Lancia Aurelia B24S Convertibile, una seconda serie del 1956, stupendamente disegnata da Pininfarina, di colore celeste (e non bianca come pensano in molti, dato che il film era in bianco e nero) spinta dal motore V6 Lancia da 2.5 litri (110 CV). Ma come riconoscerla tra le altre?
Niente di più facile, basta fare un estratto cronologico della targa che si legge nel film e si arriva all’attuale proprietario.
Tanti, troppi, dichiarano che la propria Aurelia è quella del film, ma la macchina è solo una, la nostra “piccolina”.
I 50 anni dall’uscita del film
Per festeggiare i 50 anni (2012) dall’uscita del film, la località di Castiglioncello, frazione di Rosignano Marittimo (Livorno), aspettava impaziente la macchina. Il paese vive ancora “Il Sorpasso” e ognuno ha un aneddoto da raccontare legato al film.
Se si pensa all’Aurelia si pensa a “Il Sorpasso” e viceversa, perché la macchina è la vera protagonista della pellicola..
Lancia Aurelia B24
Oltre alle varie comparse, nell’occasione, Adalberto incontra anche il direttore della fotografia Alfio Contini (scomparso recentemente) che quando vide l’Aurelia non è riuscì a trattenere le lacrime.
La protagonista è lei, più di Catherine Spaak che, finalmente, riesce a farsi un giro con la bella spider perché all’epoca, la giovane attrice francese, non girò neanche una scena sulla Lancia Aurelia.
In alcune scene del film si vede sulla fiancata destra la lavorazione di un’officina di carrozzeria con le riparazioni non ancora riverniciate. Fu lo stesso Dino Risi a non volerla far riparare per rappresentare meglio la sciatteria di Bruno Cortona, il protagonista, interpretato da Gassman.
Abbiamo ritrovato con una certa commozione queste ammaccature in fase di restauro e con la stessa emozione abbiamo incontrato in paese il carrozziere che riparò la vettura, insieme al bambino che viaggiava sull’Ape Piaggio.
Al volante di un mito
Fabio Di Pasquale e Adalberto Beribè – Lancia Aurelia B24
Se il sorpasso vive di spunti di accelerazione e delle battute memorabili di Vittorio Gassman nei tanti siparietti che compongono la pellicola, anche per me ed Adalberto ogni incontro è effimero, breve tappa di un viaggio senza meta che spinge i protagonisti a risalire sempre in macchina.
Uno strumento di deriva e di fuga da una realtà che oggi è completamente diversa ma che, saliti in macchina, ci fa dimenticare tutto tornando indietro a quegli anni al grido di “Vai CAVALLINA!!!”.
Fabio Di Pasquale classe 1974 è un professionista nel mondo dell’edilizia. Grazie al padre eredita la passione per le auto d’epoca. Sin dall’età di 22 anni, Fabio frequenta il mondo dell’auto classica fino a diventare tra i Presidenti di club più giovani d’Italia. Guida per 5 anni la Old Motors club d’Abruzzo e promuove la rinascita del Circuito di Pescara.
Nel 2018 viene eletto primo Presidente della Commissione Giovani dell’Asi, sezione che crea, norma ed avvia. Sotto la sua guida viene realizzato il docufilm dedicato ai 50 anni dell’Asi e grazie ai tanti ruoli ricoperti, frequenta i principali protagonisti del mondo dell’automobilismo quali Paolo Pininfarina, Andrea Zagato, Giovanni Bianchi Anderloni, Nicola Bulgari, Lapo Elkann, Cesare Fiorio, Silvia Nicolis, Corrado Lopresto e tanti altri.
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