Torno sulla 1000 Miglia 2022 a qualche giorno dalla conclusione in modo da raccogliere un po’ le idee sull’evento di quest’anno con 5 considerazioni relative alla gara.
Vincitori e vinti
L’epilogo della gara non era scontato, almeno nelle fasi iniziali. In verità abbiamo assistito all’ennesimo trionfo di Vesco, in questa edizione in coppia con Salvinelli.

Un’ennesima dimostrazione che l’abilità di guida unita, l’allenamento e ad una perfetta simbiosi con il proprio mezzo meccanico sono le chiavi per un successo che si reitera nel tempo. Ripetersi a questi livelli e per un periodo così lungo ha un significato molto profondo.
Giugno?
La seconda considerazione relativamente alla gara è senza dubbio quella relativa al clima. Siamo alla seconda edizione consecutiva svolta nel mese di Giugno, con temperature ben oltre i 30 gradi.

Se da una parte, il clima estivo favorisce il pubblico e la visione, i driver e co-driver a bordo di vetture a tetto chiuso (in particolare le vetture anni 40-50 con i primi studi aerodinamici e finestrature ridotte al minimo) hanno dovuto lottare con la disidratazione e le altissime temperature.
Nell’epica di una gara massacrante come questa, possiamo considerare l’elemento calore come un fattore supplementare nel racconto della gara, ma a margine di questo si devono contare anche gli oltre 100 ritiri, dovuti certamente agli inevitabili guasti meccanici, ma anche a vari malesseri dei drivers. In questo senso, non sarebbe il caso di tornare, nel 2023, alla partenza in Maggio?
Fortune, sfortune e caparbietà
La 1000 Miglia è per sua natura una gara che si basa sulla resilienza, sulla capacità di non abbattersi e sulla fortuna.
La relativa semplicità delle vetture rende i guasti meccanici spesso riparabili. Se il risultato sportivo certamente va a risentirne, le riparazioni sul campo fanno parte della gara stessa. Questa resilienza nel completare la gara si sfoga sempre all’arrivo a Viale Venezia. Anche solo arrivare al traguardo è una vittoria di per se, e le emozioni di chi arriva si stemperano negli abbracci dei vari drivers una volta attraversato il traguardo.

A volte tutto questo non basta. Ad esempio, in questa edizione, l’incidente di Aliverti-Valente nell’ultima tappa in direzione Brescia (un incidente fortuito con una vettura di supporto) ha privato la coppia di un meritato quinto posto. A volte il coraggio e la resilienza non bastano.
Raggiungere il limite
Il nostro team #blacksuperba si presentava anche quest’anno con le credenziali giuste per ottenere un risultato di rilievo. In questo il bicchiere è stato mezzo pieno e mezzo vuoto.

L’ottavo posto finale è certamente prestigioso, ma visto lo sforzo e le abilità profuse da Fabio Loperfido e Giuseppe Nobis nel portare la OM nera al traguardo, è evidente che per salire oltre certi gradini si deve riuscire a creare quel qualcosa in più che forse quest’anno è mancato (oltre alla dose immancabile di “fortuna” di cui al punto precedente).
Rimane quel primo posto provvisorio dopo le prime prove al Castello di Brescia che sarà il punto fermo per la prossima edizione.
Ospiti
Molti gli ospiti di questa edizione 2022.

Personalmente sono stato colpito dal magnetico carisma di Jackie Ickx, disponibilissimo con pubblico (e da cui mi sono fatto firmare il pass, cosa inusuale per me che non contemplo la logica dell’autografo).

Notevole la disponibilità di Giorgio Pasotti, sorridente e a suo agio sulla OM scoperta numero 1000 che ha spesso dialogato con il pubblico.

Per chiudere, una piccola nota sui video di supporto che trovate su Youtube: non troverete il video dell’ultima tratta (Parma-Brescia) perchè sono stato vittima di una congestione molto pesante che non mi ha permesso di essere operativo nell’ultimo tratto.

Tra le altre cose mi sono perso arrivo, premiazione, cena e afterparty. Forse il meglio che poteva offrire la gara per un media partner. D’altra parte, anche per le squadre di supporto, quei 1800 km sono una prova niente male da affrontare.

Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto