Si terranno anche nel 2023 le aste concomitanti con il concorso di eleganza di Amelia Island. In tale occasione il “gotha” dell’automobilismo storico si sposterà in massa per assistere agli incanti preparati da RMSotheby’s, Gooding&Co. e Bonhams.
Le tre case d’aste si daranno battaglia per avere la maggiore visibilità portando vetture incredibili e destinate a raggiungere quotazioni senza dubbio in grado di far perdere la testa a molti.
Bonhams Amelia Island: classiche senza età
Dove e quando
L’asta si terrà al Fernandina Beach Golf Club ed avrà il compito di inaugurare gli incanti di Amelia Island. I lotti disponibili saranno visibili mercoledì 1 Marzo dalle 12 alle 18 e giovedì 2 Marzo dalle 9 alle 10, ora locale. L’incanto invece si terrà giovedì 02/03 alle 10 ora locale (le 16 per chi volesse seguire dall’Italia). I lotti a disposizione dei compratori saranno 113, 7 dei quali saranno riservati al mondo dell’automobilia.
Dai pionieri dell’automobilismo alla voglia di “Dolce vita”
Scrutando il catalogo notiamo subito due lotti “pionieristici”, con vetture prewar ultracentenarie.
La prima di queste è presente al lotto 164 e si tratta di una 1903 Knox Model C Single Cylinder 8HP Runabout. Definita dal produttore come “L’auto che non beve mai”, nasce a Springfield, Massachussets ed è contraddistinta da una configurazione antesignana dell’odierno 2+2, con uno strapuntino davanti al posto del guidatore. Gli 8cv del piccolo monocilindrico raffreddato ad aria hanno permesso al primo proprietario di completare ogni volta le 175 miglia (andata e ritorno) che lo separavano la sua abitazione di Boston dalla residenza di campagna.
Dopo vari passaggi di proprietà, viene ritrovata nella stalla di un hotel, da cui viene recuperata ed avviata ad un difficile restauro. Riverniciata nel 2019, è tra le poche vetture che potrebbero partecipare alla mitica London-Brighton e va all’asta senza riserva con una stima oscillante tra 55.000 e 65.000$.
Altra “arzilla signora” è una Locomobile Model 40 I Four Passenger Demi-Tonneau del 1911, accreditata del lotto 161. La pubblicità dell’epoca la definisce “La scelta logica per chi cerca una vettura ad alta potenza” e se magari oggi fanno tenerezza, i suoi 40cv allora erano un valore notevole. Le Locomobile erano sinonimo di qualità assoluta, testimoniata addirittura dal basamento costruito in bronzo. Subisce due restauri, l’ultimo dei quali vede la fine nel 2004. Esposta subito a Pebble Beach arriva seconda nella combattutissima categoria delle vetture pre-1914. Incredibilmente matching numbers, vanta una stima tra 450.000 e 550.000$.
Passando ai decenni successivi ci imbattiamo in due vetture europee dal notevole fascino. La prima di queste è una Mercedes-Benz 630K ‘La Baule’ Torpedo Trasformable del 1928, all’asta col lotto 180. Unisce il telaio della vettura più veloce in produzione all’epoca con la carrozzeria magistralmente creata da Jacques Saoutchik.
Nata in Germania, arriva negli USA dove compare nel film “Al di sopra di ogni sospetto” del 1943, noleggiata alla produzione dalla Pacific Auto Rentals. Venduta dopo quattro decenni a un collezionista della California, passa gli anni successivi in alcune collezioni tra Canada e States. Restaurata nella cromia originale, vanta oggi una stima 800.000 e 1.000.000$ ma si presenta sprovvista del meccanismo della capote.
E’ destinata ad essere la vedette dell’asta di Bonhams, la Bugatti Type 57S Sports Tourer del 1937 carrozzata Vanden Plas, titolare del lotto 150. Nata dal genio di Jean Bugatti, pur nelle ristrettezze economiche dell’azienda, ne segna il punto più alto raggiunto prima del secondo conflitto mondiale. Spinta da un 8 cilindri di 3,3 litri, rappresenta una delle due sole Type 57S carrozzate Vanden Plas e ha il telaio numero “57541”. Ordinata a Londra nel 1937, incredibilmente non trova un proprietario sino al 1938.
Dopo la guerra finisce in Trinidad dove rimane per 30 anni sino a quando non subisce un restauro completo che le dona la cromia attuale e ripristina il propulsore nelle caratteristiche originali. Ulteriormente restaurata nei primi anni 2000, si presenta in eccellenti condizioni. Non a caso è una habitué dei principali concorsi di eleganza. La stima di questa vettura oscilla tra 10.000.000 e 12.000.000$.
Per l’ultima segnalazione torniamo nella nostra Italia, grazie al lotto 111 che riguarda una vettura molto bella e assai inusuale da pensare oltreoceano. Si tratta infatti di una Fiat 1200 TV Trasformabile del 1958, sottoposta a un restauro durato cinque anni e costato ben 60.000$. Dopo il totale ripristino, terminato nel 2016, la vettura è giunta all’attuale proprietario venendo inserita nella sua collezione. Venduta senza riserva, viene stimata tra 50.000 e 70.000$.
Gooding & Co. Amelia Island: altissimo livello e tanta Italia
Dove e quando
La seconda vendita all’incanto della settimana è organizzata da Gooding & Co. Avrà luogo nella oramai classica sede di Racquet Park, nel complesso dell’Omni Amelia Island Resort.
I lotti saranno a disposizione per essere visionati mercoledì 1 Marzo dalle 12 alle 18, giovedì 2 Marzo dalle 9 alle 18 e venerdì 3 Marzo dalle 9 alle 18. L’asta sarà divisa in due parti, con la prima che avrà luogo giovedì 2 Marzo con inizio alle 15 (le 21 in Italia) e la seconda che si terrà venerdì 3 Marzo dalle 11 (le 17 in Italia). Dell’incanto in questione faranno parte ben 155 lotti, per la maggior parte autovetture accompagnate da una nutrita schiera di moto di alto livello.
Da Ferrari a Duesenberg passando per Daimler: qualità e top lot
Una parte di rilievo spetterà sicuramente alle vetture italiche nate in quel di Maranello. Destinate a quotazioni indubbiamente elevate, le tre vetture che vi presentiamo potrebbero essere tra i top lot dell’incanto.
La prima di queste, titolare del lotto 22, è una magnifica Ferrari 250 MM del 1953. Facente parte della seconda serie del modello, rappresenta uno dei 13 esemplari carrozzati da Vignale. Dotata di telaio “0274MM”, mostra il design voluto da Michelotti e ha caratteristiche che la rendono unica anche confrontata con le vetture gemelle. Dotata di serbatoio da 150 litri e sedili sfalsati, nasce così configurata per desiderio del primo proprietario, il fiorentino Piero Scotti. Dopo il debutto al Giro di Sicilia del 1953, la vettura partecipa senza fortuna alla Mille Miglia e alla targa Florio ove colleziona due ritiri.
La sorte arride alla vettura e al racer in occasione della Coppa della Consuma e della Aosta-San Bernardo dello stesso anno, vinte con autorevolezza. Dopo vari passaggi di proprietà tra racer sudamericani che la portano a conseguire risultati di tutto rispetto negli anni ’50, dipinta di bianco, viene venduta negli USA. Qui passa di mano numerose volte prima di arrivare nelle sapienti mani di Jess G.Pourret, appassionato di Ferrari e amico del Drake. Pourret (morto nel 2018) la sottopone a un restauro meticoloso nei colori originali e la dota di un motore di scorta, marchiato come l’originale e venduto assieme alla vettura. Dopo 35 anni di amorevoli cure, la vettura viene venduta con una stima oscillante tra 3.000.000 e 5.000.000$.
La successiva vettura del cavallino rampante che vi presentiamo è una stupenda Ferrari 250 TDF Berlinetta del 1958, all’asta col lotto 146. Settima di 36 esemplari costruiti e così denominata in onore delle quattro vittorie consecutive del marchio italiano al Tour de France, si presenta nella rara configurazione con singola presa d’aria e fari carenati. Completata nel Maggio 1958, diviene proprietà di un pilota svizzero che vi corre il Campionato Europeo Montagna oltre a partecipare a varie gare locali. Dopo vari cambi di proprietà la vettura subisce un corposo restauro dalla Carrosserie Klaeger per poi essere venduta in Germania.
Il successivo acquirente provvede poi a farla certificare “Ferrari Classiche”, oltre a sfoggiarla in una moltitudine di eventi internazionali legati alle vetture di Maranello. Finita negli States nel 2017, viene totalmente restaurata dalla Motion Products Inc. del Wisconsin in livrea argento con strisce tricolori e subisce una completa ricostruzione del propulsore. Si presenta così a Pebble Beach dove fa incetta di premi a testimonianza dell’eccellenza raggiunta dal restauro.
Viene stimata tra 6.000.000 e 8.000.000$.
Ed eccoci all’ultima Ferrari che vi segnaliamo, una bellissima 250 GT SWB California Spider del 1962, accreditata del lotto 164. Nata specificamente per il mercato americano, viene completata nel Febbraio 1962 in cromia azzurro metallizzato con interni in pelle Connolly. Questa combinazione così appariscente e singolare è dovuta al fatto che la vettura nasce per l’esposizione di Luigi Chinetti, importatore americano del marchio, al New York Coliseum di Manhattan. Venduta poi a Hollywood, subisce un brutto incidente attorno al 1970 e in queste condizioni passa a un commerciante di auto di lusso incidentate.
Notata da due appassionati, nel 1972, questi riescono a farsi cedere la vettura per soli 2400$. Betz e Peters, questi i nomi dei fortunati proprietari, decidono di riportarla all’antico splendore nei primi anni 2000, ristabilendo le combinazioni cromatiche originali con un restauro terminato nel 2004. Nel 2008 riceve la certificazione Ferrari Classiche. Da allora fa parte di una collezione di Ferrari in Nord America, facendosi vedere nei più prestigiosi concorsi di eleganza internazionali. Dotata di telaio 3099GT, ha una stima compresa tra 18.000.000 e 20.000.000$.
Restando tra le italiche proposte troviamo altri due lotti degni delle migliori attenzioni. Il primo dei due, il 27, propone una Cisitalia 202SC Gran Sport Cabriolet del 1951. Allestita da Vignale e spedita nel 1950 in Uruguay, registra la prima immatricolazione nel 1951 da parte di un ricco industriale del posto. Dopo alcuni passaggi di proprietà la vettura torna in Italia dove viene ripristinata dalla Quality Cars di Vigonza nei primi anni 2000. Al termine del restauro la vettura debutta al concorso di eleganza di Villa D’Este del 2011 e partecipa alla Mille Miglia.
Esposta nel 2013 al museo della Mille Miglia, fa innamorare un appassionato americano che decide di acquistarla. In America viene esposta vincendo premi a Pebble Beach nel 2017 e ad Amelia Island nel 2018. Utilizzata con parsimonia, ha un valore stimato tra 600.000 e 800.000$.
L’altra italiana nata negli anni ’50 sfoggia il lotto 39 ed è una Fiat 1400 Rondine Coupè del 1952. Costruita dalla Carrozzeria Monviso di Torino, prima dell’acquisizione della stessa da parte di Ghia, sfrutta la base del primo modello post-bellico del gruppo Fiat. Disegnata da Michelotti e prodotta in versione Coupè e Cabrio tra il 1950 e il 1953, è un perfetto manifesto dell’eccellenza raggiunta allora dalle carrozzerie italiane. Immatricolata da un professore nel 1952, rimane con lui sino al 1992 e successivamente passa di mano varie volte. Restaurata in cromia grigia e amaranto e dotata di tutti gli accessori originali, vanta una stima tra 150.000 e 200.000$.
Le ultime due vetture che portiamo alla vostra attenzione sono delle eleganti prewar. La prima delle due è una splendida Daimler 48HP Manchester Phaeton del 1908, tanto pionieristica quanto dotata di una nobiltà e di una classe che non hanno subìto l’incedere del tempo. All’incanto col lotto 182, la vettura diviene proprietà di un industriale entusiasta, uno dei primi amanti dei motori in terra britannica. A quanto pare l’esemplare in questione potrebbe essere un prototipo della casa madre, essendo il motore di 9,2 litri contrassegnato da varie “X” forse poste in fase di ingegnerizzazione.
Al termine degli anni ’30 la vettura passa a John Bradshaw, concessionario locale che vi partecipa a competizioni motoristiche. Tra queste citiamo il Welsh Rally del Marzo 1937, che le vale la copertina di “Motor Sport” dell’Aprile 1937, e il Blackpool Rally del 1939 con medie orarie notevoli. Venduta alla fine degli anni ’70 dalla famiglia Bradshaw, inizia una serie di passaggi di proprietà che la portano nel 2006 dall’attuale proprietario che la sottopone a un restauro completo. Dopo il termine dei lavori la vettura viene sfoggiata al concorso di Pebble Beach, giungendo seconda nella sua categoria. Viene stimata tra 600.000 e 750.000$.
L’ultima vettura che vi segnaliamo è una vettura a stelle e strisce, all’asta col lotto 129. Si tratta infatti di una Duesenberg Model J Convertible Sedan, carrozzata Murphy e prodotta nel 1931. Dotata di un motore da ben 265cv, valore mostruoso per l’epoca, deriva dal modello lanciato sul mercato nel 1928 ed è una delle sole 32 con carrozzeria convertibile. Rifinita dalla carrozzeria Murphy di Pasadena, la “J-131” trova il suo primo proprietario in un avvocato di San Francisco. Rimane in California sino al termine degli anni ’50, quando la compra un collezionista dell’Ohio. Con lui si aggiudica i Midwest Grand Classics del 1958 e 1959 prima della successiva cessione avvenuta nel 1967.
La ritroviamo poi protagonista di un restauro completo durato sei anni, compiuto dalla Byard Libbey di Shrewsbury, che la vede rifinita in due tonalità differenti di rosa. Terminato il restauro, nel 1990, la Duesenberg inizia a presenziare molti concorsi di bellezza vincendo una moltitudine di premi e raccogliendo consensi unanimi. Passa di proprietà un’ultima volta nel 2017 e il nuovo acquirente le regala una ricostruzione del propulsore e degli interni. Dopo più di 90 anni di vita rappresenta ancora al meglio le caratteristiche che resero unico il marchio di Indianapolis, meritandosi una stima tra 2.000.000 e 2.400.000$.
RM Sotheby’s Amelia Island: last dance in grande stile
Dove e quando
L’asta di RMSotheby’s si preannuncia come un eccellente commiato con la location di Amelia Island. Dopo 24 anni di incanti è stato infatti annunciato dalla casa d’aste londinese che il 2023 sarà l’ultimo nella sede del concorso di eleganza. Con queste premesse l’asta che si terrà al 4171 di Amelia Island Parkway si preannuncia come la più diversificata mai proposta in tale sede. I lotti a disposizione saranno 95, dei quali solamente 7 saranno legati al mondo dell’automobilia.
Le vetture e gli oggetti all’asta saranno visibili i giorni giovedì 2 Marzo e venerdì 3 Marzo dalle 10 alle 18, mentre l’asta avrà luogo sabato 4 Marzo alle 12(le 18 in Italia) preceduta da un brunch proposto alle 10.
Dalla Silver Ghost sino agli ’90: tanto stile e prestazioni
Iniziamo la nostra rassegna con una vettura di gran lusso nell’epoca pionieristica della motorizzazione. Parliamo del lotto 141, rappresentato da una Rolls-Royce Silver Ghost Roi des Belges del 1909. Il modello originale prende il nome dalla vettura personale dell’amministratore delegato del marchio, dipinta in argento con finiture in nichel. Da qui l’usanza dei proprietari di dare dei nomi alle vetture come quella in questione, chiamata “Silver Fairy” dal suo primo acquirente.
Il 4 agosto 1909 diviene proprietà di John Henry Thomas, stimato botanico e fotografo, che la fa allestire dalla carrozzeria Barker di Londra sul modello “Roi des Belges”. Dopo oltre 300.000 miglia percorse nel 1924 viene data in permuta per un modello più recente e riappare nel 1958 quando un appassionato americano decide di portarsela a casa. Coccolata dalla stessa famiglia per più di quaranta anni, ha ottenuto anche un duplicato della carrozzeria originale applicata da Barker. Totalmente restaurata in Ohio dal nuovo proprietario dopo il 2004 ha poi fatto incetta di premi nelle successive manifestazioni alle quali ha partecipato. Meccanicamente eccellente e quasi unica nella sua configurazione, ha una valutazione prevista tra 850.000 e 1.150.000$.
Passiamo poi a mostrarvi quattro vetture nate negli anni ’30 che testimoniano degli approcci radicalmente differenti alla progettazione di un’autovettura nello stesso decennio.
La prima di queste è una Cadillac V-16 Roadster, magistralmente carrozzata da Fleetwood e prodotta nel 1930. All’asta col lotto 138 vanta una storia che inizia in modo curioso, col primo proprietario che non la utilizza forse spaventato dalla troppa potenza o dall’eccessiva opulenza a seguito della crisi del ’29, scambiandola con una ben più modesta Ford.
Il secondo proprietario la battezza come il più grande affare della sua vita, acquistandola praticamente nuova per soli 500$ in un periodo storico in cui le vetture come la V-16 erano malviste e invendibili anche da usate. Rimasta sempre nella famiglia Moir da allora, all’inizio degli anni ’90 le regalano un restauro completo mantenendo la configurazione originale. Nel 2014 Moir Jr. per motivi d’età decide di separarsi dalla collezione di vetture in suo possesso e dopo 82 anni nella stessa casata la V-16 trova un nuovo proprietario. Viene venduta con una stima tra 1.100.000 e 1.500.000$.
Restando sempre oltreoceano troviamo il lotto 163, una splendida Packard Twelve Sport Sedan del 1934 carrozzata da Le Baron. Prodotta nel 1933 per essere esposta al salone di New York dell’anno seguente viene venduta a Pittsburgh solamente nel 1939 per poi cambiare nuovamente proprietario dieci anni dopo. La vettura passa così tra le mani di vari collezionisti, venendo restaurata nel corso degli anni ’80. La sua ultima presenza al concorso d’eleganza di Pebble Beach è datata 1988.
Con le sue linee tanto flessuose quanto aerodinamiche dimostra di essere un oggetto che resiste all’incedere del tempo. La stima di questa Packard varia tra 2.250.000 e 3.000.000$.
Restiamo nel 1934 ma cambiamo decisamente zona, nello specifico andiamo nell’allora Cecoslovacchia da dove arriva il lotto 149. Si tratta di una Tatra T77, nata dalla mente geniale di Hans Ledwinka e capace di prestazioni di rilievo grazie al suo piccolo V8 e allo straordinario cx di 0,36. Auto di gran lusso, nasce con l’intento di massimizzare l’efficienza meccanica e presenta la pinna sul cofano posteriore che ha il compito di aumentare la stabilità laterale alle alte velocità. Si tratta dell’esemplare numero 9 su sole 106 prodotte, delle quali solo 5 sopravvissute.
Acquistata nuova dal conte Jaromír Egon Czernin-Morzin, debutta in società facendo un tour delle Alpi italiane nel 1935 per poi essere venduta nel 1936. Sembra abbia circolato fino agli anni ’70 per poi essere accantonata in un fienile in Slovacchia. Scovata e acquisita da un tedesco nel 2005 la T77 vola poi negli States dove viene restaurata nel 2012. In tale occasione il tetto apribile è stato sostituito con uno in lamiera e l’interno rifinito in pelle grigia, a risaltare il cruscotto in noce. Il restauro, costato più di un milione di Dollari, ha richiesto la riproduzione da zero di numerosi ricambi introvabili. Per questa vettura non vi sono stime ma la casa d’aste fornisce il prezzo su richiesta.
Ultima vettura proveniente dagli anni ’30 è la protagonista del lotto 145, la quale ci riporta nella nostra amata Italia. Stiamo parlando di una splendida Lancia Astura III serie “Tipo Bocca” carrozzata Pininfarina e nata nel 1936. Questa vetture nascono dall’intuizione dei fratelli Bocca, concessionari del marchio torinese nel vercellese, di dotare l’eccellente chassis Lancia di un corpo vettura meno conservativo rispetto all’originale Lancia. Vincenzo Lancia fornisce quindi il telaio dell’Astura di terza generazione a Pininfarina per una produzione finale di non più di sei esemplari. Esposta all’Olympia Motor Show del 1936, trova subito casa presso un appassionato inglese.
Riemerge dall’oblio nel 1962 e nel 1964 viene restaurata direttamente con la supervisione dello stesso Battista Farina che l’aveva creata molti anni prima. Terminato il restauro nel Giugno 1965, la vettura vive serenamente altri undici anni con Mr. Scott prima di essere ceduta a un pezzo da 90 del mondo musicale: Eric Clapton. Negli anni ’80 la carrozzeria Pininfarina decide di acquistare direttamente la vettura per aggiungerla alla propria collezione privata. Qui rimane fino al 2009, quando vola negli States dove un nuovo restauro durato sei anni la riporta all’antico splendore.
Nel 2016 partecipa al concorso di eleganza di Pebble Beach, vincendo il titolo “Best of Show” e ovviamente la sua classe. Essendo la prima Lancia ad aggiudicarsi l’ambito titolo gode allora di una notorietà incredibile presso la stampa del settore. Sottoposta nel 2017 ad altri 100.000$ di lavori per affinarne l’eccellenza, vanta una stima tra 2.000.000 e 2.400.000$ ed è una rarissima occasione per aggiudicarsi una delle vetture ad aver vinto l’ambito concorso d’eleganza Statunitense
Cambiando decennio ci soffermiamo su due magnifiche vetture che hanno visto la luce negli anni ’50. La prima segnalazione riguarda una Maserati A6GCS/53. Undicesima di 52 esemplari costruiti è l’oggetto del desiderio di Tony Pompeo importatore americano del marchio che la ordina come demo-car per gli States dove diviene protagonista di una giornata con la stampa guidata da Juan Manuel Fangio. Nel Febbraio 1954 trova il suo primo proprietario che la iscrive subito alla 12h di Sebring. La gara dura solo 66 giri a causa di un contatto di gara ma questa rappresenta la prima scintilla di una carriera da racer che prosegue sino al 1960. Negli ultimi anni della sua vita sportiva viene equipaggiata con un V8 Chevrolet, con trasmissione e assale posteriore di una Corvette.
Cambia poi vari proprietari finendo nelle mani di un appassionato del marchio che le dona un motore ricostruito appositamente e la fa partecipare a svariati eventi. I successivi proprietari continuano l’opera di miglioramento, restituendole un cambio originale del modello e un assale compatibile. Nel 2009 finalmente la vettura, grazie a un proprietario americano, ritrova un propulsore storicamente esatto. Negli anni successivi partecipa a vari concorsi di eleganza e a gare per veicoli storici, in particolare la Mille Miglia del 2014. Stupenda racer con un pedigree notevole, vanta una stima tra 2.800.000 e 3.400.000$.
Passando poi al lotto 150, troviamo un’altra splendida rappresentante degli anni ’50. Si tratta di una Ferrari 250 GT LWB California Spider, prodotta nel 1959. Dotata di chassis 1203GT rappresenta l’esemplare numero 17 su 50 prodotti nella configurazione a passo lungo ed è una delle sole 30 prodotte con carrozzeria in acciaio e fari carenati. Nata nel Gennaio 1959 in cromia Blu Genziana con interni in pelle Connolly, vola subito negli USA in quanto ordinata da Chinetti.
Acquistata per il giovane rampollo di una famiglia benestante di New York, appare sul numero di Settembre 1959 di Sports Car Illustrated (rivista che diverrà poi l’odierna Road & Track). Rivenduta quasi subito nel 1965, cambia tonalità, divenendo rossa con interni neri. La vettura passa di mano numerose volte, sempre acquistata da collezionisti che le riservano cure maniacali, sino al 2011 quando se ne decide il restauro completo. Viene perciò proposta nell’attuale cromia Amaranto con interni in cuoio, certificata Ferrari Classiche nel 2013 e stimata tra 9.000.000 e 11.000.000$.
Le ultime vetture che portiamo alla vostra attenzione sono risalenti a un periodo più recente, arrivando dagli anni ’80 e primi ’90. La prima, in ordine cronologico, è una splendida Ferrari 288 GTO del 1985, accreditata del lotto 182. Nata per competere nel Gruppo B e per questo prodotta in 272 esemplari, non ha mai visto il debutto in pista a causa della cancellazione della categoria.
Ormai totalmente ingegnerizzata e pronta per la produzione è stata così dirottata verso la vendita con alcuni accorgimenti per renderla un po’ più “civilizzata”. Diventata subito il riferimento della categoria, si fa notare come la vettura più veloce mai prodotta al momento del debutto. Uscita di fabbrica nel Maggio 1985 e venduta in Illinois ha poi cambiato vari proprietari sempre rimanendo oltreoceano e accumulando solamente 7989km. Tagliandata con una spesa di 18000$ nel 2020, si presenta in condizioni tali da meritare una stima di 4.000.000-4.500.000$.
L’ultima delle vetture che ci hanno colpito è una Jaguar XJR-15 del 1991, all’asta col lotto 123. Prima vettura stradale concepita con telaio in fibra di carbonio utilizza anche il v12 da 450 cv come elemento portante. La carrozzeria invece è un misto di kevlar e fibra di carbonio, dimostrandone la derivazione da progetti nati per le competizioni. Tutto ciò porta il prezzo da nuova a sforare il milione di dollari e dei 53 esemplari costruiti solamente 27 nascono in configurazione stradale.
La XJR-15 oggetto dell’asta è la 043 e vanta una percorrenza di appena 153 miglia da nuova, dato che l’unico proprietario l’ha sempre relegata al chiuso nella sua collezione. Praticamente una “km zero” di livello eccelso, necessita di un tagliando completo prima di poter tornare su strada. La sua valutazione oscilla tra 1.200.000 e 1.500.000$
Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l’automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un’infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2CV 6 Special rossa di mia madre e l’amatissima Ford Escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell’Appennino Tosco-Emiliano!