Dopo i fasti del Mugello Classic e di Spa Classic, oltre che del Tour Auto 2023, le rievocazioni storiche di Peter Auto sbarcano sul circuito de La Sarthe per la Le Mans Classic.
E come da tradizione ritorna l’asta di Artcurial associata all’evento. Dopo un’edizione 2022 all’insegna di barn find e vetture da gara di ogni sorta, per il 2023 si punta decisamente sul centenario della 24h di Le Mans. Contando sul traino legato alla 24h appena conclusa e vinta da Ferrari, si prevedono incanti decisamente interessanti.

La vendita avrà luogo venerdì 30 Giugno alle 15, nella classica tensostruttura della casa d’aste parigina, posta direttamente nel paddock del circuito. I lotti saranno visibili al pubblico solo su appuntamento mercoledì 28 Giugno senza limitazioni di orario e giovedì 29 Giugno, dalle 10 alle 14. Si potranno vedere i lotti liberamente giovedì 29 Giugno dalle 14 alle 18 e il giorno dell’asta dalle 9 alle 14.
Il banditore dovrà vedersela con 153 lotti, dei quali i primi 32 saranno dedicati ad automobilia legata alla 24h. I successivi lotti riguardano invece autovetture molto diverse tra loro, ma con la classica abbondanza di offerta della casa d’aste francese.
Le racer degli anni d’oro: da Singer a Lotus
Iniziamo la nostra selezione portando alla vostra attenzione tre vetture diverse tra loro ma accomunate dalla partecipazione alla classica de la Sarthe. Per tutte e tre si tratta di partecipazioni lontane nel tempo, specialmente per due di esse, protagoniste nel periodo precedente al secondo conflitto mondiale.
La prima vettura che ci ha colpito è una Singer 1 1/2 Litre Le Mans Sports, all’incanto col lotto 52. Nata presso la carrozzeria Fox e Nicholl, è il primo e unico dei tre esemplari costruiti ad aver partecipato alla 24h di Le Mans. Si tratta infatti di un modello preparato per la gara, con un propulsore 6 cilindri da 1500cc ed una carrozzeria resa più filante proprio per prendere parte alla competizione.

Dopo due gare ad inizio 1934, la vettura partecipa alla 24h di Le Mans col numero 26, pilotata da Brian Lewis in coppia con John Hindmarsh. Termina la gara al settimo posto assoluto, raggiungendo nell’occasione i 165km/h. Partecipa poi con motore da 2 litri a varie competizioni nel corso dello stesso anno per poi riprendere la configurazione originale nel 1935.

La vettura continua a correre sino agli anni’50 cambiando proprietario diverse volte. Negli anni 70 si trova addirittura in Kenya, in possesso di un diplomatico inglese. Questi vende la vettura all’attuale proprietario che provvede ad un restauro completo. Eleggibile per la Le Mans Classic e con targhe che ne attestano la storicità, è stimata tra 200.000 e 300.000€.
Passiamo poi ad un altro gioiello anteguerra, una Aston Martin Ulster del 1934 all’asta col lotto 53.

Si tratta di uno dei 21 esemplari costruiti e così denominati in omaggio al successo ottenuto al Tourist Trophy. Consegnata nel Luglio 1934 partecipa a numerose gare mettendosi in risalto per le ottime prestazioni. Negli anni successivi passa di mano più volte sino ad un incidente occorso l’8 Gennaio 1940, quando subisce danni al telaio.

La vettura torna così alla casa madre per le riparazioni e qui si decide di sostituire il telaio con uno alleggerito, studiato per la 24h di Le Mans. Negli anni ’50 si susseguono vari passaggi di proprietà, segnati nel 1955 da un nuovo incidente che porta a una modifica della coda e a una riverniciatura in bianco.
Nel 1958 viene restaurata e subisce un cambio di propulsore, ricevendo così un motore preparato per Le Mans. Dopo alcuni passaggi di proprietà viene restaurata dal 1988 al 1991 dalla Ecurie Bertelli e in tale occasione ritrova la sua coda originale. Nei decenni successivi partecipa a fiere, rally e rievocazioni storiche sino al 2016, anno in cui viene acquistata dall’attuale proprietario. Questi provvede a ricongiungere la vettura con il suo propulsore originale Considerata da molti la prima vettura “clienti” prodotta dal marchio inglese, vanta una stima compresa tra 1.100.000 e 1.300.000€.
La terza e ultima segnalazione d’antan riguarda una magnifica Lotus Elite S2 del 1961 carrozzata da Franck Costin. Titolata del lotto 44, nasce su commissione di Gérard Crombac per essere iscritta alla 24h di Le Mans del 1961 con la scuderia Los Amigos.

Prima della gara Costin si occupa di affinarne l’aerodinamica, con l’auto che viene a sfiorare i 227km/h spinta dal piccolo propulsore Climax da 1230cc. Portata in gara col numero 41 da Jean François Malle e Robin Carnegie non vede il traguardo a causa della rottura del serbatoio carburante aggiuntivo, installato nella parte anteriore della vettura. L’auto continua poi la sua vita da racer in Inghilterra dove si aggiudica il campionato GT del 1974.
Nel 1975 subisce un incidente che porta alla ricostruzione del muso secondo i dettami originali e nel 1978 viene venduta in Olanda dove riceve l’attuale verniciatura rossa. Durante il 1984 passa di mano all’attuale proprietario che la schiera in numerose gare per auto d’epoca conquistando la vittoria del Fia GT Historic nel 1988.

Durante la cavalcata trionfale del 1988 subisce il cambio del propulsore in quanto una biella perfora il blocco motore originale. Riceve così un propulsore stradale elaborato e nell’occasione anche un sottotelaio e pianale anteriori nuovi. Dopo il 1996 centellina le sue esibizioni mostrandosi solo a Goodwood e subendo un principio di incendio nel 2015 a causa di un guasto all’asse posteriore.

Dopo la ricostruzione riceve il passaporto tecnico storico FIA valido sino al 2032. Viene valutata tra 160.000 e 180.000€.
Artcurial: le meraviglie del Gruppo C
Meritano senza dubbio una segnalazione speciale le due vetture ex Gruppo C che andranno all’incanto, destinate ad essere tra i lotti più ammirati della manifestazione.
La prima delle due, assegnataria del lotto 100, è una Nissan R90 CK prototipo del 1990. Si tratta dell’ultimo telaio di 13 costruiti, assemblata nel Dicembre 1990 per la Nova Engineering in Giappone.

Corre con la configurazione originale nel JSPC, cogliendo tre secondi posti rispettivamente alla 500km del Fuji, alla 1000km del Fuji e alla 500km di Sugo. Unica uscita fuori dal territorio nazionale riguarda la partecipazione alla 24h di Daytona del 1992, conclusa con un ottavo posto assoluto. Nel 1993 la vettura riceve le modifiche R93 per la stagione in corso arrivando seconda alla 1000km di Suzuka guidata anche da un giovane Heinz Harald Frentzen.

Il Gruppo C viene poi cancellato, portando al ricovero della vettura in un magazzino. La ritroviamo poi nel 2002 nelle gare di durata per vetture Gruppo C e alla Le Mans Legends del 2004. Nel 2010 partecipa a Goodwood per poi cambiare proprietario.

Questi la schiera alla Le Mans Legends del 2012 e in varie gare per vetture Gruppo C. Si presenta completamente restaurata e con meno di 1000km percorsi, oltre ad essere dotata di molti ricambi. In virtù delle sopracitate caratteristiche la stima oscilla tra 500.000 e 800.000€.
L’altra vettura Gruppo C è una delle grandi classiche della categoria, ovvero una Porsche 962 C del 1990 in vendita col lotto 99.

Dotata di telaio 962-154 è una degli ultimi esemplari costruiti su una produzione complessiva di 93 (16 ufficiali e 77 destinati ai privati). Fabbricata a Stoccarda nel Febbraio 1990 per conto del team giapponese Alpha Racing Team, debutta nel Marzo 1990 alla 500km del Fuji. Partecipa poi alla 500Km di Suzuka, guidata da Tiff Needell e Derek Bell, cinque volte vincitore della 24h di Le Mans.
La vettura abbandona momentaneamente il campionato nazionale giapponese per partecipare alla classica de la Sarthe e qui ottiene un clamoroso terzo posto guidata da David Sears, Tiff Needell e Anthony Reid.

Rientrata nel campionato nipponico prosegue la stagione con la coppia Needell-Bell, raccogliendo buoni piazzamenti. Al termine della stagione 1990 diviene proprietà del pilota Bruce Canepa che la aggiunge alla propria collezione.

Acquistata dall’attuale proprietario subisce un corposo restauro nel 2019, diventando così pronta per gare Gruppo C o partecipazioni alla Le Mans Classic. La stima per tale vettura è compresa tra 1.500.000 e 1.800.000€.
Gioielli en plein air
La nostra rassegna continua poi valutando le molte auto stradali presenti in vendita. Tra queste vogliamo segnalarne tre in particolare, unite dal fascino del tetto scoperto e quindi ottime per la stagione in arrivo.
Andando in ordine cronologico, la prima segnalazione riguarda una Mercedes 300 SL Roadster del 1958. Prodotta il 5 Settembre 1958, presenta la configurazione per il mercato americano, unita a una carrozzeria color Hellblau con interni blu scuro.

Rimane col primo proprietario, un americano di Pasadena, sino al 1996 quando la acquista un appassionato tedesco. Questi la restaura presso la Euro-Class coachwork di Pasadena per poi importarla nel suo paese natio nel 2005. La vettura diviene così grigia con interni in pelle rossa e inizia una serie di passaggi di proprietà che la portano in Belgio e infine in Inghilterra. Qui cambia proprietario e nel 2022 tramite HK Engineering riceve importanti interventi di manutenzione. Offerta al lotto 73, viene valutata tra 1.200.000 e 1.500.000€.
Altra bellissima vettura scoperta, una Maserati Ghibli SS 4900 Spyder del 1971. In vendita col lotto 69, viene consegnata il 18 Maggio 1970 alla concessionaria Maserati di Torino. Presenta cromia blu scuro con rivestimenti in pelle color senape.

La vettura rimane in Italia sino al 1987, quando diviene proprietà di un appassionato svedese che viene a ritirarla personalmente a Modena. La vettura si presenta già con carrozzeria grigio metallizzato, pur mantenendo gli interni in pelle senape. Durante il viaggio di ritorno in Svezia si riscontrano problemi al motore, che riceve così una ricostruzione completa. Dopo un incidente occorso negli anni ’90 la Ghibli finisce accantonata in attesa di un restauro. Questo avviene nell’ultimo decennio ad opera di uno specialista svedese, che la rimette in circolazione nel 2022. Trattandosi di una delle sole 135 Ghibli Spyder prodotte, ha una stima oscillante tra 600.000 e 800.000€.
L’ultima segnalazione a cielo aperto riguarda una Aston Martin V8 Volante Vantage V580 del 1985, all’asta col lotto numero 70.

Consegnata il 6 Gennaio 1986, presenta una configurazione molto rara in quanto sono solamente sei le vetture prodotte unendo cambio automatico e guida a sinistra nel periodo occorso tra il 1981 e il 1985. Inoltre si tratta dell’ultima V8 prodotta prima del passaggio al motore ad iniezione. Ha sempre vissuto in Francia e presenta attualmente 74238km effettivi, dei quali 14.918 segnati sul nuovo strumento in quanto l’originale è stato sostituito nel Marzo 1999. Il potente propulsore è stato ricostruito nel 2015 con una spesa di 30.000€. La vettura presenta ancora oggi la configurazione originale, ovvero carrozzeria nera con interni in pelle beige bordata di nero. Completamente matching numbers, ha una stima che varia tra 220.000 e 260.000€.
Occasioni per tutte le tasche
Gli incanti della casa d’aste parigina presentano sempre una selezione numerosa di vetture, così da accontentare un po’ tutti, dal collezionista affermato all’appassionato medio che cerca il salto di qualità. In tale occasione vogliamo evidenziare anche alcune vetture più abbordabili ma comunque dotate di gran fascino. Parliamo quindi di tre vetture molto diverse tra loro ma accomunate dall’assenza del prezzo di riserva.
Come sempre seguiamo l’ordine cronologico e per prima segnaliamo la vettura contrassegnata dal lotto 129. Si tratta di una Fiat 600 Jungla del 1966, una delle circa 600 unità prodotte. Prodotta dalla carrozzeria Savio, nasce come mezzo militare, facile da paracadutare e semplice da riparare ma, a differenza delle ambizioni originali, finisce per essere venduta la pubblico. Adotta motore, cambio e asse anteriore della Fiat 600, mentre l’asse posteriore deriva dalla 600 Multipla. Venduta nuova in Italia, riporta erroneamente la data del 1963 sulla carta di circolazione mentre il numero di telaio svela la produzione nel 1966. Rimasta nel belpaese sino al 2019, vola poi in Corsica guadagnando immatricolazione francese. Si presenta riverniciata in rosso e con segni di piccole riparazioni effettuate, oltre ad essere perfettamente efficiente dal punto di vista meccanico. Viene stimata tra 20.000 e 30.000€.

Passando poi agli anni ’70 troviamo una bellissima Fiat Dino 2400 Coupè del 1971, all’asta col lotto 84. Acquistata in Francia a Villejuif si distingue subito per il color “Blu medio” accoppiato a tessuto beige per gli interni. Ha percorso circa 100.000km venendo sempre ricoverata all’asciutto e venendo riverniciata nella cromia originale nel corso degli anni. Ha ricevuto una manutenzione scrupolosa, documentata con tutte le fatture del caso. Ferma da qualche anno, va in moto regolarmente ma necessita di un tagliando per ritrovare la forma migliore. In virtù di ciò è stimata tra 30.000 e 50.000€.

L’ultima vettura viene invece dalla Baviera, più specificatamente da Monaco. Si tratta del lotto 120, una Bmw 3300 L berlina, della serie E3 del 1975. Ha percorso solamente 130.000km ed ha avuto due soli proprietari nel corso della sua vita. Di color bianco Chamonix con interni in pelle, presenta una dotazione di accessori degna di una moderna auto di rappresentanza. Dopo essere stata ferma dai primi anni ’90 al 2017 è stata sottoposta a moltissimi lavori. La riverniciatura della carrozzeria nel 2020 è stata seguita da moltissimi interventi eseguiti direttamente dal secondo proprietario, testimoniati dalle fatture dei ricambi. Da allora ha percorso solamente 5.000 km e si presenta in ottime condizioni. La stima per questa ammiraglia dimenticata varia tra 25.000 e 35.000€.


Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l’automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un’infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2CV 6 Special rossa di mia madre e l’amatissima Ford Escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell’Appennino Tosco-Emiliano!