Solitamente un cambio di location per un evento importante può avere effetti dirompenti. Perdita del legame con il territorio, perdita di consuetudini per organizzazione e pubblico, scomodità logistiche possono scompensare la più oliata delle manifestazioni.
Auto e Moto d'Epoca invece, ha avuto un passaggio quasi naturale dalla storica sede di Padova verso gli spazi di Bologna Fiere.
I perché di un successo
L'organizzazione per adesso non fornisce numeri assoluti limitandosi al dato, significativo, del raddoppio dei visitatori nella giornata inaugurale. Il giovedi' si radunano i principali buyer e collezionisti (a fronte, per chi lo pagava, di un ticket di ingresso da 50 euro).
Quello che realmente conta sono però le sensazioni. Arrivando in fiera si ha la percezione che AMDE sia sempre stata li e che non si tratti di una prima volta. Le motivazioni? Ampi spazi, organizzazione e l'idea, interessante, dei percorsi di visita.
La fiera di quest'anno occupa 13 padiglioni su 235.000 mq. Oltre 7000 tra auto e moto d'epoca. Impossibile orientarsi facilmente soprattutto in una visita di una sola giornata.
Per questo va dato atto all'organizzazione di aver diviso la visita sia per ambiti di interesse (auto, moto, ricambi) sia per porta di accesso al complesso. Una trovata che agevola la visita e che rende meno spaesati di fronte alla mole, oggettivamente impressionante di stand, case e vetture.
Le auto: l'equilibrio dell'offerta e il trionfo del raro
Senza necessariamente aprire l'annoso discorso del “caro auto” in fiera, oggettivamente, venire a Auto e Moto d'Epoca è un'esperienza. Per l'appassionato è il trionfo del raro. Per il “normale” acquirente, la certezza di trovare quello che si cerca.
Un effetto collaterale di questo è un certo distaccamento dalla realtà. Per cui una Giulia GT Sprint sembra un'auto “normale” dopo che ne hai incontrate 10, mentre le 5 Lamborghini Miura (in colori e versioni rigorosamente diverse) ti abituano al bello in una maniera inaspettata. Ti ritrovi quindi nei commenti sui social a giustificarti perché non hai parlato di E-Type o di ferrari f40: come fai a distillare il bello in un posto del genere.
Come sottolineo nel video, è paradossale incontrare vetture prodotte in pochissimi esemplari e trovarsene 2 o 3 esposte in un singolo stand. E' il caso, per citarne uno, della de tomaso Mangusta oppure, ancora più singolare, delle Fiat 600 carrozzate da Viotti.
Alcune, invece, sono vere one-off, che fanno sorgere in me domande del tipo “ma dove avete scovato queste auto?”. E in questo si apre il mondo dei ricordi e racconti, che vale quanto e più della semplice vista delle vetture.
Le storie singolari: la Spiaggetta con Greta Garbo, la cabrio di Agnelli e la Mustang di Zagato
Più che un articolo celebrativo sull'oggettività del bello di AMDE (e se non siete venuti, vi siete davvero persi qualcosa), vorrei raccontarvi qualche aneddoto sulle vetture che mi hanno colpito.
Tralasciando la Scarpa Ebano (che ho visto di persona per la prima volta proprio a Bologna), la prima storia che vorrei raccontarvi è legata a una spiaggina. Se non l'avete ancora letto, date un'occhiata al mio pezzo di qualche anno fa sul ruolo di queste vetture, nate proprio in italia.
Personalmente ho sempre un occhio di riguardo per queste auto e in particolar modo, per affezione personale, a quelle create da Michelotti. In uno stand commercianti ho adocchiato una bella Spiaggetta Michelotti, auto realizzata su base Fiat 850. Il cartello “pre-serie” mi ha attirato come un'ape verso il miele, quindi è diventata una necessità chiedere qualcosa. E qui nasce la prima storia che voglio raccontarvi.
Parlando con il vendor (Kon-tiki Nautica), si scopre che l'auto viene da Taormina, ed ha una storia singolare. La Spiaggetta di Michelotti era un'auto glamour, una delle preferite dei vip anni 70. Disegnata in collaborazione con Philiph Schell, ha avuto come estimatori il designer Nicholas Starck, ma anche Jacquelin Kennedy, che la utilizzava con il marito Aristotele Onassis sulla “sua” isola di Skorpios.
L'auto esposta, era di proprietà di un facoltoso medico che aveva una Villa a Taormina dove, negli anni 70, si viveva una vera Dolce Vita tra feste e celebrità.
I facoltosi vip venivano accolti e trasportati sulla spiaggina Fiat e tra questi, in particolare, Greta Garbo nelle sue vacanze sull'isola si accomodava nell'eccentrica scoperta di Michelotti.
In onore del glorioso passato, l'auto è stata restaurata lasciando volutamente il pomello del cambio originale. Un vezzo, immaginando che la Divina abbia davvero posto le sue mani sul comando della rara spiaggina Fiat.
Altra auto e altra storia, sempre in orbita Fiat. Per accogliere i suoi ospiti nella factory del Lingotto, l'Avvocato non poteva certamente utilizzare un mezzo qualsiasi.
Per questo motivo si fece carrozzare una Fiat 1900 in versione cabrio. Questa spettacolare one-off faceva bella mostra di se all'esterno del padiglione 30 con tanto di storia leggibile.
Per chiudere con le stranezze, nello stand Finarte era ospitata la Ford Mustang di Zagato. Si, avete capito bene, Zagato si era cimentato, in maniera estrosa in una sua versione della Pony Car americana. E' una storia che abbiamo già raccontato su Ciclootto, grazie al suo proprietario (l'auto andrà all'asta con Finarte nelle prossime settimane).
Un meticoloso lavoro di ricerca e documentazione, completato dall'inequivocabile foto della Mustang davanti allo stabilimento Zagato ha sancito la certificazione del lavoro dell'atelier milanese su questa Mustang con i suoi curiosi “occhi” quadrati.
Futuro radioso: già si parla di 2024
In conclusione, la fiera è enorme, soprattutto negli spazi più che nel numero (sempre elevatissimo) di vetture. Questo ha permesso di limitare l'esposizione di mezzi all'esterno ed evitare i gazebo plastici che vedevamo nelle ultime edizioni di Padova.
Oltre al fattore dimensionale, quest'anno in particolare porrei l'accento sulla qualità della proposta, davvero degna del respiro “europeo” che la manifestazione sta avendo.
Proprio le presenze straniere l'hanno fatta da padrone nel giorno di apertura, con una percentuale elevatissima di acquirenti e collezionisti stranieri in cerca dell'affare in terra Italiana.
Sull'onda dell'entusiamo, l'organizzazione ha già comunicato le date dell'edizione 2024: 24 al 27 ottobre 2024. Ovviamente ancora a Bologna. E non c'é che esserne contenti.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto