In archivio l’edizione numero 38, Automotoretrò si conferma e rilancia con l’edizione 2020, una vocazione di salone dell’auto “globale”.
Le direzioni: giovani e spettacolo
Da appassionato di storiche, quest’anno più di altri mi è risultata evidente l’intenzione di attrarre un pubblico eterogeneo, strizzando l’occhio ai giovani, spesso fruitori marginali delle classiche, in un mondo sempre più veloce ed immediato.
Mi sono chiesto se questa direzione sia stata dettata dalla necessità di supplire allo scippo da parte di Milano del Salone al Parco Valentino.
Questa mia sensazione non ha comunque reso meno interessante la parte “storica” con vetture affascinanti e presentate in spazi adeguati (con beneficio degli scatti dalla fiera).
A rimarcare la vocazione “giovane” del salone, Catawiki, sponsor ormai storico di AMR ha puntato sulle youngtimer più sportive degli anni 80-90 presentando tra le altre Fiat Uno Turbo, Renault Supercinque Turbo, Opel Corsa GSi e Peugeot 205 GTI.
I siti istituzionali facevano sognare con vetture spettacolari, a partire dalla Cisitalia 202 presente allo stand ASI, che da sola poteva valere il prezzo del biglietto
Giovanni Michelotti: designer a mano libera
La presentazione del volume “Giovanni Michelotti, a mano libera” è stata una formidabile occasione per un focus sul grande designer, con uno stand che presentava, oltre ad una Lancia Flavia Convertibile e a una DAF 66 Coupé Marathon, una curiosa one-off realizzata su meccanica Fiat 500, la Minnie.
Un’altra delle vetture più interessanti dell’evento porta la firma di Michelotti. In una parte della sezione commercianti era presente una rara Shellette (o Spiaggetta), una beach car realizzata in appena 80 esemplari su meccanica Fiat 850.
Si tratta di una vettura rara e famosa, in possesso di numerosi personaggi noti, tra cui il designer Philippe Starck e Jacqueline Kennedy Onassis con una versione realizzata su meccanica DAF 55 utilizzata prevalentemente su Skorpios, l’isola privata di proprietà dell’armatore greco.
FCA e Registro Fiat: padrone di casa
Da buone “padrone” di casa, FCA e Registro italiano Fiat hanno portato pezzi interessanti. Nello stand ufficiale, con al centro una Alfa Romeo 6c 1500 SS in splendide condizioni, venivano onorati i 40 anni della Fiat Panda con una prima serie di color rosso praticamente immacolata.
Il registro italiano presentava 2 anime con un paio di Fiat 512-514 anni 30 con eleganti carrozzerie in stile US e due splendide realizzazioni Abarth, tra cui una 1000 TCR su base Fiat 600 veramente molto bella.
Le auto in vendita: grandi auto, qualche assenza
L’esposizione dei commercianti, sempre molto attesa, quest’anno ha portato poche novità di spicco. Come sempre la parte del leone è rappresentata dalla produzione nostrana, con una moltitudine di interessantissime vetture Alfa e Fiat in vendita.
Tra le varie vetture presenti, segnalo una Alfa Romeo Spider IV serie, presente in una singolare versione in edizione limitata per il mercato francese, la Beauté (bellezza) in bi colore bianco-blu con interni in pelle bianca e sempre per il “biscione” una singolare Alfa Romeo 2000 Berlina, vettura molto rara anche perché prodotta in soli 2140 esemplari.
Di rilievo inoltre lo stand di Officine Guidi Torino che ha presentato in fiera una line-up straordinaria di vetture, in un parallelo tra versioni stradali e versione corsa con Lancia Stratos, 037 e Delta S4 per la sezione racing e Peugeot 205 T16, Lancia 037 Stradale e Lancia Delta S4 Stradale dall’altra, in quello che con tutta probabilità era uno degli stand più belli di tutta la manifestazione.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto