Torna dall’1 al 5 Febbraio 2023 la storica rassegna parigina di Rétromobile, appuntamento centrale per ciò che riguarda il motorismo d’epoca europeo. In questa occasione la “Ville Lumière” è destinata a diventare la capitale mondiale degli incanti automobilistici, ospitando ben tre aste di livello eccelso nel giro di pochi giorni. Andranno infatti in scena le selezioni curate da RMSotheby’s, Bonhams e Artcurial, quasi a contendersi le attenzioni degli appassionati di auto d’epoca di tutto il mondo.
RM Sotheby’s: eccellenze per il decennale
Dove e quando
L’apertura delle danze spetterà all’incanto della casa d’aste londinese RMSotheby’s, con una selezione di vetture di gran pregio in occasione del decimo anniversario dei propri eventi parigini. L’asta avrà luogo nella Salles du Carrousel del Louvre, a pochi metri da Place Vendôme, in una location tanto esclusiva quanto ricca di storia. I lotti verranno aggiudicati l’1 febbraio alle 16, con l’incanto preceduto alle 15 da un cocktail di benvenuto. L’anteprima pubblica dei lotti sarà il 31 Gennaio dalle 10 alle 20, mentre vi sarà una anteprima privata l’1 Febbraio dalle 10 alle 15 per chi sarà registrato come acquirente o in possesso del catalogo.
Dagli anni ruggenti in un crescendo rossiniano
Una caratteristica delle vetture proposte da RMSotheby’s è sicuramente la varietà di tipologie abbracciate, capaci di attirare le attenzioni di una vasta gamma di appassionati.
Iniziamo la nostra selezione di lotti partendo da due vetture magari più anziane ma dal fascino incommensurabile. Al lotto 151 troviamo una bellissima Bugatti Type 43 Roadster carrozzata da Lavocat et Marsaud e costruita nel 1928. Nata come telaio nel Settembre 1928 e utilizzata inizialmente con carrozzeria Torpedo, vince con questo allestimento il rally di Pau e la salita di Morlaas nella categoria per le auto tra 2 e 3 litri di cilindrata. Poco dopo riceve la carrozzeria Lavocat e Marsaud, con cui la possiamo ammirare oggi.
In questa configurazione la ritroviamo nel 1932 e con un nuovo proprietario come vincitrice del rally Parigi – Nizza. Dopo vari passaggi di proprietà diviene parte della collezione di un inglese che nel 1971 le regala un restauro meccanico ed estetico nel quale viene dipinta di blu scuro. Ad oggi si presenta in cromia rossa con interni in pelle nera e con passaporto tecnico FIA. Trattandosi di uno dei circa 160 esemplari prodotti è stimata tra 1.000.000 e 1.300.000€.
La seconda vettura pre-war che segnaliamo è una magnifica Alfa Romeo 6C 2300B Mille Miglia Berlinetta del 1938 allestita da Touring, assegnataria del lotto 128. Non sono note le informazioni sul primo proprietario, probabilmente a causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Di certo la prima registrazione ufficiale avviene in Svizzera nel 1946. Dopo alcuni passaggi di proprietà la vettura finisce in Francia nel 1958, acquistata da Michel Dovaz, eminente critico gastronomico e esperto di vini. Rimane così per i successivi trenta anni in un fienile insieme a molte altre vetture di nobile lignaggio fino a quando un libro, intitolato “Sleeping beauties” svela al mondo l’esistenza di tale collezione. A causa di tali attenzioni indesiderate Dovaz decide di vendere alcune delle sue vetture e di spostarne altre.
La 6C finisce quindi in Olanda nel 1990 e subisce un restauro in color azzurro, probabilmente il colore originale secondo la documentazione della carrozzeria Touring. Nel 2003 vola negli States e qui gode di un ripristino completo con smontaggio carrozzeria e del telaio. La vettura prende così l’aspetto attuale, ovvero nera con interni in pelle verde scuro. Durante il restauro si è preferito montare un cambio di origine Alfa Romeo Giulietta con frizione Bmw al fine di salvaguardare l’originale, fornito comunque insieme alla vettura. Nel 2009 si aggiudica la classe dedicata alle vetture anteguerra del concorso di eleganza di Amelia Island e oggi vanta una stima che oscilla tra 1.000.000 e 1.400.000€.
Proseguendo nello studio dei lotti ne incontriamo due molto interessanti che giungono dalla Germania degli anni ’50, con vetture molto differenti tra loro.
La prima di queste rappresenta il lotto 129 e ha le sensuali forme di una Porsche 356 del 1951. Questa fa parte delle 749 unità prodotte dalla carrozzeria Reutter, grazie a un accordo fatto dalla casa madre in attesa di poter utilizzare nuovamente l’officina di Stoccarda. Difatti presenta il parabrezza diviso in due parti che caratterizza i primi esemplari prodotti sino al 1952. Nata in color blu Adria con fari fendinebbia, antenna Hirschmann e clacson a tre tonalità, sembra abbia iniziato la sua vita in Grecia per poi andare negli USA.
Ritirata dalla circolazione nel 1973, torna protagonista nel 2010 in Nevada, divenendo color rosso scuro con parabrezza unico e cruscotto modificato. Nel 2017 il nuovo proprietario la fa tingere in Pacha red, colore coerente con l’anno di produzione, ripristinando anche il parabrezza in due parti e il cruscotto, restaurato insieme agli interni. Il motore non è quello originale ma è comunque corretto per anno di produzione e specifiche. La valutazione prevista oscilla tra 450.000 e 550.000€.
L’altra perla degli anni ’50 è una Mercedes Benz 300 SL Roadster del 1959, all’asta con il lotto 150. Immatricolata l’1 Marzo 1959 nell’Indiana, nasce in color Hellblau con interni in pelle blu. Dopo aver passato gran parte della sua vita oltreoceano, subendo anche numerosi interventi di restauro dagli anni ’80 in poi, passa in Svizzera nel 2016. Inviata da Kessel vi subisce un restauro, comprensivo di ricostruzione del propulsore, per una spesa di oltre 700.000€, a cui si aggiungono 49000€ di spesa per ricostruire gli interni presso la Selleria Santarelli. Totalmente matching numbers e in una cromia molto rara e desiderabile, ha una valutazione compresa tra 1.500.000 e 1.800.000€.
Concludiamo la nostra selezione relativa all’incanto di RMSotheby’s con un trittico proveniente dagli anni sessanta. La prima di queste rappresenta il lotto 184 ed è una Ferrari 250 GT/L Berlinetta Lusso, carrozzata da Scaglietti e risalente al 1963. Nata in color Verde Pino metallizzato con interni in pelle Connolly Beige, sfoggia questa configurazione al Salone di Francoforte del 1963 per poi iniziare un tour di proprietari che la porterà in Svizzera, Austria e Italia. Nel 1985 prende cittadinanza svizzera e assume una cromia verde scuro con pelle marrone chiaro. Dopo venti anni nella medesima collezione finisce negli USA dopo un breve passaggio in Olanda. Tornata in Europa, le viene ripristinata la configurazione cromatica originale e viene certificata come matching numbers da Ferrari Classiche nel 2016. Esemplare 84 di 350 costruiti, viene stimata tra 1.600.000 e 2.000.000€.
Proseguendo il nostro excursus negli anni ’60, ci imbattiamo in una Alfa Romeo Giulia Tubolare Zagato del 1965. All’incanto col lotto 182, vede i natali nel Settembre 1965, quando l’Alfa Romeo di Lugano la consegna al primo proprietario. Dopo alcuni passaggi il proprietario diviene James Bernard Fortmann che vi gareggia con la Squadra Piloti Bardahl nel 1968. Dopo alcune gare in salita la vettura conclude la sua carriera al Gran Premio del Mugello 1968 ritirandosi. Questo a causa di danni al posteriore causati dalla coppia Urs-Peter Dietrich – Eric Chapuis che aveva preso in prestito la vettura da Fortmann.
Venduta nell’ottobre 1968 cambia proprietà varie volte e subisce un cambio di propusore a causa di un principio di incendio. Ritornata sotto le cure di un ex proprietario olandese, ritrova un motore conforme all’originale messo a punto da Facetti. Nel 2016 passa all’attuale proprietario che la fa certificare dal RIAR che ne esalta lo stato di cura, l’autenticità e le condizioni, eccellenti trattandosi di un esemplare conservato. Viene valutata tra 1.200.000 e 1.400.000€.
L’ultima segnalazione la riserviamo a una vettura proveniente dal Sol Levante e molto insolita per i nostri canoni europei. Si tratta di una Toyota 2000GT del 1967, all’asta col lotto 137. Figlia di una collaborazione tra il marchio nipponico e Yamaha , rappresenta lo stato dell’arte del know-how giapponese alla fine degli anni ’60.
Costruita in soli 337 esemplari ha conosciuto la fama mondiale apparendo in “007- Si vive solo due volte” e con una doppietta alla prima edizione della 1000Km di Suzuka nel 1966. L’esemplare all’incanto si presenta in color Pegasus White e fa parte della prima serie del modello, costruita in 233 esemplari. Prodotta per il mercato interno vi è rimasta sino al 2013, venendo restaurata per poi finire in Europa. Esposta in uno showroom Toyota da allora ha partecipato a varie rassegne ed è stata protagonista di un video dedicatole da Petrolicious. Viene valutata tra 500.000 e 700.000€.
Bonhams: “Les Grandes Marques du Monde à Paris”
Dove e quando
I riflettori si punteranno poi sulla selezione curata da Bonhams, intitolata “Les Grandes Marques du Monde à Paris”. L’asta avrà luogo al The Grand Palais Éphémère e si terrà giovedì 2 Febbraio alle 13, con possibilità di di visionare i lotti il 1-2 Febbraio dalle 9. I lotti riguardanti il settore automobilia saranno numerati dal 401 a 465, mentre quelli relativi alle vetture andranno dal 500 al 646.
“Racers” incredibili e non solo
La selezione della casa d’aste inglese sarà segnata da un’incredibile selezione di auto da corsa. La prima segnalazione riguarda il lotto 554, una Talbot-Lago T26 Grand Sport Coupé ‘Chambas’ del 1948. Si tratta della T26 con più partecipazioni alla 24h di Le Mans, avendo preso il via della classica francese dal 1949 al 1953. Il telaio “110105” diviene proprietà di André Chambas, imprenditore e driver francese che decide di far costruire la carrozzeria in ottica di massimizzarne le prestazioni in gara.
La vettura sfoggia così due carrozzerie diverse nel corso degli anni, create da Contamin e da Tunesi, dotandosi, nel 1952, anche di un compressore volumetrico per aumentare le prestazioni. Il corpo vettura convertibile, disegnato da Tunesi, viene smontato dal telaio e se smarriscono le tracce, con la vettura che, dopo la prima vendita nel 1954, vaga tra Francia, Stati Uniti, Belgio e UK. La ritroviamo poi a Rétromobile nel 2003, giusto prima di un restauro curato da un’officina di Padova, preludio di apparizioni nei più importanti concorsi di eleganza a livello mondiale. Utilizzabile per correre la Le Mans Classic, viene valutata tra 2.000.000 e 2.500.000€.
Altra magnifica vettura da corsa è la titolare del lotto 559, una magnifica Maserati 4CM Monoposto del 1937. Acquistata da nuova dal Conte Giovanni “Johnny” Lurani Cernuschi nasce con cilindrata 1100cc ma con i ricambi per essere convertita in 1500cc a seconda delle necessità. Lurani vi ottiene numerosi successi nel 1937 e 1938 che lo portano alla vittoria del titolo italiano sotto le insegne della Scuderia Ambrosiana. La vettura corre in Sudafrica con la coppia Lurani/Villoresi e a Tripoli, arrivando terza in configurazione 1500cc. Questo prima di un incidente al GP di Londra che danneggia la vettura in modo limitato ma termina la carriera di Lurani.
Nel 1939 la vettura corre guidata da Luigi Varzi e W.G. Everitt, prima di essere venduta in Inghilterra a C.J.P. Dodson che la porta in gara a Donington e in altri eventi, invero senza troppa fortuna. Riapparsa nuovamente nel 1948 in Francia, nei primi anni ’90 diviene proprietà di un appassionato svizzero che la sottopone a 1600h di restauro. Questo porta la vettura a essere esposta il 31 Agosto 1968 all’Expo sul lago di Ginevra prima di vivere i successivi 37 anni trattata come un’opera d’arte. Dopo un cambio di proprietà nel 2016 subisce un nuovo restauro mecccanico e prende parte alla categoria riservata alle vetture anteguerra del Grand Prix Monaco Historique, giungendo tredicesima al traguardo. Nel 2022 bissa la partecipazione ottenendo stavolta un nono posto davanti a vetture anche più prestazionali. Viene valutata tra 1.100.000 e 1.400.000€.
Avvicinandosi di molto ai nostri giorni troviamo la vera e propria starlette di questo evento, ovvero il lotto 556. Si tratta di una splendida Jordan-Ford 191 F1 del 1991, vettura con la quale Michael Schumacher ha fatto il suo debutto nel circus della F1.
E’ con questo telaio che il “Kaiser” prese parte alle prime prove libere del Gran Premio del Belgio, classificandosi ottavo davanti al compagno di squadra De Cesaris, come testimoniato dall’allora ingegnere di pista Trevor Foster. Riassegnata a De Cesaris, la vettura rischiò addirittura di vincere il gran premio stesso, salvo veder svanire i sogni di gloria in una fumata bianca generata dalla rottura del propulsore a due giri dalla fine. La vettura è poi stata usata come muletto e ha girato in varie sessioni di libere guidata anche da Alessandro Zanardi, subentrato in Jordan a fine stagione.
Dopo la fine della stagione la 191 è divenuta proprietà di Jean “Beaurlys” Blaton, collezionista e gentlemen driver che l’ha preservata fino al 2005. Acquistata da Didier Siruge ha fatto sporadiche apparizioni a Goodwood e nella Boss Gp series per poi essere venduta nel 2020. Nel 2021 la ritroviamo guidata da Mick Schumacher a Silverstone nell’ambito delle celebrazioni del debutto del padre e si presenta in ottime condizioni sia estetiche che meccaniche. Viene stimata tra 1.400.000 e 2.000.000€.
Abbandoniamo la categoria delle “racers” per dedicarci a due vetture che ci hanno stupito. La prima di esse è una Lancia Aurelia Pf200 Spider del 1952, ispirata dal jet F-86 Sabre ed esponente del filone streamliner in voga in quegli anni. Costruita in soli sette esemplari, ognuno diverso dall’altro, a scopo pubblicitario. La vettura in questione, telaio “1004”, venne esposta al salone di Torino dove fece innamorare Renato Rascel, noto attore del belpaese.
Venduta da Rascel nel 1958, rimane col suo nuovo proprietario sino al 1974 per poi essere restaurata con un lavoro certosino durato oltre dieci anni. Questo vide una spesa di circa 35 milioni di lire in un periodo nel quale lo stipendio medio era dieci volte inferiore. Dopo il restauro la vettura rimane esposta in casa del proprietario ma subisce la rottura del propulsore, sostituito con uno identico di provenienza Aurelia B21. Sfortunatamente l’originale non è stato preservato e la vettura si presenta in vendita con i segni del tempo che hanno intaccato il magnifico lavoro fatto allora. L’Aurelia Pf200 rappresenta il lotto 548 e viene stimata tra 800.000 e 1.000.000€.
Ultima segnalazione per quanto riguarda l’incanto di Bonhams riguarda una francese “da guerra”. Si tratta infatti di una Citroën Kégresse P17E cingolata del 1934, all’incanto col lotto 641. La vettura prende nome da Andrè Citroën, fondatore dell’omonimo marchio automobilisitico, e da Adolphe Kégresse, ideatore di una rivoluzionaria tecnologia di trasmissione del moto utilizzante i cingoli, richiedente potenze limitate per funzionare. Citroën avendo intuito il potenziale si mise in società con Kégresse generando una serie di vetture che ottennero risultati incredibili.
Tra questi memorabile la traversata da Toggourt a Timbuktu completata in 21 giorni da cinque Citroën Kégresse B2s a cavallo tra il 1922 e il 1923. Derivata da queste gloriose progenitrici, la P17E viene acquistata dall’esercito francese nel 1933, pur essendo un modello 1934. Purtroppo non vi sono notizie sulla storia passata del veicolo che si presenta bisognoso di una messa a punto per poter tornare efficiente. Per questi motivi la stima è variabile tra 20.000 e 30.000€.
Artcurial Rétromobile 2023: quantità e qualità
Dove e quando
Quella di Artcurial si annuncia come la più grande asta di sempre in Francia e si distingue per essere legata direttamente a Rétromobile 2023. L’incanto della casa francese avrà luogo infatti all’interno della manifestazione, più precisamente al padiglione 2.2 dell’Expo di Parigi. I lotti all’asta saranno numerosi e abbracceranno varie tipologie di autovetture venendo messi all’asta in due giorni separati. Venerdì 3 Febbraio alle 14 andranno all’asta i lotti da 1 a 128 mentre i rimanenti, numerati da 201 a 299, andranno all’incanto Sabato 4 Febbraio alle 14. I lotti saranno visionabili in fiera con orari variabili a seconda della giornata: l’1 Febbraio dalle 10 alle 20, il 2 Febbraio dalle 10 alle 19 e i giorni 3 e 4 Febbraio dalle 10 alle 13.
Bugatti, Ferrari e bellezze da corsa
Le nostre segnalazioni partono da un dittico di Bugatti destinate a grandi numeri e a destare grande interesse.
Procedendo in ordine cronologico iniziamo dal lotto 45, una Bugatti Type 35C del 1929. Consegnata nuova l’11 Marzo del 1929, inizia una carriera da racer vincendo il Grand Prix Bugatti dello stesso anno, arrivando seconda al Gran Premio di Borgogna e quarta al Gran Premio di Montecarlo. Nell’Agosto 1930 subisce un brutto incidente e il telaio viene sostituito direttamente in fabbrica, passando dall’originale marchiato “617” al “669”. L’inverno del 1930 vede il completamento della riparazione con la sostituzione delle altre parti danneggiate con altre originali mentre il cambio rimane quello originale.
La vettura continua a correre sino al 1933 restando nelle condizioni sopracitate e ottenendo altri successi prima del ritiro dalle competizioni a fine anno. Inizia poi una serie di passaggi di proprietà che la portano a Lione, prima nelle mani del proprietario di una ditta di carbone dal 1946 al 1964 e da allora al 1997 presso la dimora di un appassionato del marchio. Si presenta attualmente come uno stupendo conservato in condizioni di notevole autenticità. Una di 55 esemplari ha una stima variabile tra 2.500.000 e 3.500.000€.
Passando poi al lotto 46 troviamo la seconda Bugatti della quale vi parleremo. Si tratta di una stupenda Type 57 Atalante del 1935, nata nero e avorio con interni in pelle Havana, immatricolata la prima volta a Marsiglia il 24 Luglio 1936. Dopo una sfortunata partecipazione al Rally des Alpes nel 1938 finisce a Nimes nel 1939 per poi ricomparire in Lussemburgo nel 1948. Qui viene restaurata con un nuovo cambio e motore prima di essere venduta a un belga vivente in Congo. Qui la vettura si salva dal colpo di stato del 1963 e torna in Europa, mostrandosi in un raduno di auto d’epoca al rally di Montecarlo del 1974, stavolta in cromia gialla e blu notte.
La vettura viene venduta e restaurata meccanicamente in Inghilterra, ricevendo una nuova colorazione rossa e nera. Dopo 14 anni viene venduta all’asta nel 1988 e viene finalmente riportata nella configurazione originale riacquisendo motore e cambio originali. Tutto questo grazie alla collaborazione del primo proprietario, Charles Oliviero, che ha narrato tutte le vicissitudini della vettura. Da allora la vettura ha cambiato vari proprietari, restando poi venti anni con l’attuale che ne ha avuto cura usandola per viaggi e concorsi di bellezza. La valutazione oscilla tra 2.000.000 e 3.500.000€.
Passiamo poi a due stupende Ferrari che rappresenteranno i pezzi più pregiati dell’intera asta.
La prima delle due è una bellissima Ferrari 340 America Barchetta Touring Superleggera del 1951, all’incanto col lotto 43. Una di soli sette esemplari costruiti, rappresentava il top di gamma del marchio di Maranello di allora. Immatricolata il 7 Giugno 1951 a Modena e venduta a “Eddie” Hall, partecipa subito alla 24h di Le Mans impressionando in qualifica e ritirandosi in gara quando occupava la terza piazza. Lo stesso anno partecipa al Tourist Trophy guidata anche da Mike Hawthorn e nel 1953 prende cittadinanza americana. Il nuovo proprietario cerca di corrervi la 12h di Sebring ma partecipa solo ai test a causa di problemi al propulsore.
Nel corso degli anni subisce varie vendite e uno smontaggio completo in vista di un restauro che non avverrà mai, venendo così ritrovata da un olandese nel 1975. Arriviamo così al 2013, che vede un restauro completo della vettura riverniciata in Blu e avente ancora il suo motore originale. Il cambio e il cruscotto sono invece stati sostituiti. Si tratta dell’unica 340 Touring con il cofano incernierato dietro ed è acquistabile per la prima volta all’asta avendo fatto parte della stessa collezione dal 1975. La stima varia tra 5.000.000 e 8.000.000€.
La successiva vettura del cavallino rampante di cui vi parliamo è una magnifica Ferrari 250 LM del 1964, all’asta col lotto 89. Più rara di una 250 GTO, è il decimo esemplare costruito dei 32 prodotti e sfoggia una livrea rossa e bianca. Nata dal genio meccanico di Carlo Chiti e dalla matita superba di Scaglietti, rappresenta l’evoluzione dei concetti della 250P trasposti in una vettura a motore centrale. Non arrivando a 100 esemplari la vettura gareggia nella categoria prototipi, trovandosi a sfidare le Ford GT40 nell’epica sfida culminata al termine degli anni ’60.
Prodotta tra Giugno e Settembre del 1964, si imbarca a Livorno per essere venduta da Chinetti al primo proprietario. Partecipa nel 1966 come vettura di riserva della scuderia NART di Chinetti alla 24h di Daytona, restando inutilizzata. Nel corso degli anni ha visto parecchi cambi di proprietà tra collezionisti subendo due restauri totali, uno nei primi anni ’80 e il successivo in Inghilterra tra il 1998 e il 1999. Nel 2002 è arrivata all’attuale proprietario che vi ha percorso solamente 2000km da allora e la vettura è una delle due costruite a non aver mai corso. La stima è disponibile su richiesta, anche se la casa d’aste parla di circa 25.000.000€ nelle cartelle stampa. Da notare come per questo lotto sia richiesta una iscrizione per chi intendesse presentare offerte e come questa debba arrivare al massimo entro 48h dall’incanto.
Concludiamo la nostra rassegna con tre vetture legate al mondo sportivo, molto diverse tra loro ma accomunate dal loro fascino non indifferente.
La prima segnalazione arriva dal lotto 78 e si tratta di una Porsche 962C del 1991. Si tratta di uno degli ultimi esemplari costruiti del bolide che, declinato nelle versioni 956 e 962, ha conseguito ben sei vittorie consecutive alla 24h di Le Mans dal 1982 al 1987. Acquistata nuova dal Trust Racing Team, ne diventa la punta di diamante nel Campionato Giapponese Sport Prototipi(JSPC). Corre appena due gare arrivando quinta a Suzuka e ottava ad Autopolis, poi il team decide di passare alla Toyota 92C facendo tornare la 962 alla casa madre. La vettura passa così al team Mecauto che la conserva con cura facendola diventare una star delle competizioni storiche. Si presenta attualmente come una delle poche 962 ad essere ancora originale, motivo per cui la stima oscilla tra 900.000 e 1.300.000€.
Passando poi al mondo dei rally non possiamo trascurare il lotto 104, ovvero una Ford Focus WRC del 1999. Schierata tramite M-Sport, storico braccio armato del marchio Ford nel mondiale WRC, inizia la sua carriera nel Campionato del Mondo del 2000. L’equipaggio non potrebbe essere dei più iconici: Colin McRae – Nicky Grist. La vettura ottiene numerosi podi durante la stagione e una vittoria al Rally Sprint di Madrid e inizia la stagione 2001 guidata da François Delecour per poi essere ceduta ad un team spagnolo.
Trascorre così due anni iscritta al Trofeo Terra spagnolo, facendo comunque due incursioni in prove del mondiale WRC. Dal 2003 al 2007 la troviamo iscritta al Campionato Turco di Rally, prima presso un team privato e poi tramite il team ufficiale della casa madre. Nel 2010 finisce in Svezia, correndo alcune prove del campionato nazionale per poi essere ceduta ad un collezionista di Focus WRC. Rimasta in collezione per alcuni anni, dopo la morte del proprietario passa ad un collezionista che la restaura riportandola ai fasti del passato. Rimasta in configurazione da sterrato, vanta un ripristino totale anche della parte elettronica e una stima compresa tra 300.000 e 400.000€.
Per l’ultima segnalazione torniamo in Italia e parliamo di una bellissima Lancia Aurelia B20 del 1953, accreditata del lotto 28. Superba nella linea nata dalla sapiente mano di Pininfarina e splendidamente mossa dal V6 progettato da Vittorio Jano, vanta una preparazione specifica Nardi per le gare di regolarità curata dalle officine Mugello in Olanda. Il motore ha ricevuto una revisione completa e la vettura così preparata ha partecipato a ben cinque edizioni della Mille Miglia, due volte al rally Liegi-Roma-Liegi e una volta al Gran Premio Nuvolari. Attualmente vanta documenti olandesi una stima oscillante tra 140.000 e 180.000€.
Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l’automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un’infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2CV 6 Special rossa di mia madre e l’amatissima Ford Escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell’Appennino Tosco-Emiliano!