La fiat 1300 S Coupé Vignale è una fuoriserie rara, prodotta in pochissimi esemplari, ma con un ruolo importante nella definizione del design delle GT Italiane degli anni 60/70.
Le origini: michelotti e le linee curve
Le origini di questa vettura vanno indietro fino ai primi anni 60 quando Giovanni Michelotti propose alcune concept car su base Fiat. In particolare, la Fiat-O.S.C.A. 1500 Coupè fissore, presentata al salone di Ginevra del 1961, destò interesse per le sue forme. Due gli elementi caratteristici: la forma arrotondata del cofano motore, che crea una linea di cintura alta e unica legata alla finestratura dell'abitacolo , e la particolare “chiusura” del lunotto posteriore, che risulta quasi verticale.
La 1300 S fa tesoro di questa esperienza proponendo un frontale che riprende la coppia di fari circolari all'interno della mascherina cromata, e ricreando il motivo del cofano con angoli arrotondati che percorre l'intera lunghezza della carrozzeria.
GT d'autore
In un'intervista al momento del lancio, Alfredo Vignale afferma che questa vettura (Assieme alla sua sorella maggiore 1500 S Sportiva) è “l'auto che non c'era”, intendendo dire che in quegli anni, non esisteva sul mercato una GT medio gamma di pari ruolo.
Vignale aveva già in produzione vetture derivate dalla produzione Fiat, in particolare le piccole 750 e 850. In questo caso decide di elaborare le sue sportive sulle berline classiche di Fiat, che in quegli anni, sono disegnate seguendo la tendenza “americana”, con lo stile derivato dalla Chevrolet Corvair.
Il disegno di Michelotti riprende gli stilemi della concept, riproponendoli e smussandole in vista della produzione. La coda in questo senso risulta più tradizionale, con un design che vede la creazione del grosso lunotto posteriore (senza particolari convessità, anche nell'ottica di ridurre i costi di produzione) e regalando a questa GT un bagagliaio davvero capiente per una vettura del genere
Ispiratrice
Quello che sicuramente non sarà sfuggito, nell'osservare questa vettura è la particolare somiglianza con alcune delle più significative GT Italiane degli anni 60.
In particolare, il confronto con la Lancia Fulvia Coupé di Piero Castagnero, una delle più celebrate auto Italiane degli anni 60/70 fa sorgere più di un pensiero su quale possa essere stata l'ispirazione del designer Lancia, che ha sempre dichiarato di esserci ispirato, per disegno il disegno della regina dei rally anni 70, al motoscafo Riva.
Non è un mistero che Michelotti rimase colpito dalla somiglianza della vettura con i suoi prototipi e la “Vignale”, facendolo garbatamente notare al collega.
Esclusiva ma “abbordabile”
Nel pieno stile delle fuoriserie Italiane anni 60, la Fiat 1300 S Coupé Vignale doveva unire l'esclusività delle one-off al contenimento dei costi. Per questo motivo la base meccanica, sostanzialmente immutata, è quella della berlina Fiat.
Molti elementi esterni, tra cui i fari anteriori, la mascherina e i fari di coda attingono direttamente alla produzione di serie Fiat.
Anche l'interno è sostanzialmente quello della berlina, garantendo un discreto spazio a bordo, considerando l'impostazione 2+2 del modello. Il cruscotto è impreziosito con un bel pannello in legno, mentre di serie è fornito uno splendido volante sportivo Nardi.
Alcune chicche da vettura di classe superiore vengono riservate alla dotazione interna. Un sistema meccanico permette l'apertura dello sportello carburante attraverso una leva sul piantone dello sterzo. Il bagagliaio è apribile dall'interno attraverso una leva a lato del sedie conducente.
Infine, quest'auto, datata 1966 è dotata di alzacristalli elettrici (comando al centro della console) un dispositivo ancora raro per quegli anni.
Giannini per il motore
Nelle opzioni disponibili, considerando che la vettura era ovviamente personalizzabile a richiesta del acquirente, vi era la possibilità di ottenere un motore più prestazionale.
Vignale si rivolge a Giannini. Nelle officine romane, il classico 4 cilindri Fiat viene elaborato con una nuova testata e nuovo carburatore.
L'incremento di potenza non è particolarmente significativo rispetto al motore d'origine, ma fornisce un extra spunto soprattutto in ripresa alla GT Torinese.
Sempre interessante, ai fini collezionistici, la nota a libretto riportante l'intervento di elaborazione di Giannini.
Il mistero dei numeri
Come spesso accade, e in particolar modo per i marchi Ghia e Vignale, è sempre difficile reperire informazioni corrette sul numero di vetture prodotte. All'inizio delle ricerche documentali su queste auto, le principali note indicavano in circa 50 le unità prodotte.
L'aiuto per dare una valutazione corretta delle vetture prodotte ci viene fornito direttamente dall'auto in prova. Le 1300 S di Vignale sono auto numerate. Il carrozziere Torinese inseriva una placchetta numerata all'anteriore, appena sotto il cofano.
L'auto di questa prova è la 128. Il numero non lascia dubbi. Sono ben oltre 100 le vetture prodotte, quasi a smentire quello che si legge online
Storia del design
A prescindere dai numeri, ci troviamo di fronte ad una fuoriserie poco nota ma che rappresenta un'importante esempio di design Italiano degli anni 60.
Un'ulteriore occasione per onorare il genio di Giovanni Michelotti, autore di una innumerevole quantità di vetture entrate nella storia dell'automobile.
Si ringrazia:
- Il Sorpasso Ricambi Auto d'Epoca per aver concesso l'auto
- Villa di Maiano (Fiesole) per la location degli scatti
La vostra auto in Monograms? Scrivete a info@ciclootto.it
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto