Prosegue la stagione degli incanti autunnali di RM Sotheby’s e anche stavolta la casa d’aste londinese si conferma sui soliti elevatissimi standard.
Il 19 novembre andrà all’asta, nella splendida location del circuito francese del Paul Ricard,
la collezione Guikas: 75 tra le vetture collezionate da Jean Guikas, gentleman driver
francese nonché noto commerciante di auto storiche. Un’avventura, quella del pilota francese, partita all’età di 19 anni, da un amore folgorante per una Ferrari Daytona. L’inizio di una carriera da pilota e “accumulatore” di auto dal fascino unico.
Il piatto forte dell’asta è rappresentato da alcune splendide auto da corsa accompagnate da alcune vetture d’epoca destinate a passare di mano per cifre elevate.
Da notare che tutte le vetture sono offerte senza prezzo di riserva
Ruote coperte eccellenti e l’Alpine dei misteri
Iniziamo le segnalazioni con l’Alpine dei misteri. Al lotto 135 è offerta una Renault Alpine A442 dalla storia controversa. La vettura nasce il 25/02/1976 con la classica cromia Renault
dell’epoca, ovvero gialla con linee di congiunzione dei parafanghi bianche e parte centrale nera.
L’estetica stupenda e concepita per le corse di questo chassis 4422 nasconde un 2.0 V6 turbocompresso da 490cv.
Viene fatta gareggiare da piloti del calibro di Jarier, Depailler, Pescarolo, Laffite, Pironi e Ragnotti,
in sintesi il gotha dei piloti francesi di quel periodo e partecipa alla cavalcata vincente alla Le Mans
del 1978, seguita dalla parata celebrativa sugli Champs d’Élysées. E proprio dalla vittoria della
Regiè a Le Mans si origina il grande dubbio che accompagna la vettura, infatti secondo Renault la
vettura vincente sarebbe la 4423 mentre secondo le ricostruzioni fatte da Pierre Abeillon, che ha
confrontato le foto della vittoria del 1978 con le varie A442 ispezionate nella sua esperienza di
giudice a Goodwood, la vettura vincente sarebbe proprio la protagonista dell’asta in questione.
Resta il fatto che la vettura proposta sia l’unica A442 di proprietà di un privato e che sia comunque
di valore eccelso, come confermato dalle stima del banditore, compresa tra i 4 e i 5 milioni di Euro.
Al lotto 170 è offerta una delle 25 Ferrari 512 BB /LM prodotte. Equipaggiata con un V12 di 5 litri da 550cv progettato da Mauro Forghieri, quest’auto è una delle sole 5 vetture a vantare una doppia partecipazione alla 24h di Le Mans.
Lo chassis in questione è il 35529, acquistato il 13/01/1981 dalla Scuderia Bellancauto e completato nel successivo mese di aprile. Debutta alla 1000km di Monza del 1981 vincendo la propria classe, successivamente partecipa due volte alla 24h di Le Mans raccogliendo solo due ritiri per problemi tecnici e termina la propria carriera sportiva nel 1985, quando entra a far parte della collezione Maranello Rosso. Non a caso, la vettura sfoggia la livrea Ferrarelle, un implicito e postumo omaggio a Fabrizio Violati.
Guikas l’acquista all’asta Bonhams a Quail Lodge nel 2014. Inutile dire che la sua storia la renda perfetta per partecipare alla Le Mans Classic e al Festival di Goodwood e giustifica la stima che oscilla tra i 2.250.000 e i 3.000.000 Euro.
Al lotto 120 viene offerta una Jaguar XJ 220 C LM. Si tratta del telaio numero 3 dei 4 costruiti su base XJ220 dalla TWR (Tom Walkinshaw Racing), e partecipa alla 24h di Le Mans del 1993 con la squadra ufficiale, ma è costretta al ritiro per un danno all’impianto di raffreddamento,
mostrando comunque un grande potenziale.
Ci riprova nel 1995 con la PC Automotive dimostrandosi comunque combattiva in un panorama che si è fatto più difficile, ma una rottura del motore la priva della bandiera a scacchi anche in questa occasione. Dopo il 1995 vive in Giappone dove subisce un brutto incidente che porta a una completa ricostruzione in Inghilterra dalla Don Law Racing, che la riporta in livrea 1993. Nel 2020 viene acquistata da Guikas all’asta Arcurial a Retromobile. La stima di assegnazione è tra 1.000.000 e 1.400.000 Euro (in linea con la performance del 2020).
Quarta e ultima proposta di questo gruppo, al lotto 157. la Lola T70 MKIII , una delle 9 vetture concepite da Lola e sviluppate da John Surtees. L’auto in offerta è lo chassis SL73/111 che esce dalla factory il 02/06/1967. Gareggia dapprima in Svezia con varie vittorie nel campionato
nazionale e poi in USA nelle competizioni SCCA. Guikas la acquista nel 2004 e con lei partecipa
alla Le Mans Classic del 2008. Viene proposta nella cromia originale, un bellissimo rosso con
striscia bianca e con il suo “motorone” Chevrolet V8 con quattro carburatori Weber 48 IDA. E’
stimata tra i 650.000 e gli 800.000 Euro.
Ruote scoperte: Le formula 1 da 2 decenni
Sono ben 3 le vetture ex-Formula 1 offerte dalla Collezione del driver francese e pur non essendo vetture di primo piano o particolarmente vincenti, rappresentano un’ottima occasione per portarsi a casa una vettura della massima categoria del motorismo sportivo ad un prezzo relativamente abbordabile
Al lotto 121 viene offerta una March 771, vettura del 1977, evoluzione della precedente 761. che sfoggia una splendida livrea Rothmans e un motore Cosworth V8 da 3 litri.
L’monoposto all’incanto è una 771-01, (una delle due sole costruite) e ha partecipato al mondiale F1 del 1977 debuttando a Zolder con Ian Scheckter (fratello del più noto Jody).
Ian la guiderà in una stagione avara di soddisfazioni, con la vettura che poi finisce a fare gare in salita in Inghilterra, vincendone tre nel 1979. Anche qust’auto è un’acquisizione di Guikas derivante da un’asta, in questo caso da Coys nel 2014.
Stimata tra 300.000 e 375.000 Euro. Una ottima entry per il Monaco Historic Gran Prix.
Avvicinandoci ai nostri giorni, il lotto seguente (122) è composto da una Arrow A11B, vettura derivata dalla A11 disegnata da Ross Brawn nel 1989.
Ne rappresenta la naturale evoluzione per il mondiale F1 del 1990, corso con l’insegna Footwork (main sponsor del team).
Monta un V8 Ford Cosworth aspirato da 3.5litri e viene guidata nella stagione dal compianto Michele Alboreto e da Alex Caffi.
Nello specifico la vettura in questione, telaio A11B03, debutta a Imola e partecipa a 11 GP raccogliendo come miglior risultato un 9° posto in Portogallo. Viene venduta senza motore ma col cambio originale e in virtù di ciò è stimata tra i 100.000 e 140.000 Euro.
Terza e ultima vettura di F1 proposta dalla Guikas Collection è la Prost AP02, ovvero il sogno di Alain Prost di creare un team tutto francese per primeggiare nella massima serie.
La Prost nasce dall’acquisizione della Ligier (nel 1997) e si presenta ai nastri di partenza della stagione 1999 con la AP02. L’auto offerta, motorizzata da un V10 Peugeot da circa 800 CV è stata guidata dal pilota francese Olivier Panis in 4 are della stagione (tra cui il Montecarlo) ottenendo come miglior risultato un 6 posto al GP del Brasile a Interlagos.
L’auto offerta porta in verità la livrea del team della stagione 2001, in luogo della sua estetica 1999 (dove capeggiava il main sponsor Gauloises). Stima tra i 550 e 700 mila euro
Le classiche: tanta Italia (e qualche “ritorno”)
Veramente impegnativo cercare di definire i lotti “stradali” principali di quest’asta. Tante, forse troppe le proposte interessanti. Si nota la propensione del driver francese per le auto italiane, con una serie di vetture di grandissimo valore provenineti dal Bel Paese.
Regina assoluta (e top lot di questa straordinaria asta) è il lotto 152: Ferrari 250GT Berlinetta Competizione by Pininfarina del 1955.
La costruzione di questo modello sancisce l’inizio del sodalizio storico tra Ferrari e Pininfarina e
precede la gloriosa 250TDF. Questo esemplare, telaio 13447, viene mostrato al Salone di Torino del 1955 e acquistato dal presidente dell’Automobile Club di Milano, Luigi Bertett.
Dopo vari passaggi di proprietà la vettura gira il mondo e subisce un grave incidente in Grecia dal quale si riprende grazie al restauro compiuto direttamente a Maranello. Negli anni ’90 passa dall’originale colore argento a un classico rosso e vede ricostruire il suo motore originale, restando quindi matching numbers. Stima tra i 7 e i 9 milioni di Euro
Ancora Ferrari e ancora 250 per il lotto 123 con una splendida 250GT Cabriolet prima serie del 1958. Esemplare 23 di 40 costruiti, monta lo chassis 0849GT e nasce nel maggio 1958, bianca con interni in pelle Connolly turchese, e viene acquistata a Lodi.
A seguire, l’auto cambia molto diverse volte. Nel 1964 le vengono montati i freni a disco in sostituzione degli originali tamburi. Nel 1971, dopo un guasto riceve il motore 0973GT di una 250TDF e nel 1975 diviene rossa con interni neri.
Dopo aver girato il mondo viene riunita al suo motore originale nel 2017, per opera di Guikas, tornando così matching numbers e assumendo l’aspetto attuale, ovvero nera con gli originali interni turchese. Viene valutata tra 5,5 e 7 milioni di Euro.
Ancora Ferrari (l’ultima in segnalazione) al lotto 144. Si tratta di una rara Ferrari 275 GTB shortnose, acquistata all’origine dal Conte Fréderic Chandon de Brialles (Moet & Chandon). Uno splendore di vettura in livrea blu, stimata attorno ai 2.5 miloni di Euro.
Al lotto 124 è presente una vecchia conoscenza delle aste europee. Si tratta della Iso Grifo A3/C del 1965. Capolavoro di Giotto Bizzarrini che unisce una carrozzeria unica, disegnata da un giovanissimo Giugiaro, al propulsore di una Corvette. La carrozzeria è realizzata in avional, una speciale lega di alluminio, rame e magnesio molto leggera e flessibile ma che obbliga a una rivettatura in stile aeronautico.
Quest’auto (la numero 8 di 10 prodotte) è la famosa per essere appartenuta al cantante francese Johnny Hallyday ed è stata offerta all’asta da RM Sotheby’s anche nel 2018 (dove andò invenduta). Viene stimata tra 1,5 e 2 milioni di €. Sarà la volta buona?
Per lotto 129 RM Sotheby’s offre una rara (e particolare) Jaguar FT Coupè Bertone del 1969.
Quest’auto nasce dall’idea di Ferruccio Tarchini (non a caso la sigla FT nel nome del modello), importatore Jaguar nel Nord Italia che la commissiona a Nuccio Bertone.
Mentre un esemplare nasce su meccanica S-Type (ed esposto al Salone di Ginevra 1966), l’auto in asta viene creata sulla meccanica della Jaguar 420 . Viene venduta in Spagna e qui rimane, fino al 2015 e restaurata dopo un ventennio di oblio. anche in questo caso, la vettura è una vecchia conoscenza delle aste, offerta (e venduta) da Bonhams nel 2014 (per 59.000 Euro)
Stima attuale tra gli 80.000 e 100.000€. Quasi un 40% in più
Non poteva mancare, visto la premessa d’asta, una Ferrari Daytona (e così siamo costretti a tornare alle vetture del Cavallino). Al lotto 153 è offerta una Ferrari 365 GTB/4 Daytona del 1969. La vettura all’incanto è la dodicesima prodotta e viene consegnata ad Imperia il 14/05/1969, si presenta in color Argento metallizzato ed è matching numbers,
Dopo aver girato per l’Italia nel 1977 emigra negli USA dove, dopo alcuni passaggi di
proprietà, viene conservata per 30 anni in North Carolina dove poi viene acquisita da Guikas nel 2016. Stimata tra 600.000 e 700.000€.
Ancora Italia al lotto 138: il primo esemplare di Maserati Quattroporte nella versione Prototipo disegnata da Frua nel 1971 è forse la meno nobile delle due prodotte, considerando che la seconda è stata ordinata dall’Aga Khan.
Viene presentata al Salone di Parigi nell’Ottobre 1971 in presenza di Juan Manuel Fangio e si dice
che il suo reale utilizzatore sia stato addirittura Juan Carlos di Borbone, anche se risulta venduta a
Barcellona nel 1975. Rimasta comunque allo stadio di prototipo, Guikas la compra nel 2016 (tra l’altro sempre da RM Sotheby’s all’asta di Monterey). Viene valutata tra 180.000 e 220.000€, in pratica il doppio del selling price con cui Guikas l’aveva acquistata.
Al lotto 153, una splendida Abarth del periodo post-Zagato. Si tratta di una Simca Abarth 1300 GT Coupé carrozzata da Sibona e Basano. Di colore Blue Azzurro con interno nero, questa vettura, immatricolata il 29/05/1963 debutta pochi giorni dopo alla Coppa della Consuma, (gara di casa per noi di Ciclo Otto), finendo 22ª assoluta e 6ª di classe.
La storia sportiva prosegue poi in Italia con ottimi risultati sino al 1964. Nel 1966 il proprietario, Renato Arfé, la riporta in Abarth dove viene installato un motore Fiat Abarth 1300 e carrozzeria allungata, rimarchiata con numeri originali di telaio come da documentazione originale.
La vettura passa di proprietà due volte sino ad arrivare alla collezione Maranello Rosso dove rimane sino al 2014. Quotazioni tra i 350.000 e i 450.000€.
Per chiudere l’elenco dei tantissimi lotti di valore di quest’asta, al lotto 155 è offerta una straordinaria Countach prima serie. Si tratta della cinquantacinquesima Lamborghini Countach LP400 “Periscopio” costruita (su 157 totali) e si presenta nera con interno nero.
Inizia la sua storia a Milano per poi finire negli USA. Viene autografata dal suo designer, Marcello
Gandini, a Pebble Beach nel 2003 e dopo un restauro nel 2006 torna in Europa, più
precisamente in Germania. Viene valutata tra 750.000 e 900.000€ . Assieme alla vettura vengono fornite anche le targhe italiane di una precedente immatricolazione.
Dove e quando
L’asta si svolgerà a Le Castellet, nel circuito del Paul Ricard, il 19 Novembre 2021 ed avrà inizio
alle ore 14 mentre una anteprima dei lotti sarà possibile nel giorno precedente tra le 10 e le 18,
oppure la mattina stessa dalle 10 sino all’inizio dell’asta.
Finalmente, anche in questo caso, si tratta di un’asta in presenza (con possibilità di bidding telefonico/ via internet).
Buona asta a tutti.
Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l’automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un’infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2CV 6 Special rossa di mia madre e l’amatissima Ford Escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell’Appennino Tosco-Emiliano!