La madre di tutte le SUV
Un piccolo precursore. Un mezzo nato da un’idea semplice che, presentato quasi 40 anni fa, non sfigurerebbe per linee e impostazioni neanche oggi. Il Matra Rancho, un mezzo stupefacente frutto del genio del poco conosciuto marchio Matra, dal glorioso passato sportivo e dalla creatività fuori dal comune.
Matra e il ping pong tra le case
Il produttore francese Matra nasce come società specializzata nell’industria aeronautica, divenendo negli anni ’60 un produttore di automobili. La sua storia è piuttosto singolare. Il marchio Matra era molto noto in ambito sportivo per le sue vittore nelle competizioni, ma in ambito commerciale non riusciva ad avere l’appeal per attirare clientela. Per questo motivo, nella sua produzione si è sempre appoggiato a grandi gruppi principalmente francesi cercando di avere sempre un certo grado di autonomia con le case madri che nel tempo hanno avuto il controllo del marchio.
Matra inizialmente collabora con Renault, usando la meccanica dei modelli della casa. Quindi, dopo un fallimentare tentativo di produrre su meccanica Ford (M530), il marchio inizia la collaborazione con il gruppo Simca.
A seguire, dopo l’acquisiszione di Simca da parte di gruppo PSA, Matra divenne Talbot-Matra e infine, a metà anni ’80, Matra tornò a lavorare con Renault.
Inseguendo la Land Rover
Metà anni ’70. Matra è reduce da un buon successo commerciale della sua piccola sportiva, la Bagheera, creata su meccanica Simca. L’azienda, nota per i successi nelle gare automobilistiche però pensa ad altro. Come la Bagheera voleva essere una vettura sportiva a buon mercato, in Matra si pensò a una soluzione simile nell’ambito dei fuoristrada. E’ il periodo di nascita e sviluppo di quelli che nel tempo diventeranno i SUV. Mezzi fuoristrada ma non spartani come auto da montagna, con una discreta cura degli interni e con un comportamento stradale sincero, adatti sia per il lavoro che per il tempo libero. Il punto di riferimento è Range Rover e Matra vi si ispira, scegliendo un approccio forzatamente più economico con una scelta che ai tempi eta decisamente controcorrente: la rinuncia alla trazione integrale.
Si delinea quindi un mezzo economico, realizzato sfruttando la meccanica Simca 1100 furgone (VF2) e il motore della 1301. Una vettura dall’aspetto importante, dato dalla carrozzeria Matra realizzata in buona parte in plastica. E’ un mezzo economico da costruire ma con una sua personalità.
La presentazione: il mezzo che non sapevi di volere
Presentata al salone di Ginevra 1977, la vettura è un lampo nel buio. Sorprende considerando che Matra è un marchio sportivo. Sorprende perchè il mezzo è valido e pratico. Chi lo guarda scopre lo spazio, l’altezza da terra e la praticità di uno abitacolo rialzato. Nasce un nuovo concetto di automobile.
A guardar bene il Rancho, si osservavano due anime. Una dettata dalla necessità di ridurre i costi (la presenza di sole 2 porte come sui furgoncini di derivazione Simca, gli interni ripresi dalla 1100 GLS). L’altra figlia dell’estro Matra e dalla destinazione d’uso del mezzo (divano posteriore ribaltabile che diventava un vero e proprio letto, portellone posteriore apribile in 2 pezzi con una ribaltina su cui sedersi, seconda fila di sedili rialzata). Insomma, idee e praticità.
Il cambio di nome e fine carriera
La Rancho piace e vende piuttosto bene. E’ stata una scommessa vinta da Matra, con un mezzo che sostanzialmente non aveva alcun concorrente sul mercato. A fine anni ’70, nell’ennesimo cambio di casacca, Simca (e Matra) vennero acquisite dal gruppo PSA. Peugeot decise di abbandonare il nome Simca riesumando il marchio Talbot e assegnando alla Rancho una nuova denominazione: Talbot-Matra Rancho.
Mentre Matra già pensava al successore del Rancho, le incertezze di Peugeot sul rientro economico del progetto ne fermarono lo sviluppo. Matra non si perse d’animo e si rivolse, cambiando ancora bandiera, a Renault. Matra, si trovò davanti a un bivio. Continuare sul Rancho o lasciar campo a una nuova idea, un mezzo spazioso dalle grandi dimensioni. La scelta cadde sulla nuova idea. Fu la fine di Rancho (1985) e la nascita di quello che diverrà l’Espace, la prima monovolume. Ma questa è già un’altra storia….
Dati:
Modello: Simca-Matra Rancho / Talbot-Matra Ranch
Periodo di produzione: 1977-85
Motore: 4 cilindri 1442cc
Potenza: 80CV
Unità prodotte: 55.000 ca.
Valore stimato: 3000 €
Fonti:
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto