Una delle più avanzate vetture del suo tempo, con un piccolo “trucco”. La Porsche 959 ha un piccolo segreto nel proprio, evolutissimo cambio a 6 marce
La regina tedesca in 292 esemplari
Straordinario concentrato di tecnologia, la Porsche 959, presentata al salone di Francoforte nel 1985 e prodotta dal 1986 al 1988, ha rappresentato, a metà degli anni 80, l’apice tecnologico della casa di Zuffenhausen.
La tiratura, necessariamente limitata, doveva comunque superare le 200 vetture in modo da rendere omologabile la vettura nel Gruppo B e renderla idonea alle competizioni, obiettivo al tempo dichiarato dalla casa tedesca.
Formidabile la piattaforma tecnologica basata su motore boxer 6 cilindri da 2.8 litri con 444 CV e trazione integrale. La velocità massima di 314 Km/h la rese la vettura stradale più veloce al mondo, almeno fino all’avvento della Ferrari F40, sua antagonista naturale, in un epico scontro tra tecnologia e tecnica “classica”.
Realizzata in 292 pezzi, era disponibile in 2 versioni, la “Konfort”, dotata di tutte gli accessori interni e la “Sport”, versione spogliata di sedili posteriori, elettronica di bordo (rinunciava anche alle sospensioni elettroniche attive) ottenendo un peso ridotto di oltre 100 Kg e dotata di motore potenziato a 515 CV.
Curioso scoprire che una vettura così tecnologica sia dovuta ricorrere ad un piccolo trucco per superare le prove di omologazione tedesche.
La prima marcia e la “G”
Osservando la leva del cambio della formidabile supercar tedesca non si può non fare caso al fatto che il cambio a 6 marce (una delle principali caratteristiche del comando manuale della 959) in verità non presenta alcuna indicazione della sesta marcia.
La numerazione arriva a 5, con l’indicazione della “prima” posizionata in basso a sinistra.
Al posto naturale della prima marcia, in alto a sinistra, capeggia una oscura indicazione G, che indica Gelände, fuoristrada. La Porsche 959 ha una marcia ridotta?
Un trucco per l’omologazione
Il piccolo trucco del cambio è presto svelato. La marcia G è la naturale prima marcia della vettura tedesca. Il motivo di questa denominazione è la necessità da parte di Porsche di ottemperare all’allora regolamento tedesco sulle emissioni rumorose da parte delle vetture.
La legge prevedeva di valutare l’omologazione della vettura attraverso la quantità di rumore emessa al massimo regine del motore nel primo rapporto del cambio.
Il trucco del rapporto G permise a Porsche di passare l’omologazione senza problemi utilizzando la sua prima marcia (che in verità è da rapportarsi a una seconda marcia da oltre 100 Km/h).
Un piccolo trucco poco noto e abbastanza curioso, considerando l’incredibile bagaglio tecnologico della vettura tedesca.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto