La visione dell’automobile come strumento di svago non è mai stata prioritaria agli albori della motorizzazione. L’automobile è stata primariamente strumento di lavoro e trasporto.
Nel dopoguerra l’auto è divenuta strumento di svago e di status. La nascita della spiaggina è figlia diretta del benessere e non poteva che essere legata alla “dolce vita” Italiana.
Voglia di libertà
Il concetto alla base della spiaggina è semplice: allestire una vettura da utilizzarsi al mare, evitando tutte le sovrastrutture necessarie ad un’auto che deve affrontare le intemperie o il freddo.
Imprescindibile l’assenza del tetto (sostituito da un tendalino per ripararsi dal sole estivo) e l’utilizzo di interni semplificati, spesso realizzati con materiali che possano sopportare il caldo e che risultino freschi per gli occupanti.
“interni semplificati,
spesso realizzati con materiali
che possano sopportare il caldo
e che risultino freschi“
In molti casi la spiaggina rinuncia agli sportelli, in modo da permettere una salita e discesa veloce dal mezzo, una semplificazione che è quasi un simbolo dell’easy living che la vettura vuole ispirare.
La Boano Spiaggia, la nascita di un mito
La fama delle spiaggine utilizzate da vip e ricchi proprietari di yacht per gli spostamenti a terra, è indissolubilmente legata a Fiat e a Gianni Agnelli.
Fu proprio l’avvocato a teorizzare il concetto di spiaggina e fu lui a dare l’input a Mario Felice Boano per la creazione della famosa Fiat 500 Spiaggia Boano, vettura da cui, per analogia, le discendenti acquisiscono il nome di spiaggina, con chiaro riferimento alla poltroncina da utilizzare sul lungomare.
Quest’auto, prodotta in soli 2 esemplari nel 1958 sulla base della Nuova 500 N, è stata l’ultima vettura prodotta dalla Carrozzeria Boano prima del passaggio del designer alla direzione del Centro Stile Fiat .
E’ celebre per le immagini glamour degli anni ’60 che riprendevano gli Agnelli e la sua famiglia a bordo della piccola fuoriserie nei pressi della loro villa in Costa Azzurra .
“tutte le sue discendenti acquisiscono
il nome di spiaggina, con chiaro riferimento
alla poltroncina da utilizzare sul lungomare“
Delle due vetture prodotte, mentre della seconda, donata dall’avvocato all’amico armatore Aristotele Onassis non si hanno informazioni recenti, la vettura di Agnelli, ritrovata nel 2003 e restaurata, ha partecipato al Concorso d’Eleganza a Villa d’Este nel 2018.
Le spiaggine Fiat: le Jolly Ghia
La seconda metà degli anni 50 è il periodo d’oro delle spiaggine con un gran numero di carrozzieri Italiani, da Pininfarina a Francis Lombardi, da Savio a Motto che si cimentano nella loro interpretazione della vettura estiva.
In particolar modo, la carrozzeria Ghia (in cui lo stesso Boano aveva lavorato fino al 1954) produce un discreto numero di vetture su base Fiat, denominate Jolly Ghia.
La Jolly Ghia su base Fiat 500, costa il doppio della normale utilitaria torinese. Ancor più esclusiva (e rara) la Jolly Ghia realizzata sulla base della più grande Fiat 600, vettura che venne commissionata per la produzione anche dalla stessa famiglia Agnelli.
Purtroppo non ci sono numeri certi sulle vetture prodotte da Ghia. L’acquisizione del marchio da parte di Ford nel 1973 ha prodotto la distruzione degli archivi e non rimangono informazioni sul numero di vetture prodotte. Comunemente si indicano in circa 200 le Fiat 600 Jolly Ghia realizzate.
Le “altre” spiaggine: i Carrozzieri Italiani e le nuove scoperte
Sono moltissime le “spiaggine” prodotte, anche se la produzione di queste auto, vere e proprie fuoriserie, è sempre stata molto limitata.
Quasi impossibile farne un elenco, anche se spiccano modelli come la Eden Roc di Pininfarina, realizzata sulla base della Fiat 600 Multipla o le realizzazioni di Michelotti, sia su base Fiat 850 sia su base DAF.
In particolare quest’ultima, la DAF Kini, è un esemplare unico creato espressamente da Michelotti per la famiglia reale d’Olanda.
Interessanti le proposte di vetture realizzate su basi non-Fiat, tra cui spicca la ridottissima produzione di Jolly Ghia su meccanica Renault 4CV.
Tra le vetture di più recente concezione va ricordato il lavoro della Carrozzeria Moretti, che ha proposto fino agli anni 80 la propria serie MidiMaxi, piccole beach car su base meccanica Fiat 126 e 127.
Le commerciali: la spiaggina su larga scala
Anche se spesso commercialmente poco rilevanti, le spiaggine sono diventate negli anni un vero e proprio fenomeno di costume. Nonostante i ridotti volumi di vendita anche le grandi case hanno investito, spesso direttaemnete, nella realizzazione di queste vetture.
Soprattutto negli anni 60, 70 sono nate alcune delle più note vetture di questo tipo, prime tra tutte la Citroën Mehari, le Renault Rodeo, Plein-Air e Frog e la Mini Moke, automobili che, sopratutto nelle località balneari e nelle isole rappresentano lo strumento ideale per spostarsi sotto il caldo sole estivo.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto