Quanto può essere difficile far nascere un ambizioso progetto sull'automobile? In un periodo di vessazioni da inquinamento, scarso interesse mediatico e un generale appiattimento dell'offerta di vetture, potrebbe sembrare anacronistico rilanciare una manifestazione automobilistica.
Eppure, con coraggio, c'é chi si cimenta in un'operazione importante. E per farlo non bada a compromessi, conscio che per suscitare un'emozione si deve partire dall'eccellenza.
Auto da sogno come ispirazione
Excellence nasce dalla volontà di rappresentare il meglio della produzione automobilistica mondiale ospitando quelle vetture che mixano sapientemente la tecnologia moderna con l'artigianalità e l'esclusività.

La prima edizione di questo evento, organizzato a Villa La Massa a Firenze, ha portato nello splendido parco della dimora storica fiorentina 20 vetture, che rappresentano, da angolature molto diverse tra loro, i differenti modi di intendere l'auto di alto livello.

Dalla Ferrari f40 all'incredibile dallara stradale. Dalla futuristica jaguar XJ220 alla Bugatti EB110 il sogno di Romano Artioli. Dalla racer Ferrari 550 GTC alla sorprendente Audi RS2 Avant.
McLaren F1 XP1 e Bugatti: tra celebrazione e sogno
Creato da Villa d'Este Hotels in collaborazione con Canossa Events, l'appuntamento fiorentino, coordinato da Marco Makaus, pone quindi l'accento su vetture youngtimers di livello assoluto. Più in generale, possiamo parlare senza dubbio di unicità, nello spirito di una manifestazione che per location, parterre vetture e personaggi presenti, è intrinsecamente esclusiva.

Per presentare le protagoniste di Excellence credo sia decisamente il caso di partire dall'incredibile mclaren f1 lm gtr XP1.

Si, avete letto bene. A Villa La Massa era presente una delle McLaren F1 LM GTR stradali, prodotte dalla casa di Woking per celebrare l'incredibile vittoria alla Le Mans 1995, dove furono ben 5 le vetture inglesi a raggiungere il traguardo.

La produzione complessiva è stata di appena 5 vetture, ma ne esiste anche una sesta, rappresentata dall'eXperimental Prototype (XP1) rimasto in McLaren, come piattaforma di sviluppo.

L'auto presente a Villa La Massa è proprio l'unica XP1 esistente.

La McLaren era comunque in ottima compagnia sugli splendidi prati della villa fiorentina. Giocando tra presente e passato recente di un marchio leggendario, sono esposte due Bugatti.

Se la Veyron con il suo motore a 16 cilindri rappresenta il manifesto del nuovo corso del marchio sotto la proprietà Volkswagen, i miei occhi sono tutti per la splendida EB110 che le sta accanto.

Non è la prima volta che mi capita di incontrare queste vetture, ma la rara livrea verde scuro di questo esemplare è sensazionale e da lustro ad un'auto che, con la sua storia, incarna il sogno di produrre un'auto senza compromessi.

Il massimo della tecnologia con quel tocco di artigianalità e personalità che, se vogliamo, incarna al meglio lo spirito della manifestazione.

Jaguar XJ220 e Ferrari F40: dall'hobby più veloce del mondo al prototipo Rosso
Due protagoniste così diverse e così speciali. E proprio per questo doverosamente presenti ad Excellence.

La XJ220 è, per la sua curiosissima storia (di cui ho già parlato a lungo qui) un'auto straordinaria.

Ed è stato ancora una volta sorprendete trovarla a Villa La Massa, come accaduto con la EB110, in una colorazione inusuale. Un intensissimo blu che risaltava magnificamnete nella assolata giornata fiorentina.
Poco distante, una coppia di Ferrari F40 metteva a confronto le linee tondeggianti e futuristiche dell'auto inglese con la rabbiosa concretezza della supercar Ferrari.

In un'esposizione necessariamente limitata di auto, mi sono chiesto il perché l'organizzazione avesse deciso di schierare un “doppione” (termine ingeneroso per un'auto che è un vero sogno viaggiante).
Anche in questo caso, l'eccellenza si unisce all'unicità. A ben vedere le due vetture non sono uguali, visto che una delle auto è un modello di serie, mentre l'altra è una delle versioni prototipo di pre-produzione, marcata dal numero di telaio 9.

Se a prima vista possono sembrare quasi identiche, il purista potrà notare le differenze tra le due vetture. Ad esempio le 5 feritoie laterali al posteriore (in luogo delle 4 del modlelo di serie) o la diversa conformazione degli specchietti retrovisori tra le due auto.

In ogni caso, il v8 3 litri Turbo, a vista, incute sempre un certo rispetto.
lamborghini, Dallara, Aero 3 e il frastuono della Pagani
Un'esperienza. E' questo il termine che può descrivere la visione della Pagani Zonda R. Un concentrato di tecnologia e soluzioni tecniche unico ed impressionante.

In questo, una menzione a parte merita il suono prodotto dal motore V12 Mercedes-AMG (guardate il video su youtube in arrivo nei prossimi giorni).

Visto che, per non rompere i timpani degli ascoltatori con cuffie, ho debitamente abbassato l'audio al momento dell'accensione del motore, sappiate che mi è passata accanto una F40 e non sono stato in grado di sentire il suo motore. Il termine “incredibile” è quello che descrive meglio la situazione.

Con filosofia opposta, a pochi metri dalla Zonda, la splendida Dallara Stradale pareva quasi un'auto normale. Certo, sto confrontando un mostro da pista con una vettura street-legal (per quanto estrema) ma la Dallara è davvero un'auto singolare sotto molti punti di vista.

Ancora una volta, va dato atto all'organizzazione di aver scelto una colorazione non banale: una tonalità di nero opaco che unita a cerchi color bronzo fornivano un mix esaltante, dando un look quasi elegante alla Stradale, un'auto da oltre 400CV e dall'impressionante alettone posteriore.

Con la sua impressionante “pinna” posteriore, la Aero 3 di Touring Superleggera ha lasciato il segno tra molti appassionati. Questa reinterpretazione della Ferrari F12 Berlinetta unisce il fascino retrò delle auto da corsa del passato (Jaguar D-Type per citarne una) con il massimo della ricerca tecnologica.

L'accurata scelta dei materiali, in pieno stile Carrozzeria Touring, ha permesso di alleggerire l'auto di ben 200 kg rispetto alla pur eccezionale berlina di partenza.
Queste vetture, per loro natura “estreme” fanno sembrare quasi normali le due straordinarie Lamborghini presenti,

La Diablo GT è una delle ultime (e più estreme) iterazioni della Lamborghini Diablo. Prodotta in 80 esemplari, oltre ad essere estremamente rara, all'uscita sul mercato era una delle vetture stradali più veloci del mondo.

Dei 4 colori disponibili, questo arancio è certamente il più appariscente ed adatto all'auto. A mio avviso il dettaglio della presa d'aria periscopia (legame con altre Lamborghini del passato) è straordinario.

Alla Mucielago SV è andato l'inedito premio assegnato dalla giuria popolare dei bambini.

Ultima versione della supercar di Sant'Agata Bolognese prima dell'Aventador, alla SV va il mio personale premio per il posteriore più impressionante dell'evento.
Le outdog: RS2 Avant e la XK150 che non ti aspetti
Tra tante supercar, l'evento ha dato spazio a due auto vere underdog. La prima è la quintessenza dell'understatement. L'Audi RS2 Avant è la versione ad alte prestazioni della normale Audi 80 Avant, creata in collaborazione con porsche.

Meno di 3000 auto prodotte per questa (all'apparenza) umile station wagon di classe media, capace di realizzare lo 0-100 in 4,8 secondi grazie ai 315 CV che possiamo trovare sotto al cofano. Il tutto, realizzato ad inizio anni 90. Un lupo vestito da pecora.
In tutta questa modernità, la presenza di una XK 150 è sembrata un'errore.

In verità, si tratta dell'ennesima sorpresa di questo evento. La base meccanica è si quella della splendida Coupé inglese, ma sotto le sembianze da classica british, l'auto è stata stravolta.

A spingerla un V8 sovralimentato da 400 CV, con sospensioni ed assetto rivisti completamente.

Un'auto forse unica, che segue, estremizzandola, la filosofia del restomod. Nonostante io non sia un appassionato di queste pratiche, devo dire che l'auto è stata capace di conquistarmi. Sarebbe interessante scoprire qual è il suo vero comportamento su strada mettendo alla frusta il suo V8.
Premi, conclusioni e una promessa da mantenere
Per un evento di questa portata era evidente la necessità di avere una giuria votante di altissimo profilo.

A giudicare le vetture Tomaso Trussardi, collezionista e esperto di moda e design, l'architetto e designer Emanuela Frattini, il car designer Fabio Filippini, il fotografo Stefano Guindani, Duccio Lopresto, collezionista e manager di RM Sotheby's, oltre al critico di design Stephen Bayley e al designer Carl Gustav Magnusson. Tutti coordinati da Massimo Delbo, Editor in Chief di Cavallino Magazine e presidente di giuria.

La giuria ha premiato con la Coppa D'Oro Villa La Massa la Ferrari F40 Prototipo per il suo ruolo di capostipite e gamechanger nel mondo delle supercar moderne.
Oltre al giudizio ufficiale dei giurati, è stato assegnato il premio del pubblico, che poteva votare attraverso il QRCode presente davanti alle vetture.

Il voto popolare ha assegnato il proprio premio ad una splendida Porsche 911 GT2 verde con interni tabacco.

A ben vedere l'auto più “normale” tra quelle presenti, che faceva splendida mostra di se vicino a McLaren-Mercedes SLR, una rarissima racer Ferrari 550 GTC, una Porsche Carrera GT e a un poderoso trittico di Ferrari 812 Superfast.

Tra tante eccezionali vetture, i visitatori hanno colto nelle linee senza tempo della 911, la bellezza raffinata della vettura classica. Da appassionato di auto d'epoca, non poteva che rallegrarmi di questo giudizio popolare.

Con questi risultati si chiude la prima ed emozionante edizione di Villa La Massa Excellence, con la promessa di ritornare ancora, il prossimo anno, con un evento che per qualità di proposte mira a diventare un vero punto di riferimento per il mondo dell'automobile di alto livello.

Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto