Si è svolta nella giornata di domenica 12 Marzo 2023 una simpatica iniziativa del CAMET, un raduno rivolto ai possessori delle cosiddette youngtimer. Il nome dell'evento era, giustamente, “Viva le youngtimer 2023” e seguiva l'edizione dello scorso anno che già aveva dato soddisfazioni allo storico club fiorentino.
Organizzato in collaborazione con la pro loco di San Vincenzo a Torri, ha ricevuto la definizione di “raduno svelto” ma nei fatti si è dimostrato completo e in grado di attirare un pubblico variegato.
La manifestazione nasce come tentativo di aggregare quella nutrita schiera di appassionati che si affacciano al mondo delle auto d'epoca nel filone delle youngtimer. La scelta di rendere il raduno aperto ad auto più anziane, negli intenti del CAMET, vuole legare gli appassionati della nuova e vecchia guardia.

Noi, da amanti del motorismo storico, ci siamo “infiltrati” come partecipanti con l'intento di saggiare questa manifestazione dall'interno.
regolarità in Val di Pesa: tanto divertimento per tutti

La mattinata ha avuto inizio col tradizionale ritrovo in Piazzale Kennedy in località Vingone, sfruttando l'importante slargo per radunare i partecipanti. Siamo subito rimasti sorpresi dalla varietà di auto presenti, dalle ammiraglie anni '60 alle coupè-cabriolet di fine anni '90.

Il piazzale si è presto riempito e dopo un breve briefing tenuto dagli organizzatori è avvenuta la partenza della comitiva, perfettamente in orario.
I partecipanti hanno così potuto accendere i propulsori e iniziare la prima parte del tour, comprendente splendidi scorci della Val di Pesa. Con un andatura sempre rispettosa del codice della strada, il serpentone delle vetture accorse è poi giunto al primo evento della giornata: la prova di abilità.

Si tratta, nello specifico, di un approccio al mondo della regolarità, disciplina spesso nominata ma difficile da inquadrare senza averla provata personalmente.
Qui i partecipanti si sono cimentati in un programma che prevedeva 3 check-point a tempo con rilevamento delle penalità. Essendo presenti alcuni specialisti della categoria, la classifica è stata sdoppiata in base alla strumentazione a disposizione dei partecipanti, dando l'opportunità di divertirsi anche a chi aveva un semplice orologio da polso. Inutile dire che il clima era molto disteso e improntato ad avvicinare a questa specialità molti neofiti, quali ad esempio il sottoscritto.
Sulle strade del Rally dell'Impruneta
Il nutrito gruppo formato da più di venti equipaggi è poi ripartito per la seconda parte del tour. L'itinerario prevedeva il passaggio da Cerbaia proseguendo poi per San Vincenzo a Torri. Da qui poi si sviluppava una parte molto interessante del percorso, ripresa direttamente dal Rally dell'Impruneta.
Si trattava infatti della cosiddetta “Prova Speciale Marciola”, decisamente bella da guidare e ovviamente stupenda dal punto di vista panoramico. Interessante notare come tutte le vetture abbiano risposto benissimo alle sollecitazioni imposte da questa impegnativa tappa.

La carovana giungeva così all'immancabile pit stop culinario che sanciva la fine della parte “itinerante” del raduno.
Il pranzo, vero momento di aggregazione per grandi e piccini, ha ospitato molte famiglie che si sono aggiunte alla comitiva già presente. Tra una portata e l'altra si sono tenute le premiazioni della gara di regolarità, in un clima divertito e di grande giovialità che ha visto conferire un premio anche all'ultimo classificato.
Uno sguardo ai più piccoli
Al raduno era associato anche un bellissimo concorso di disegno dedicato ai più piccoli, divisi in varie categorie fino al 15 anni d'età. Il tema, ovviamente legato alla manifestazione, era il disegno della “macchina del babbo o del nonno” in modo da creare una liason tra appassionati di tutte le età.

L'iniziativa si è rivelata un successo con i giovani chiamati singolarmente a spiegare la propria opera prima di esporla al pubblico.
Le protagoniste: youngtimer e non solo
Le vetture partecipanti, molto diverse tra di loro, hanno spaziato tra gli anni '60 e i primi anni 2000. Tra le varie auto partecipanti alcune ci hanno colpito particolarmente, sia per la loro storia che per la loro rarità.
Abbiamo posato i nostri occhi su di un vero e proprio incrociatore da autostrada, una opel rekord E1 2.3D. Scampata al superbollo e ormai divenuta rarissima anche a causa delle limitazioni ai diesel, testimoniava un'epoca in cui il motore a gasolio era prerogativa di chi macinava km per lavoro. La particolarità stava nel fatto che fosse uniproprietario e conservata perfettamente, a testimonianza della robustezza delle vetture di Russelheim in quel periodo storico.

Magnifica questa triumph TR6 del 1973. Motorizzata da un sei cilindri in linea da 2,5 litri, attirava lo sguardo con il suo bianco smagliante.

La nutrita schiera di vetture comprendeva anche una Mercedes SL300 R129 bianca, due Mercedes SLK della prima serie, una magnifica Jaguar MK2 e alcune youngtimer corsaiole quali Renault Clio Williams e Ford Sierra Cosworth.
Vogliamo però fare una menzione d'onore per due “piccolette”, testimoni dello spirito che può portare tante soddisfazioni a chi si avvicina a questo mondo anche con budget non esagerati. Stiamo parlando di una Autobianchi A112 Junior della sesta serie, tanto simpatica quanto carina nella sua semplicità. Pur trattandosi di una vettura chic ma umile allo stesso tempo si faceva notare e scattava arzilla sulle salite presenti in abbondanza lungo l'itinerario.

L'altra “piccoletta” che ci ha colpito è una peugeot 205 Cabrio nell'iconico allestimento Roland Garros. Motorizzata dal classico 1.4 da 75 cv manteneva intatta la classe che l'ha resa un successone nei primi anni '90, accompagnata dalla classica cromia verde metallizzato.

Una menzione a parte la merita un bellissimo coupè che partecipava come auto dello staff alla manifestazione. Si tratta di una BMW 3000 CSi nella classica livrea grigio metallizzato, che si è fatta notare per la sua bellezza e la classe inalterata dello stile ideato da Michelotti.

Una bella realtà da sviluppare
In conclusione possiamo dire che si sia trattato di un evento sicuramente accattivante, con un concetto di base da sviluppare nel tempo.
Il fine ultimo dovrebbe essere lo svecchiamento di quello che rischia di diventare un mondo prevalentemente popolato da appassionati di una certa età. La presenza di alcuni giovani, a bordo delle proprie vetture, ha sancito la buona riuscita dell'evento. Benaugurante il successo del concorso di disegno, sicuramente interessante per legare ulteriormente le “nuove leve” a questo mondo, appassionandoli sin da piccoli.
Un plauso all'organizzazione con l'augurio che eventi simili si ripetano in futuro, visto il notevole potenziale del settore youngtimer, in grado di rinvigorire il mondo dell'auto d'epoca avvicinandolo anche ai più giovani.
In questo senso, le youngtimers sono interessanti per avvicinare un pubblico con tanta passione ma con meno risorse, alla ricerca della propria auto del cuore. L'auto storica non vive solo di fiere e aste di auto d'epoca, ma anche e soprattutto di ricordi ed emozioni legati alla storia del singolo.

Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l'automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un'infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2cv 6 Special rossa di mia madre e l'amatissima ford escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell'Appennino Tosco-Emiliano!