L'auto come una tela. E' il principio fondante del BMW Art Car Project, un storia che da oltre 45 anni lega il marchio bavarese al mondo dell'arte.
Ad oggi sono 19 le vetture della collezione, tutte ovviamente diverse sia per l'artista coinvolto, auto utilizzata ed anche per l'obbiettivo dell'opera.
In questa sequenza di 3 articoli ripercorro il percorso di nascita e crescita di un progetto che non solo nobilita le auto bavaresi, ma coinvolge in un unico oggetto, le auto, l'arte e la tecnologia.
La nascita
#1 / alexander calder
Nel 1975 Hervé Poulain, pilota in gare endurance (e, bene ricordarlo, co-fondatore nel 2001 della casa d'aste Artcurial) decide, in collaborazione con l'allora direttore di BMW Motorsport Jochen Neerpasch di far dipingere la sua auto da corsa
In vista della partenza per la 24 ore di le mans 1975, Poulain commissiona all'amico artista Alexander Calder di dipingere la sua BMW 3.0 CSL.
Calder, non nuovo alla pittura su “oggetti” visto che nel 1973 aveva progettato la livrea di un aeroplano DC-8, crea un dipinto fatto di tratti curvi e linee rette in 4 colori, dando un senso di grande dinamicità all'auto.
Poco importa se la vettura di Poulain non termina la gara francese (si rifarà un paio di anni dopo).
Quella vettura, intrinsecamente un testamento artistico per Calder che morì l'anno seguente, diede vita a una collezione di auto artistiche a cui BMW negli anni ha dato molto spazio e risalto, coinvolgendo alcuni tra gli artisti più importanti del nostro tempo.
Gli anni 70: le auto da corsa
#2 / frank stella
Nel 1976 la seconda BMW Car Art è ancora una BMW 3.0 CSL e il palcoscenico è ancora la 24 ore di Le Mans.
L'artista incaricato è Frank Stella che peraltro è un'appassionato di corse automobilistiche.
L'auto viene decorata con un motivo che ricorda la carta millimetrata, uno strumento che lega matematica e ingegneria, elementi propri della ricerca nelle corse automobilistiche.
1976 – BMW Art Car #2 – Frank Stella descrive l'opera – Video da BMW SFC
#3 / Roy Lichtenstein
Nel 1977 arriva la terza Car Art e si assiste al primo cambio di vettura.
La BMW 320 Gr. 5, pronta per Le Mans, è opera di Roy Lichtenstein.
Riconosciuto come uno dei padri della pop-art americana, la sua vettura ha fortissimi richiami alle sue “strip” ed è una delle Art Car più interessanti della collezione.
Esposta inizialmente al Centre Pompidou a parigi, la sportiva riesce a cogliere un ottimo nono posto a Le Mans (primo posto di classe) con alla guida, tra gli altri, lo stesso Hervé Poulain.
La #3 tornerà ancora al Centre Pompidou nel 2012 in occasione della retrospettiva dedicata all'artista dal museo Parigino.
#4 / Andy Warhol
E' il 1979 l'anno della definitiva consacrazione della collezione. Un'auto eccezionale, la BMW M1 Gruppo 4, viene decorata da Andy Warhol.
In questo caso Warhol non solo progetta la livrea dell'auto ma si incarica personalmente della pittura del mezzo.
Il risultato è controverso ed affascinante al tempo stesso.
La BMW ben si comporta nella corsa francese, ottenendo un sesto posto (secondo di classe) con alla guida, ancora una volta, Hervé Poulain insieme allo sfortunato Manfred Winkelhock, che troverà la morte in circuito alcuni anni dopo.
Le Art Car legate alle corse automobilistiche si interrompono alla fine degli anni 70. Nei primi anni del nuovo decennio BMW farà creare Art Car partendo dai suoi modelli di serie.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto