E’ inutile nasconderlo. Lo spostamento di Automotoretrò dal Lingotto di Torino , fino alla fiera di Parma è stato un vero shock.
Non solo per il pubblico, che ancora, a distanza di un anno, continua a commentare i post social dell’evento con dei laconici “Quando tornate a Torino?”. Anche per i contenuti e l’impronta della fiera stessa, lo spostamento è stato un evento dirompente.
Lo scorso anno, tuning e auto moderne avevano sottratto spazio alle auto d’epoca, tanto da farmi affermare, nel video, che AMR aveva un po’ perso la sua anima. Fortunatamente, per l’edizione di quest’anno (numero 41), l’organizzazione ha avuto tempo e modo di ripensare l’evento. E i risultati, almeno dal punto di vista dell’esposizione, si sono visti.
Tributo Lancia: dall’Aurelia al Deltone
Partiamo dalle mostre tematiche. Come detto anche nel video youtube dalla fiera, l’esposizione Lancia presente in fiera, valeva da sola il prezzo del biglietto.
Su un tappeto blu, un trionfale ingresso verso un trittico di 3 Lancia 037 in livrea Martini, Totip e West faceva da perno ad un’esposizione che partendo dalla Lancia Aurelia, mostrava le Flavia in versione Coupé e Zagato fino ad abbracciare Fulvia Coupé e Sport Zagato.
In un percorso che attraversa 50 anni di produzione Lancia troviamo la Thema, berlina, station e nell’iconica versione 8-32, per concedersi poi una divagazione meno gloriosa con due lancia Kappa.
Dall’altro lato di questa isola monomarca, una selezione per veri appassionati del Deltone. Ben 8 Delta Integrali Evo, con la chicca di ospitare alcune delle più importanti serie speciali, tra cui la “Bianco Perla”, “Giallo Ginestra” e “Blu Lagos”. Davvero raro vederle assieme.
Americane anni 50 e la Ferrari di Enzo
Nell’unico seppur grande padiglione che compone la fiera, nella zona d’ingresso è presente un piccolo stand che raccoglie 4 vetture, tra cui la protagonista dell’evento.
La Ferrari 330 GT 2+2 targata Modena, posseduta da Enzo Ferrari. Mezzo interessante, visto il leggendario proprietario, ma che impallidiva in bellezza accanto alla 365 GTB/4 Daytona in Rosso Corsa, seconda anima di questo piccolo stand, assieme alla bella Fiat 130 Coupé in Blu Presidenziale. Un trittico Pininfarina che da solo è storia dell’automobilismo.
Più avanti, in una fiera che comunque andava a comporsi nella sua giornata inaugurale, era presente una bella mostra di vetture Americane anni 50. Si alternavano Buick Roadmaster e Cadillac di varie metrature, alcune splendidamente restaurate, altre in deciso bisogno di una rinfrescata. Uno spaccato automobilistico godibile anche se lontano dai gusti Italiani.
Poco chiaro invece se la prevista esposizione di Ford Mustang ci sia poi effettivamente stata. Nella giornata di venerdì non ne ho trovata traccia (eccetto un modello presentato in vendita da un commerciante). Nelle foto su internet nessuna traccia. Se qualcuno sa, scriva nei commenti.
ASI, ACI Storico e i club
Il coinvolgimento di ASI e ACI Storico ha certamente giovato alla riuscita dell’evento. Le due maggiori “entità” del motorismo storico Italiano hanno portato in fiera, sfruttando i club di zona, una selezione di modelli davvero interessanti.
In particolare ASI, nel suo stand, ha dedicato largo spazio a vetture pre-war, mostrando due vere eccellenze di fine anni 30. Si tratta di una meravigliosa Fiat 1500 6C Cabriolet e di una Lancia Aprilia Cabriolet. Bellezze mozzafiato per un design che si mostra attuale anche ad un occhio non avvezzo alle storiche.
Aci Storico dal canto suo ha messo in campo alcuni incontri di indubbio interesse, da quello sui materiali compositi (ospite Giampaolo Dallara) fino al “clinic” sulla Maserati 250F.
Per i club, nota di merito per il Registro Italiano Fiat che aveva nel suo stand la meravigliosa Fiat 8V Pininfarina della Collezione Righini e più a lato, una favolosa Fiat 1900 A Coupé Granluce in bicolore arancio/crema. Splendidi esempi di design Italiano
Promesse da mantenere
Quindi? tutte rose e fiori? In verità siamo sempre a parlare di una fiera che si è assottigliata, con un solo padiglione a disposizione, seppur grande.
La presenza di commercianti, escludendo i ricambisti era relativamente limitata. Probabilmente la nuova sede deve ancora trovare il giusto feeling con tutti gli espositori che trovavano in Torino e nell’orbita ex-Fiat del Lingotto, uno sbocco più naturale.
Quindi, per concludere, vorrei fare un ringraziamento a Automotoretrò per aver riportato la fiera verso il motorismo storico, senza eccessive contaminazioni.
Vorrei però strappare agli organizzatori una promessa, in vista dell’edizione 2025 (sempre a Parma, mettetevi l’animo in pace cari Torinisti): continuate il discorso iniziato quest’anno, ampliando possibilmente, gli spazi.
Il pubblico, vedrete, saprà ricompensarvi.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto