Puntualissima ritorna anche nel 2024 l’asta americana di Gooding&Co. organizzata in concomitanza al rinomato concorso di eleganza per auto d’epoca di Amelia Island. Dopo i fasti della scorsa edizione, che hanno visto una Ferrari 250 GT SWB California Spider divenire uno dei top lot assoluti del 2023, le aspettative sono ovviamente elevate. Il “menù” predisposto dalla casa d’aste a stelle e strisce sembra decisamente succulento e, al solito, vi illustriamo quelli che per noi sono i lotti imperdibili.
Dove e quando
L’incanto, come da tradizione, si terrà nella classica sede di Racquet Park, più precisamente nel complesso dell’Omni Amelia Island Resort. Questi si trova al 102 di Racquet Park Drive, ovviamente ad Amelia Island in Florida.
I lotti saranno a disposizione per essere visionati mercoledì 28 Febbraio dalle 12 alle 18, giovedì 29 Febbraio dalle 9 alle 18 e venerdì 1 Marzo dalle 9 alle 18. L’asta sarà divisa in due parti, con la prima che avrà luogo giovedì 29 Febbraio con inizio alle 15 (le 21 in Italia).
La seconda parte avrà invece luogo venerdì 1 Marzo dalle 11 (le 17 in Italia). Dell’incanto in questione faranno parte ben 127 lotti, dei quali 122 sono auto. I lotti rimanenti riguardano delle stupende moto Ducati d’epoca e la riproduzione di una delle storiche bancarelle dei popcorn degli anni ’20.
I primi decenni del XX secolo sugli scudi
Per prime sottoponiamo alla vostra attenzione due vetture che arrivano dai primi decenni dello scorso secolo, accomunate dalla rarità e dall’essere indubbiamente dei top lot.
Cominciamo la nostra disamina dalla vettura con la stima più elevata di tutto l’incanto, ovvero una Mercedes – Simplex 60 Hp “Roi des Belges”, all’asta col lotto 128. Prodotta in 102 esemplari, si stima ne siano sopravvissuti solamente cinque. Si tratta di quella che, grazie a un palmarès sportivo di primordine, era allora considerata la vettura di serie più veloce del mondo. Ordinata nuova dal magnate delle comunicazioni Alfred C.W. Hamsworth, contribuisce di molto alla storia racing del modello. Dopo un annata di competizioni ad alto livello riceve una carrozzeria in stile “Roi des Belges” costruita su misura dalla carrozzeria Rothschild et Fils.
Con la morte di Hamsworth la ritroviamo nel 1954, acquistata e restaurata da Lord Montagu che la iscrive a varie edizioni della mitica Londra-Brighton. In tale occasione viene guidata anche da Jim Clark prima di entrare a far parte della collezione del museo Beaulieu per più di sessanta anni. I suoi 121 anni portati con orgoglio la rendono unica al punto da suggerirne una valutazione di oltre 9.300.000 €.
A seguire passiamo a una Bentley 4 1/2 Litre Le Mans Sport Tourer del 1929, accreditata del lotto 116. Con lei torniamo all’epoca incredibile dei “Bentley boys” che tante gioie hanno portato al marchio britannico. La 4 1/2 Litre nasce con carrozzeria Vanden Plas nel 1929 ed è una delle sole 7 convertite con le specifiche per Le Mans direttamente dalla casa madre nel 1930. Dopo alcuni cambi di proprietà la vettura giunge nella famiglia MacLennan di Londra, con la quali vive serenamente per ottanta lunghissimi anni. Restaurata Nel 2019, presenta le specifiche corrette grazie all’officina specializzata R.C.Moss di Melchbourne, a fronte di una spesa di oltre 500.000 £. In virtù di queste caratteristiche uniche ha una valutazione compresa tra 1.670.000 e 2.230.000€.
Cavallini di gran pregio dagli anni ’50 ai ’70
La nostra selezione continua poi con delle vere e proprie fuoriclasse contraddistinte dai cavallini sul cofano, nate a Maranello e a Stoccarda.
Iniziamo con le vetture italiane e troviamo una splendida Ferrari 500 Mondial I Serie Spider del 1954, all’incanto col lotto 30. Motorizzata con un quattro cilindri da due litri, figlio del genio di Aurelio Lampredi, rappresenta un omaggio al mondiale F1 vinto nel 1953 da Alberto Ascari. Questo esemplare, uno dei ventidue costruiti, muove i primi passi in Belgio acquisita dall’importatore ufficiale del paese. Dopo una carriera da racer contraddistinta da vittorie e piazzamenti, oltre che da una competitività a lungo sfoggiata, vola negli Stati Uniti nel 1964.
Riceve un restauto prima di mostrarsi a Pebble Beach nel 1978, tappa iniziale di una fase di vita nella quale vede avvicendarsi numerose proprietà. Partecipa due volte alla Mille Miglia, nel 1990 e 1994, prima di far parte di varie collezioni di spicco. Certificata dallo storico Marcel Massini, sfoggia ancora telaio originale e carrozzeria Rosso Ferrari opera di Pininfarina. La valutazione oscilla tra 3.700.000 e 4.600.000€.
Proseguendo con le Ferrari non possiamo non segnalare una splendida 275 GTB/4 del 1967, titolata del lotto 121. Appena costruita valica il confine con la Svizzera per diventare proprietà del leggendario Jo Siffert. Dai registri risulta che la vettura sia nata in cromia Blu chiaro mentre adesso sfoggia un più banale color rosso, probabilmente ad opera di un concessionario svizzero. Dopo vari passaggi di mano, la 275 GTB/4 vola in America dove un appassionato la usa con parsimonia dal 1974 in poi. Attualmente segna 64.000km e necessita di un restauro meccanico completo. Sfoggia ancora i suoi interni in pelle originali e sarebbe veramente bello, vista la particolarità del colore e l’importanza del primo proprietario, rivederla sfoggiare il colore originale. Data la particolarità e le condizioni la vettura viene valutata tra 2.800.000 e 3.250.000€.
Chiudiamo il terzetto del cavallino rampante con una magnifica Ferrari 365 GTB/4 Daytona Spider, all’asta col lotto 36. Esemplare 44 di soli 121 costruiti, la Daytona oggetto dell’asta è una delle sole 5 prodotte in Verde Bahram e sfoggia una splendida accoppiata con gli interni in pelle beige. Destinata da subito agli USA, finisce nella collezione di un ex gentlemen driver americano, Buck Fulp. Col primo passaggio di proprietà la ritroviamo in cromia nera nello stato di New York, dove rimane sino al 2014. Acquistata da un collezionista, ritorna nella sua cromia orginale e si mostra in poche selezionate occasioni. Attualmente presenta solamente 7819 miglia ed è matching numbers. Proprio per questo la valutazione fornita è variabile tra 2.320.000 e 2.800.000€.
Passiamo così ai cavallini di Stoccarda, eredi del genio di Ferdinand Porsche. Per prima segnaliamo una Porsche RS61 del 1961, all’asta col lotto 132. Ultima erede della dinastia iniziata con la 550 nel 1953, ne rappresenta l’evoluzione massima volta a mantenerne la fama di “Giant Killer”. L’esemplare all’asta è uno dei 14 costruiti, comprato inizialmente da un driver austriaco che l’ha resa una presenza costante tra le gare in salita sino al 1963. Venduta a un pilota sudafricano diviene imbattibile nel campionato nazionale 1964 e sempre in Sudafrica continua la sua carriera con ottimi risultati sino a fine decennio.
Alla fine degli anni ’70 cambia continente, finendo negli Stati Uniti dove risiede ancora oggi. Il motore è stato sostituito da un 574/5 più recente ed evoluto rispetto all’originale 574/3, lo sterzo arriva da una 911 e i dischi freno derivano da una 356 Carrera 2. La carrozzeria inoltre ha un aspetto maggiormente aerodinamico e questa configurazione permane ancora oggi nonostante un restauro avvenuto nel 1987. Ha partecipato alla Le Mans Classic e ad altre gare dedicate alle “vecchie glorie” dell’automobilismo e si presenta assai simile al suo aspetto del 1961. Questo le frutta una stima variabile tra 3.700.000 e 4.600.000€.
L’altra Porsche di cui vogliamo parlarvi è una bellissima 911 Carrera RSH 2.7 del 1973, all’incanto col lotto 28. Mentre la Carrera RS è stata prodotta in 1580 esemplari, solo 17 hanno mantenuto le caratteristiche necessarie per l’omologazione in FIA Gruppo 3 GT e ovviamente la vettura in esame è una di esse. Dato che la questione del peso era di fondamentale importanza, Porsche era costretta a pesare ogni singolo componente per avere la certezza di rispettare le specifiche di omologazione! Completata a Gennaio 1973 nasce in cromia Bianco Grand Prix con scritte rosse e diviene proprietà di un appassionato francese. La ritroviamo nel 1989 negli Stati Uniti dove rimane sino a pochi anni fa quando viene aggiunta alla collezione di un appassionato svizzero.
Nel suo periodo passato alla corte di un noto collezionista americano ha subito un restauro meccanico ed estetico, ovviamente rimanendo conforme alla configurazione originale. Ovviamente matching numbers, merita una valutazione compresa tra 1.850.000 e 2.320.000€.
Barn find da intenditori
Negli incanti della casa d’aste americana non mancano quasi mai delle vetture da restaurare e anche stavolta non si corre il rischio di restare a bocca asciutta. Le vetture da segnalare sono due e sono decisamente di origini nobili, per cui aspettano solo qualche appassionato restituisca loro lo splendore delle origini.
La prima segnalazione riguarda una Ferrari 250 GT Cabriolet del 1960, appartenente alla seconda serie del modello e in vendita con il lotto 171. Venduta nuova a Roma, diviene il vanto del Principe Alessandro Ruspoli, colui che ha fornito l’ispirazione a Fellini per il protagonista de “La dolce vita” interpretato da Marcello Mastroianni. Nata in Grigio Conchiglia, appare in delle foto dell’epoca accanto alla magnifica Audrey Hepburn. Venduta dal primo proprietario nel 1961, inizia una girandola di proprietari tra i quali figura anche una stella di Hollywood: Robert Wagner. Non a caso la vettura fa parte del cast de “La pantera rosa”, film nel quale è protagonista di un inseguimento memorabile.
Nel 1969 la 250 GT Cabriolet sbarca a San Francisco dove abbraccia il suo nuovo proprietario. Questi la prepara per un restauro nel 1979 ma questi non si finalizza. Bisognosa di cure per ripristinare l’originaria eleganza delle linee di Pininfarina, viene stimata tra 930.000 e 1.200.000€.
L’altra nobile decaduta che vi segnaliamo è una Aston Martin DB4 del 1961, accreditata del lotto 170. Venduta a Londra nel Marzo 1961, appartiene alla seconda serie dell’iconico modello. Pare sia passata dall’originario Caribbean Pearl ad un tradizionale Goodwood Green poche settimane dopo la vendita. I documenti ci dicono che è stata importata negli States nel 1969 ma che dal 1970 non sia più stata guidata. Nei primi giorni del 2024 il motore è stato riavviato e tutto l’insieme richiede certamente un restauro completo. Queste considerazioni le valgono una valutazione tra 230.000 e 280.000€.
URSS e Diesel: presenze inusuali
Come ultime segnalazioni vogliamo deliziarvi con delle vetture che incuriosiscono, specialmente nel contesto di un’asta simile. Le prime due segnalazioni ci fanno sorridere, considerato il contesto statunitense sempre molto restio ad accettare il motore diesel sulle autovetture, introdotto unicamente come escamotage per diminuire i consumi della gamma dei produttori.
Abbiamo infatti una doppietta di Mercedes diesel d’annata, ovviamente configurate per il mercato americano e accomunate da chilometraggi risibili data la tipologia di motore. La prima di esse è una Mercedes Benz W116 300 SD del 1980, accreditata del lotto 31. Magnifica nel suo Manganese Brown Metallic, vi associa degli stupendi interni in pelle color bambù e un chilometraggio davvero risibile: meno di 26.000 miglia! Conservata perfettamente e corredata di tutte gli accessori originali, merita una stima di 42.000-60.000€.
La seconda segnalazione riguarda una Mercedes Benz W123 300 D del 1984, all’asta con il lotto 177. Anche questa vettura vanta la carrozzeria in color Manganese Brown Metallic, unita ad un chilometraggio sorprendente: 34.000 miglia! Sottoposta a cure per 13000$ dal suo ultimo proprietario, viene valutata tra 42.000 e 51.000€.
L’ultima vettura che vi sottoponiamo è decisamente inusuale in America. Abbiamo a che fare con una vera e propria figlia della guerra fredda, una Gaz 24 Volga del 1976, all’asta col lotto 49. Prodotta in piccoli numeri e destinata solamente a personaggi di un certo spessore del mondo sovietico, pare sia un esemplare nato per il mercato domestico. Non si sa come sia arrivata negli USA, si sa soltanto che nel 1978 sfrecciava per le strade di Mosca come confermano due multe ritrovate a bordo. Straordinariamente conservata nel suo grigio chiaro e dotata di tutti i libretti originali, viene stimata tra 18.500 e 28.000€.
Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l’automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un’infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2CV 6 Special rossa di mia madre e l’amatissima Ford Escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell’Appennino Tosco-Emiliano!