La storia della ferrari 375 plus #0384/am con i suoi personaggi, colpi di scena e misteri irrisolti, sembra scritta da uno sceneggiatore di romanzi gialli.
L'inizio: il campionato Sport Prototipi
Prodotta nel 1954, la favolosa Ferrari 375 Plus, codice telaio #0384/AM fu creata per partecipare al mondiale Sport Prototipi con la Scuderia Ferrari. Ne sono stati prodotti solo 5 esemplari.
Una vera auto da corsa, 12 cilindri, 5000cc di cilindrata, 330CV di potenza e 280Km/h di velocità massima. La vettura, guidata da Froilàn Gonzàles e Umberto Maglioli, nel 54 ottiene due successi in gara, ma anche molti ritiri.
Nel 1955 solca l'oceano. La vettura viene acquisita da James Kimberly (ricco magnate della Kimberly-Clark, il creatore del Kleenex) per gareggiare nel campionato SCCA (Sport Prototipi Americano). Kimberly, quello che definiremo un gentlemen driver, la alterna ad una 375MM (#0364) nelle gare di quell'anno. Nel corso del 1955 la macchina viene acquisita e utilizzata in gara da Howard Hiverly, mietendo molti successi nel campionato SCCA in cui gareggia fino al 1957. Un'auto da corsa di grande successo quindi, soprattutto negli States.
Da bolide a rottame
Dopo il gran Premio di Cuba del 1957, Hiverly decide di vendere l'automobile. Purtroppo nel percorso verso il nuovo venditore, un cortocircuito causa un'incendio a bordo della macchina, che viene gravemente danneggiata. Dalle fiamme viene salvato il motore che viene estratto dalla vettura. La macchina è un rottame e chiude così la sua fortunata carriera sportiva. E' l'inizio della misteriosa seconda vita della #0384.
Quel che resta della vettura (telaio, cambio e parte della carrozzeria) viene acquistata da Karl Kleve per 2.500 dollari. Karl è un personaggio eclettico. E' un ingegnere con la passione delle auto. Arruolato nell'esercito ha contribuito alla creazione della bomba atomica. E' anche un designer ed inventore, e nella sua carriera ha disegnato anche prototipi di vetture proprie. Un personaggio particolare. E particolare è il destino che Kleve sceglie per i resti della sfortunata #0384. I rottami vengono “parcheggiati” in un campo abbandonato nella sua proprietà. Kleve forse pensava a un ripristino che non avverrà mai. Quel che resta della gloriosa Ferrari giace ferma alle interperie dal 1958 fino agli anni '80!
30 anni in un campo e il furto
Quello che invece non sembra arrestarsi è l'interesse e il valore delle vetture Ferrari. E in particolare, le vecchie racer assumono quotazioni vertiginose. Ovviamente, il rottame lasciato nel campo di Kleve comincia ad attirare delle attenzioni. Complice lo stato di salute di Kleve (che morirà nel 1990) e lo stato di abbandono della proprietà, nel 1986 qualcuno si introduce nei terreni di Kleve e porta via i resti della #0384. Un furto in piena regola.
La macchina viene quindi acquistata da un dealer belga L'Exception Automobile attraverso l'interessamento di un noto dealer americano, Guy Anderson. Quando la macchina arriva in Belgio, viene fermata alla dogana. Nel frattempo Kleve aveva denunciato il furto della #0384. Sorprendentemente, nel febbraio 1990, il dipartimento investigativo del Belgio sblocca la confisca della macchina e lascia libera L'Exception Automobile di acquisire la vettura. Il motivo di questa decisione? Forse il fatto che il numero telaio non è ben leggibile ed è quindi difficile definire la paternità certa di quello che comunque appare ai più un semplice rottame.
I poveri resti della macchina (dopo le fiamme e i 30 anni alle interperie) trovano infine, nel marzo 1990, una nuova casa. La macchina viene acquistata per 100.000 dollari da Jacques Swaters e dal suo socio Phillipe Lancksweert, proprietari del museo Ferrari di Francorchamp in Belgio. Swaters è un ex pilota Ferrari di Formula 1, collezionista e grande appassionato di Ferrari.
La ricostruzione
Swaters e Lancksweert decidono di ricostruire la macchina. E' il 1989. Mancando il motore (che al tempo era stato comprato da Fred Leydorf, presidente del Ferrari Club America), viene dato incarico a un'azienda italiana, La Nuova Lunelli di Modena, di ricreare il motore della #0384. Il corpo vettura viene ricostruito da Bachelli & Villa. La vettura ricostruita viene identificata con un nuovo codice #0394. Non è ben chiaro se il nome fosse stato assegnato per “errore” alla vettura (il famoso numero telaio illeggibile) o se fu una manovra per dare una nuova identità ad un mezzo che comunque scottava.
In pratica era nata una “nuova” 375 Plus. Il codice #0394 era effettivamente esistito, ma non era mai appartenuto ad una macchina, bensì a un singolo motore.
La vettura viene completata ed esposta per la prima volta nel 1992 all'evento FF40, il quarantesimo anniversario della collaborazione Ferrari – Francorchamps
L'interminabile disputa legale
Nel frattempo Kleve va per vie legali presentando denuncia contro Swaters e Lancksweert. D'altra parte la macchina è SUA, anche se va riconosciuto il lavoro fatto eseguire da Swaters e Lancksweert per ricostruire la meravigliosa auto. Le due parti trovano finalmente un accordo nel settembre 1999. Kleve cede tuti i diritti sulla macchina per 625.000 dollari. Finalmente sembra che la #0384 possa continuare la sua vita in pace.
La storia in verità non è ancora finita. Nel dicembre 2003 Kleve muore all'età di 90 anni. Nel 2004 Lancksweert cede i propri diritti sulla #0384 a Swaters che rimane l'unico proprietario. Nel frattempo, dall'altra parte dell'oceano Kristine Kleve Lawson, figlia di Kleve e erede del patrimonio, decide di mettere all'asta la collezione del padre e tra questa si trovano altre parti della #0384. Parte una nuova disputa legale, in quanto Swaters reclama i pezzi all'incanto della #0384, forte dell'accordo con il padre del 1999. Swaters cerca infatti di ricostruire completamente la vettura riuscendo in quel periodo a recuperare il motore originale da Leydorf.
A sorpresa, nel 2005, la Lawson riesce a ottenere un duplicato del certificato di proprietà del padre e reclama il possesso della vettura! La battaglia di carte legali continua, tra ordini restrittivi sulla Lawson (per non far vendere le parti auto in suo possesso) e richieste di acquisizione dell'auto da parte della figlia di Kleve.
La controversia sembra chiudersi in favore di Swaters, con un accordo che si chiude con un ulteriore capitolo nella storia della #0384.
L'asta di bonhams – 12 milioni di euro
Nel settembre 2014 infatti viene annunciato che la casa d'aste Bonhams metterà all'incando la #0384, completa a questo punto del motore, insieme ai pezzi che ancora erano in possesso della figlia di Kleve (in particolare parte della carrozzeria che manteneva la livrea del Gran Premio di Cuba del 1957) e del motore supplementare della Nuova Lunelli.
L'asta è un clamoroso successo e la vettura viene venduta per 12 milioni di euro.
Wexner e la causa contro Bonhams
Tutto a posto quindi? Non proprio. L'acquirente della vettura è Les Wexner, proprietario di Victoria's Secret, che una volta venuto a conoscenza delle diatribe relative al possesso dell'auto (compreso il fatto che nello stato dell'Ohio ancora si riteneva che la macchina appartenesse a Kleve), decide per un'azione legale contro la casa d'aste, che avrebbe venduto un bene rubato, senza averne accertata la proprietà.
La questione, tutta di carte bollate, si conclude nel 2016 con l'accordo tra le parti. I documenti sono adesso in regola. Wexner ritira la propria denuncia e nell'aprile 2016, riceve sul suolo americano la travagliata Ferrari 375 Plus #0384.
Ancora tante incertezze avvolgono la storia di questa auto (il motore è davvero l'originale? Quanto del telaio è stato riutilizzato? E' da considerarsi una “replica” dell'auto che fu?), la cui storia e valore rappresentano un incredibile esempio di quanto le opere d'arte di Ferrari siano apprezzate nel mondo. E comunque c'è chi assicura che questa saga non è ancora finita……
Dati:
Modello: Ferrari 375 Plus – #0384/AM
Periodo di produzione: 1954
Motore: 12 cilindri – 5000cc
Potenza: 330CV
Unità prodotte: 5
Valore stimato: 15.000.000 €
Fonti:
Wikipedia
Jacquesswaters.com
Barchetta.cc
FerrariChat
Bonhams
Hemmings
Npr.org
Fonti:
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto