La letteratura legata alla 1000 Miglia, “la corsa più bella del Mondo” come la chiamò Enzo Ferrari è varia e molto estesa. Per questo motivo potrebbe essere sorprendente, trovarsi davanti ad un nuovo volume sulla storica corsa Italiana.
Quando a scrivere è Pino Casamassima, apprezzatissimo giornalista, autore teatrale e scrittore, chiaramente ci aspettiamo una visione che va oltre il “semplice” racconto della gara, spaziando nel complesso significato che aveva (e in qualche modo ha ancora) la 1000 Miglia.
Un libro “necessario”
Nell’intervista con Pino, la mia domanda sarà certamente parsa scontata: “perché un libro sulla 1000 Miglia”? La risposta: “perché è impossibile non farlo”.
Troppi i significati di questa gara per l’Italia, per il suo popolo e per quell’incredibile (ma prevedibile) destino che la condannò.
Una storia di uomini e di macchine in cui è preponderante la dimensione umana. Il racconto di Casamassima è denso e pieno e in poco più di 200 pagine racconta le storie e i miti della gara. Una narrazione che passa dalla realtà al mito, ma senza per forza consacrarla come verità.
Partendo dal racconto dell’edizione 1930 e la battaglia sportiva tra Nuvolari e Varzi, il libro narra le vicende e i retroscena della corsa rossa, denunciandone l’evoluzione ed esasperazione sportiva, fino alla tragedia di Guidizzolo che ne chiuderà la storia
I pro e i contro
Questo volume, edito da Diarkos, mi ha coinvolto e appassionato nella sua narrazione. Da appassionato di 1000 Miglia, ha rappresentato un modo per mettere in ordine racconti e pensieri sulla corsa. Ma la forza del volume è a mio parere quello di rendere vive e appassionanti, anche a un non addetto ai lavori, le storie della leggendaria Corsa Rossa.
Non si tratta evidentemente di un libro “tecnico”, denso di dati, risultati e medie. Si tratta invece di un racconto emozionale, non puntuale, della gara e dei suoi protagonisti.
Un libro “accessibile” che può essere un buon regalo per introdurre la gara e anche (e soprattutto) il contesto storico della corsa e il significato di un evento che arrivava direttamente a casa della gente. Particolarmente apprezzabile in questo contesto, l’elenco descrittivo di tutti i piloti vincitori della 1000 Miglia storica, dalla sua gara inaugurale fino alla drammatica edizione del 1957.
Una mancanza che posso ravvisare, per un volume storico e retrospettivo, è l’assenza di fotografie ed immagini. E’ un limite relativo nell’impianto complessivo del volume e del suo racconto, soprattutto se rapportato al costo di copertina comunque contenuto.
Conclusioni
Pino Casamassima riesce a raccontare la Freccia Rossa inserendola nel contesto Italiano di inizio ‘900 dando concretezza alle storie degli uomini che hanno creato la leggenda.
Una lettura agile per un racconto che, a fine libro, lascia nell’animo le immagini di un periodo irripetibile di coraggio, emozioni e lotte sportive.
Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto