Raccontare Auto e Moto d’Epoca 2021 è decisamente cosa ardua vista la quantità di pezzi eccellenti e rarità presenti.

Una fiera che si conferma ancora con oltre 130.000 visitatori nell’arco di 4 giorni. Numeri da capogiro ma tutto sommato meritati considerando la quantità di espositori e auto presenti.
Al visitatore si presenta una “bulimia” di auto ed eventi tanto evidente da essere quasi disorientante. Difficile seguire un filo logico nel provare a raccontarla.
Italia che vince le corse
L’apertura della fiera, appena varcato l’ingresso principale è per l’esposizione che inaugura l’evento: “L’italia che vince le corse”.

Una panoramica di racer anni 30-60 da far girare la testa. Gran parte delle auto sono provenienti dal Museo dell’Automobile di Torino (quindi tutto sommato non delle novità) ma l’allestimento a schede tematiche rende fiero omaggio al coraggio dei piloti nell’affrontare le gare in quei tempi, assumendosi un rischio che andava ben oltre lo sprezzo del pericolo.

Il tutto in nome della passione per la velocità.
ASI, ACI Storico e i club
ASI e ACI hanno lavorato in maniera diversa per Padova.

ASI ha creato un enorme padiglione intitolato “Universo Bertone”. Omaggio diretto alla grande carrozzeria Italiana e alla sua eccezionale collezione di vetture, acquistata dall’associazione e già visibile nel complesso di Volandia.

All’interno sono stati ospiti dell’area, oltre al palco principale dell’associazione (su cui si erge una Lamborghini Miura S in un notevole color ruggine) anche gli stand dei club federati, alternando le auto esposte con le vetture della Collezione Bertone, in un alternanza che, a mio personale avviso, disorientava un po’ nella visita.

ACI storico ha invece puntato sullo sport, con un’esposizione che omaggiava le racer youngtimer. Da un lato, una selezione di vetture dei campionati velocità Turismo. Un concentrato di ricordi per gli appassionati Italiani, memori delle straordinarie performance delle Alfa 155.

D’altro lato, la storia del rapporto tra Lancia e i campionati Endurance. Un piccolo universo da riscoprire con quella livrea Martini che da sola evoca, da sempre, la velocità e le corse.
Le auto: tra classiche e rarità
Parlare delle vetture esposte a Padova è sempre un’avventura ricca di insidie. Fin troppe le auto in esposizione e vendita per non trovarsi nella situazione di non dare risalto a una vettura invece che ad un’altra (per farvi un’idea leggete qualche commento sul video di Youtube).
Ma d’altra parte, questo è Ciclo Otto e quindi buttiamo in campo le nostre preferite.

Partiamo dalla cosa forse più scontata: la Cisitalia 202 dello stand di Ruote Borrani era così abbagliante da non poter lasciare indifferenti. E la riproposizione della pedana rialzata (un classico per il produttore di cerchi) è un plus che ha permesso di ammirare la “scultura in movimento” in maniera ancora più diretta, personale.

Le rarità in fiera si sprecavano quest’anno. Mi soffermo volentieri su quattro vetture: la Lancia Appia II serie firmata Vignale, presente per festeggiare il 75* anniversario della fondazione è inaspettata e particolare.

Un bicolore rosso e nero con finiture cromate per un auto davvero rarissima da incontrare.

La seconda vettura che ho il piacere di segnalare è la Fiat Abarth 2200 Coupé Allemano, una vera prima volta per il sottoscritto che fino ad ora l’aveva potuta ammirare solo in fotografia. Splendida linea filante a vestire una meravigliosa e rarissima GT.

Nella carrellata di “speciali” inseriamo anche la Porsche 908/3, racer di razza e plurivittoriosa vettura della casa tedesca.

Inutile dire che la livrea Gulf è straordinaria.

Per chiudere in bellezza, la mia personale Best in Show (l’ho già scritto un po’ ovunque sui Social). Nello stand di Zagato Car Club, era ospitata una sola macchina. E per uno specifico motivo.

Si tratta di una rarissima Fiat 500 Panoramica Zagato. Queste auto sono le prime realizzazioni della carrozzeria Milanese fatte nel dopoguerra e si contano (forse) sulle dita di una mano. Disegnate nell’ottica di dare un maggior spazio vivibile all’abitacolo, queste auto incorporano un design a bolla, dove la struttura centrale è rialzata e dotata di amplissima vetratura.

Il vero segreto di questa struttura sta nell’uso del plexiglass nella creazione delle vetrature, materiale che ha permesso (in una vettura del primo dopoguerra) di coniugare la necessaria curvatura delle superfici con il contenimento del peso. Auto di rilevante importanza storica.
P.S. alla visione di quest’auto alcuni mi hanno detto: “pensavo esistesse solo in Giappone”. Credo che il motivo derivi dal fatto che una delle poche foto moderne di queste auto (almeno fino ad oggi) è quella che accompagna la pagina di wikipedia che ospita la Panoramica, in cui è presente un esemplare con targa Jap.
Le particolarità
Prima di chiudere l’articolo su Padova e lasciare spazio alla fotogallery, vi presento un paio di curiosità viste in fiera.

Il primo è lo Sparadadi. Non si tratta di una novità, dato che questo mezzo è stato protagonista un anno fa dell’Asta Bolaffi a Milano. Costruito su base Fiat 1100 dalla carrozzeria Fissore, è una carro armato funzionante costruito per conto della Mensital, azienda produttrice di dadi da cucina Priest. Chiaramente la torretta non spara proiettili ma era adoperata come “sparadadi” a scopo promozionale. Dopo una seconda vita come attrazione nelle discoteche della riviera Adriatica, il mezzo era finito nel dimenticatoio. Un piacere ritrovarlo qui a Padova

Accanto al carro, una specialissima Citroen GS. Quest’auto, dipinta con le bandiere delle Nazioni è una delle GS allestite in questa colorazione per le Olimpiadi di Monaco 1972. Veramente fantastica.

Nel parcheggio esterno (anche se coperto) era presente questa rara Iso Rivolta Fidia, lussuosa vettura realizzata da Giugiaro e prodotta in 192 esemplari, famosa soprattutto per essere stata la preferita di John Lennon (che ne aveva 3).
Fotogallery
Ecco per voi la fotogallery (necessariamente sintetica) delle auto viste a Padova.

Esperto informatico e CTO di un importante archivio fotografico, da sempre appassionato di auto classiche e fotografia ho avuto il privilegio di vedere i miei scatti pubblicati sulle principali testate di auto storiche, da Petrolicius a Ruoteclassiche.
Nel 2017 ho creato Ciclo Otto