Dopo il successo dell’incanto legato al concorso di eleganza di Amelia Island, ritorna in pompa magna una selezione curata da Gooding&Co. Come da consuetudine l’evento prescelto è il concorso di eleganza di Pebble Beach del 2023. L’asta avrà luogo venerdì 18 e sabato 19 Agosto, con inizio rispettivamente alle 17 di venerdì e alle 11 di sabato, ora locale. L’incanto si svolgerà al Parc du Concours di Pebble Beach, in California e l’accesso sarà possibile previo pagamento di un ticket del prezzo di 50$.
L’asta sarà composta da 170 vetture di altissimo lignaggio e la preview dei lotti sarà divisa tra varie giornate. Chi volesse vedere i lotti in anteprima potrà difatti farlo mercoledì 16 Agosto dalle 10 alle 18, giovedì 17 Agosto dalle 9 alle 18, venerdì 18 Agosto dalle 9 alle 21 e sabato 19 Agosto dalle 9 alle 17.
Il ruggito della Belle Epoque
Iniziamo la nostra rassegna con due vetture provenienti dagli albori del ventesimo secolo.
La prima vettura in ordine cronologico arriva dal 1910 ed è una Rolls Royce 40/50 HP Silver Ghost Landaulette, proposta al lotto 170. Consegnata al suo primo proprietario nel Gennaio 1910 in Scozia. Qui rimane anche dopo la morte del primo proprietario, sino al termine della seconda guerra mondiale. Nel 1957 diviene proprietà dei Neale Brothers, noti restauratori di Silver Ghost. Questi decidono di applicare al telaio “1204” una carrozzeria Landaulette, precedentemente installata su una Minerva del 1908.
Un inventario redatto dal primo proprietario, risalente al 1912, riporta comunque che la vettura era stata configurata originariamente con tale tipo di carrozzeria. Venduta nel 1966, resta col successivo proprietario per due decenni e vi partecipa anche alle manifestazioni per il Giubileo Reale del 1977. L’ultimo passaggio di proprietà avviene nel 2010 e a questo seguono lavori di meccanica per ben 40.000$. Attualmente la vettura necessita di una ricostruzione delle ruote in legno prima di un utilizzo prolungato. Viene stimata tra 460.000 e 550.000€.
Passiamo poi al 1913, anno di nascita di una Renault Type DP 22/24 Coupe – Chaffeur. La vettura va all’asta col lotto 51 e rappresenta un magnifico esempio di conservato ultracentenario. Con la sua patina dimostra di aver ricevuto cure amorevoli nell’arco della sua vita, che l’ha vista avere solamente due proprietari in 110 anni. Fornita di tendalino per l’autista, mostra dotazioni innovative per l’epoca condite da una carrozzeria fabbricata da Renaudin et Besson. Venduta senza riserva, vanta una stima oscillante tra 137.000 e 182.000€.
Gioielli dagli anni ’30
Proseguiamo poi con tre automobili provenienti dal terzo decennio dello scorso secolo.
Direttamente dal 1933 arriva una splendida Bugatti Type 55 Roadster, all’incanto con il lotto 139. Completata nel Marzo 1933 vola subito in Algeria, giusto in tempo per l’esposizione tenutasi ad Algeri nel successivo aprile. Qui sale agli onori delle cronache risultando la vedette della manifestazione e grazie a tale pubblicità trova subito un proprietario, il figlio di un medico locale molto conosciuto. Questi la utilizza per gareggiare in una cronoscalata vicino Algeri che vede l’accoppiata vincere e stabilire nuovi record, prontamente riportati dalla stampa francese. Rimasta in terra algerina durante il secondo conflitto mondiale, viene privata del motore originale che finisce su di un motoscafo.
L’accoppiata originale si riunisce nel 1951 ad opera del nuovo proprietario, un meccanico svizzero trasferitosi in Algeria. Subisce un restauro parziale con parti originali per opera del successivo proprietario ma questo risulta ancora incompleto negli anni ’80. Nel 1986 la vettura viene acquistata da un intermediario per conto di Ralph Lauren e restaurata definitivamente presso Crosthwaite & Gardiner in Inghilterra. Divenuta nera con rifiniture blu, rimane nella collezione di Lauren sino al 2003 per poi passare nuovamente di mano. Il nuovo acquirente la sottopone ad un restauro meccanico e la Type 55 si mostra a Villa d’Este e nello stand Bugatti al salone di Ginevra del 2007, accanto alla neonata Veyron. Cambiata nuovamente la proprietà, ritrova la cromia originale gialla con rifiniture nere e si presenta in condizioni eccellenti. Viene valutata tra 7.300.000 e 9.140.000€.
Proseguiamo il nostro viaggio negli anni ’30 con due gioielli italiani fabbricati da Alfa Romeo. La prima delle due vetture, all’asta col lotto 36, è una Alfa Romeo 8C 2300 Cabriolet carrozzata da Castagna. Venduta nuova a Ravenna nel Settembre 1933, qui rimane fino al 1937 quando la compra un albergatore di Perugia. Questi la tiene per un anno prima di venderla ad una concessionaria locale e così la vettura vola in Inghilterra dopo un breve passaggio fiorentino. Dalla Gran Bretagna agli Usa il passo è breve e nel 1942 diviene proprietà di Haig Ksayian che se ne innamora a tal punto da affiancarle un’altra 8C Spyder Zagato. Siccome la meccanica della vettura all’asta è in condizioni migliori viene trasferita sulla nuova arrivata e così rimane sino al 2001.
Le due 8C vengono così cedute in blocco ad un collezionista californiano. Questi riunisce riunisce la vettura carrozzata da Castagna, rimasta ferma per più di quaranta anni, con la sua meccanica originale. Il restauro però avviene per mano del successivo proprietario che la riporta, dopo accurate indagini storiche, alla configurazione originale. Riportata in cromia blu scuro e bordeaux ha visto anche la meccanica e il telaio ritornare in condizioni pari al nuovo. Dopo il restauro si mostra al concorso di Pebble Beach del 2008 vincendo il primo premio nella classe European Open 1922-1934. Da allora la vettura non è più stata esibita, restando coccolata nella collezione del proprietario. La troviamo adesso con una stima variabile tra 3.600.000 e 4.600.000€.
L’altra Alfa Romeo che vi mostriamo è una 6C 2300B Turismo Cabriolet con carrozzeria Pinifarina. Disegnata dalla sapiente mano del Conte Revelli de Beaumont, mostra un design aerodinamico e innovazioni quali la capote motorizzata. Appena completata finisce sulle pagine de “L’auto italiana” e debutta al salone di Berlino nel corso dello stesso mese. Si ritiene sia stata venduta nuova in Germania per poi ricevere la prima registrazione ufficiale in Svizzera nel 1946. Nel corso della sua vita in Svizzera, durata sino agli anni ’90, partecipa anche al film francese “Massacre en Dentelles” del 1952. Acquistata da Luca Savoia, noto collezionista italiano, nel 1996 subisce un restauro che la riporta alla cromia originale, ovvero bordeaux con interni in pelle rossa con capote chiara. Ceduta nel 2013 all’attuale proprietario e da allora utilizzata con parsimonia, è valutata tra 1.140.000 e 1.370.000€.
Pezzi unici e top lots clamorosi
Le tre vetture che seguono ci giungono dagli anni ’50 e ’60, riservandoci delle vere e proprie perle di assoluto valore.
Apriamo le danze con una Chevrolet Corvette prototipo del 1954, titolare del lotto 61. La storia di questa Corvette inizia nel 1953 quando Chevrolet crea 15 prototipi con carrozzeria in fibra di vetro da esporre al Motorama del 1954. Questi non hanno un numero di telaio vero e proprio ma solo una sigla ad uso interno che le identifica in azienda. Molte di queste vetture finiscono smantellate o ri-allestite per fini pubblicitari. La vettura in questione nasce come prototipo Hardtop, color Pale Yellow, con sigla interna S.O. 2000. ma viene riassegnata. La carrozzeria diviene così il S.O. 2151 ovvero una proposta di stile per il model year 1955 della Corvette. Ridipinta in Bermuda Green la carrozzeria viene accoppiata ad un telaio Corvette del 1954 dotato di un motore sperimentale. In questa configurazione la vediamo fotografata nello studio di design della General Motors prima del completamento avvenuto a Luglio 1955.
Pur non raggiungendo la produzione per scelte di marketing della casa americana, la 2151 sfugge al destino dei prototipi a lei similari. La troviamo così in California nel 1962 e poi nel 1974 venduta smontata per 3000$. Nei successivi quaranta anni il proprietario ne ricostruisce la storia e trova molti ricambi. Alla morte di questo appassionato, la vettura passa ad un esperto restauratore di auto d’epoca. Questi la sottopone a più di 1800 ore di restauro, spesso ricostruendo pezzi ad hoc. Durante l’opera tornano alla luce il precedente Pale Yellow e il Bermuda Green, accuratamente mantenuti in alcune aree non in vista per garantirne la storicità. La Corvette S.O. 2151 ri-debutta al concorso di eleganza di Amelia Island nel 2023 ricevendo il prestigioso Founders Award. Data la sua unicità vanta una stima compresa tra 1.370.000 e 1.830.000€.
Arrivando al 1960 ci imbattiamo nella successiva vettura che ci ha colpiti. Trattasi di una Porsche RS60, all’incanto col lotto 146. Dotata di chassis 718-060, è una delle sole 6 costruite per il mercato statunitense. Pagata 9000$ e consegnata nel Giugno 1960, inizia subito la sua carriera da racer insieme al primo proprietario. Nata con carrozzeria argento e motore tipo 547/3, all’arrivo in America riceve subito una striscia blu metallizzato. Velocissima e facilmente riconoscibile, la RS60 fa incetta di vittorie e piazzamenti sino al 1963. Chiude la sua carriera con 12 vittorie di classe su 17 partecipazioni e sempre sul podio tranne che in una occasione.
Incredibilmente la vettura arriva al termine della sua carriera senza aver subito incidenti o guasti gravi grazie alla perizia del suo pilota. Venduta ad un collezionista di Porsche di Denver qui rimane sino al 1999. Comprata da uno specialista californiano, nel corso degli anni ha poi visto alternarsi vari proprietari. Attentamente restaurata e sottoposta a ricostruzione del motore, mostra caratteristiche di originalità spesso perse dalle vetture gemelle. La stima prevista oscilla tra 5.000.000 e 6.000.000€.
Come ultima componente di questo terzetto vi mostriamo questa Ferrari 250 GT SWB Berlinetta del 1962, carrozzata da Scaglietti e accreditata del lotto 40. Consegnata nuova a Giovanni Renato Scalabrin, noto imprenditore nel settore della lana, viene rifinita in Grigio Metallico con interni in pelle beige. Sostituita da una 275 GTB/4 nel 1967, finisce a Padova nella collezione di Giulio Dubbini, uno dei primi collezionisti in Italia. Con lui rimane sino al 1985, ritratta anche all’ACI Raid Ferrari del settembre 1981.
Venduta ad un altro collezionista padovano, rimane di sua proprietà per i due decenni successivi. Il quarto proprietario continua a curarla amorevolmente sino ad oggi, vendendola come uno straordinario conservato. Completamente originale, ha percorso circa 53.000km e ha ancora i suoi interni originali mentre la carrozzeria ha visto solo lievi ritocchi ove necessario. In virtù di queste considerazioni ha una valutazione compresa tra 8.200.000 e 10.000.000€ ed è destinata ad essere il top lot della manifestazione.
Capolavori in divenire
Le ultime due segnalazioni sono riservate a delle vetture che hanno un potenziale incredibile. Pur non potendo essere più diverse di così, sono accomunate dalla necessità di un restauro che ne esalti il valore incredibile.
La prima di queste è una Bugatti Type 57 Ventoux del 1936, all’incanto col lotto 186. Assemblata nel Maggio 1936, riceve carrozzeria Ventoux a due porte di color grigio. Dopo la prima vendita la ritroviamo a Parigi nel 1949 con svariati proprietari, prima di giungere in Belgio nel 1960. Dal Belgio vola in Massachussets a metà del decennio e qui rimane incredibilmente per più di 50 anni. Mai restaurata e ferma da anni, mostra i segni del tempo sulla carrozzeria come parte del fascino unico che la distingue. La meccanica, dopo anni di inutilizzo, necessita indubbiamente di un restauro integrale per renderla nuovamente marciante. Grazie alla preservazione nel corso degli anni si presenta come matching numbers e questo le vale una stima tra 460.000 e 640.000€.
L’altra vettura da rimettere in forma è una Porsche 356A Speedster del 1956, accreditata del lotto 177. Completata il 9 Aprile 1957 nasce bianca con interni in vinile nero e dotata di paraurti e fari con specifica USA. Questo in quanto il primo proprietario è un militare americano di stanza in Europa. Verso la metà degli anni ’60 la 356 arriva negli USA e riceve dal nuovo proprietario una nuova vernice argento, accoppiata ad un roll bar e a pneumatici goodyear. Così configurata corre alcune gare di autocross sino al 1973, quando le smontano il motore in attesa di un restauro. Questo non si concretizza e la vettura rimane nello stato attuale per cinquanta lunghissimi anni che ce la consegnano perfettamente originale e bisognosa di un restauro. In base a queste considerazioni la vettura viene valutata tra 270.000 e 365.000€.
Nato in una notte del dicembre 1985 e fiorentino doc a tutti gli effetti, sin da piccolino si vedeva la mia forte passione per l’automobile, testimoniata dal fatto che prima ancora di parlare fluentemente deliziavo i miei genitori con i nomi delle auto viste e riconosciute sulle riviste del periodo! Ho vissuto un’infanzia felice scorrazzando con la Citroen 2CV 6 Special rossa di mia madre e l’amatissima Ford Escort SW del 1994, auto di mio padre e da me fortemente desiderata al punto da sceglierne il colore!
Nel corso degli anni sono stato tra i fondatori del Knight Rider Italia, fan club italiano della serie Supercar e sono divenuto assiduo frequentatore della 24h di Le Mans con una gang di amici impareggiabili. Sono anche motociclista da più di dieci anni, vi aspetto per un panino insieme sui passi dell’Appennino Tosco-Emiliano!